Il disagio degli immigrati

Secondo la Caritas sette immigrati su dieci vivono in condizioni di grave disagio. E la crisi non aiuta.

25/02/2012
Ansa
Ansa

Il disagio sociale e non solo affligge anche la popolazione degli immigrati presente nel nostro paese. Secondo un’indagine dell'Area sanitaria Caritas, in collaborazione con la Rete Italian National Focal Point dell'Istituto superiore di sanità (Iss), condotta su un campione di utenti del  servizio di medicina generale del poliambulatorio Caritas di Roma, è emerso che il 73,65% riporta gravi difficoltà di vita in Italia e più del 10% di immigrati soffre di disturbo post traumatico da stress. Per ogni difficoltà post-migratoria in più incontrata, il rischio di sviluppare questo disturbo aumenta di 1,19 volte.

«I dati emersi oggi attraverso il lavoro della Caritas, in collaborazione con il nostro Focal Point, ci dicono che oltre 7 stranieri su 10 nel nostro Paese vivono in condizioni di grave disagio», ha commentato il presidente dell'Iss Enrico Garaci. «Questo conferma che il concetto di cura è un concetto globale e va oltre il singolo intervento terapeutico. Nella popolazione immigrata è fondamentale, dunque, un'attenzione altissima alla  possono far ammalare il corpo, in quell'unità indivisibile che è la persona». Le cause principali di questo disagio sono facilmente intuibili: le possibili esperienze traumatiche vissute, le difficoltà di adattamento al nuovo contesto sociale, talvolta intriso di atteggiamenti negativi di discriminazione e razzismo, generano tendenza a isolarsi per paura di subire nuove violenze o dolori.

Il National Focal Point italiano dell’Iss è un organismo costituitosi nel 1997 ed in continuo ampliamento, formato da una rete di esperti di istituzioni pubbliche, organizzazioni non governative e di associazioni di volontariato presenti in differenti regioni italiane, che si occupano del fenomeno migratorio e delle esigenze sanitarie ad esso collegate. L’obiettivo è quello di  potenziare interventi di promozione e tutela della salute in un’ottica multietnica, orientati al riconoscimento e alla valorizzazione di una diversità tra culture che influenza la concezione della salute, della malattia e della cura in ogni individuo sia italiano, sia straniero. In oltre dieci anni di anni di impegno, il tavolo di lavoro ha proposto a livello internazionale e nazionale progetti di ricerca sugli aspetti epidemiologici e psico-socio-comportamentali delle malattie infettive nelle popolazioni migranti, al fine di sviluppare interventi di prevenzione. E, avvertono gli esperti,  esiste un vero intreccio tra rischio psicopatologico e rischio infettivo.

Alessandra Turchetti
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da santrev il 27/02/2012 18:30

@FrancoSalis - Almeno la lega dichiara apertamentente quello che pensa. Io trovo invece ancora peggiore il comportamento di taluni cattolici , impegnati in politica, che, pur di non perdere la seggiola parlamentare, hanno preferito tacere difronte alle dichiarazioni a volte razziste della lega. (E' questo che don Giussani voleva da loro?). E ancor piú mi meravigliano quegli esponenti di spicco che oziano in Vaticano, che hanno aspettato mesi se non anni prima di prendere posizione in merito al problema degli extracomunitari e degli immigrati in genere. Molti di costoro, fedeli e seguaci del card. Ottaviani, temono di uscire dal loro guscio dorato: si potrebbero infatti sporcare la veste. Certo, il Concilio ha cercato di scuotere le coscienze delle gerarchie ecclesiastiche, parlando dell'uomo, ma come si vede ha trovato pane per i suoi denti. Ci sono i comunisti da combattere...! E poi quel Enzo Bianchi, che diffonde quelle idee sul prossimo assieme a quel comunista di Cacciari ! Un emigrante, mio prossimo? Ma scherziamo? Ma dove andiamo a finire?

Postato da Franco Salis il 25/02/2012 08:47

Ma che cosa vogliono questi immigrati? Se stanno male, perché non se ne stanno a casa loro? Caso mai sarò io a chiamarli quando ne avrò bisogno per farmi la villa in montagna senza spendere troppo risparmiando sulla previdenza e quant’altro. E poi già entrando nel nostro suolo è un reato, quanto meno pretendano la metà dei lavoratori nostrani e non si lamentino. Almeno vedi in America che il fuggitivo ha definito la “il Tempio della democrazia” un bambino di nove anni impossessatosi chissà come di una pistola ha ferito una sua compagna ed è apparso vestito di arancione in tribunale, così si fa.Ma come ha fatto a entrare in possesso di una pistola? Ma che me ne frega a me,il fatto è certo aveva una pistola,basta,che importa sapere come, ce l’aveva: dentro e basta. E invece vogliono anche una casa dignitosa ,loro vogliono una casa dignitosa, perché il fienile per loro non è dignitoso? O devo dare la casa a loro e toglierla alla nostra gente? E di nuovo ci siamo con queste associazioni io non le conosco, ma senz’altro sono comuniste con queste parole difficili “aspetti epidemiologici e psico-socio-comportamentali delle malattie infettive nelle popolazioni migranti”. Ma perché non se ne tornano a casa loro? Ma perché ci devono torturare con questi problemi. La condizione è chiara non c’è lavoro per tutti: allora si delinque e chi delinque deve prima andare in galere e poi a casa. Semplice, no? Ma anche gli emigranti fanno parte del consorzio umano! Hanno diritti riconosciuti dall’ONU. E va bene, facciano valere i loro diritti, ma a casa loro Eh, eh, eh, eh diritti o non diritti qui c’è la Lega e la Lega non perdona.Ciao

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati