27/12/2010
Olimpia Tarzia
Avete mai visto un'agenda o un calendario senza l'indicazione dei giorni di Natale o Pasqua? Probabilmente no. Il copyright spetta ora di diritto all'Unione Europea, che sta distribuendo in 21mila scuole degli Stati membri ben 3 milioni di agende nelle quali, incredibile a dirsi, non vengono proprio indicati il giorno di Natale e quello di Pasqua. Semplice dimenticanza o disegno premeditato? Il sospetto cade sulla seconda ipotesi, visto che la massima istituzione europea non è nuova a "errori" di questo genere (basti pensare alla querelle della omissione della menzione delle radici cristiane nel Preambolo della Costituzione Europea nel 2004).
Lo ribadisce anche una nota di Olimpia Tarzia, consigliere regionale e presidente della Commissione Scuola e Università della Regione Lazio: «Atteggiamenti a volte omissivi, incerti e velatamente anticristiani
non sono estranei alla storia recente delle istituzioni
comunitarie. Si tratta di un errore politico oltre che di una grave
ingiustizia di carattere storico». La nota prosegue lodando le iniziative del governo italiano: «Bene ha fatto il nostro Ministro degli Affari Esteri Franco
Frattini a presentare una formale protesta presso la Commissione
Europea. Ritengo giusto che il Ministro si adoperi non solo per far
ritirare le copie fin qui distribuite, ma anche e soprattutto per
ottenere delle spiegazioni su come sia stato possibile un fatto del
genere».
«Non si può pensare di gettare solide basi alla nostra convivenza europea», conclude la consigliera del Lazio, «se non si tiene conto delle nostre radici, tra le quali ovviamente c’è, a pieno titolo, la religione Cristiana».
Stefano Stimamiglio