16/06/2011
Robin L. Smith, presidente e amministratore delegato di NeoStem
Oggi, presso la Sala Stampa della Santa Sede, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione del Convegno sulle cellule staminali adulte, organizzato dal Dipartimento di Scienza e Fede del Pontificio Consiglio della Cultura, in programma dal 9 all’11 novembre prossimi. Un momento importante che sigla la collaborazione avviata lo scorso anno tra la NeoStem, società biofarmaceutica internazionale, e il Pontificio Consiglio per promuovere la conoscenza e la ricerca sulle cellule staminali adulte.
Alla base dell’accordo, la volontà di sensibilizzare ed informare sull’evoluzione e gli effetti degli studi su queste cellule che negli ultimi decenni hanno trovato sempre maggiore applicazione nel trattamento di numerose patologie. La medicina rigenerativa, infatti, basata sull’utilizzo delle staminali adulte per la loro capacità di rigenerare e riparare tessuti danneggiati, ha avuto un boom enorme. Se una volta grazie al trapianto di staminali del midollo osseo era possibile curare solamente i tumori del sangue, oggi il raggio di applicazione si è notevolmente allargato ed include patologie del cuore, della pelle, della cornea, disordini neurodegenerativi e genetici e molto altro ancora, con la messa a punto pressoché continua di protocolli innovativi e sempre più sicuri ed efficaci.
«La collaborazione con la società Neostem nasce per educare a livello sociale sull’incredibile potere terapeutico delle staminali adulte, con uno sguardo attento ai risvolti etici e culturali che l’avanzamento delle ricerche porterà in futuro», ha affermato padre Thomas Trafny, del Pontificio Consiglio per la Cultura. «Siamo lieti di poter offrire questo supporto attraverso iniziative come l’organizzazione di corsi accademici, conferenze internazionali, promozione di programmi con approccio interdisciplinare per facoltà teologiche e filosofiche, comprese quelle di bioetica. E’ importante monitorare nel tempo gli effetti del progresso scientifico su questo fronte». «La promessa di usare staminali adulte per curare un significativo numero di altre malattie ha cominciato ad essere finalmente compresa», ha commentato Robin L. Smith, presidente e amministratore delegato di NeoStem. «A differenza delle staminali embrionali, che sollevano enormi dilemmi etici e dubbi sulla loro utilità dal punto di vista scientifico, le cellule adulte, quando prelevate dallo stesso individuo, possono curare senza problemi di rigetto il paziente con una procedura estremamente più sicura e meno dispendiosa del trapianto da donatore. Qui sta il futuro della medicina rigenerativa, capire in che modo possiamo utilizzare questa incredibile risorsa che abbiamo a disposizione».
L’accordo è stato firmato dale due fondazioni no profit legate alle società, la Stem for Life Foundation della NeoStem, e la Fondazione STOQ International del Pontificio Consiglio per la Cultura, e una delle iniziative sarà proprio la conferenza internazionale sulle staminali adulte che si svolgerà dal 9 all’11 novembre presso l’Aula Paolo VI in Vaticano.
Alessandra Turchetti