31/07/2012
Mentre le case editrici sfornano libri con una certa intensità non sembra corrispondere da parte degli italiani un ugualmente intenso amore per la lettura. Nel nostro Paese, secondo i più recenti dati Nilsen, la percentuale di lettori saltuari (un libro letto all’anno) si attesta intorno al 49% ma la cifra diminuisce sensibilmente nelle fasce di popolazione con un livello socio-economico e di istruzione inferiore.
Una notevole differenza si ha anche tra Sud Italia e il resto della nazione: se al Centro-Nord legge il 52-53% della popolazione adulta, questo dato scende al 39% al Meridione. Infine, il 70% degli adolescenti legge un solo libro l’anno.
Un vero peccato poiché è la lettura rappresenta un bene comune, uno strumento fondamentale per lo sviluppo della personalità e della socialità ed è anche un elemento essenziale per convivere in democrazia.
Ed è in questo panorama che si pone il "Progetto In vitro", promosso dal Centro per il libro e la lettura, presentato recentemente al Ministro Lorenzo Ornaghi (Beni e Attività Culturali), a Giorgio Tamburlini (Presidente del Centro per la Salute del Bambino) e a Antonella Agnoli (membro del CdA dell’Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna).
Si tratta di un progetto sperimentale che si propone di avvicinare al
libro 60.000 bambini e le loro famiglie nel biennio 2012-2013. Il
principale target di riferimento dell’iniziativa sono i piccolissimi
(0-1 anno) e i bambini in età prescolare (fino a 5-6 anni), che
riceveranno un kit di libri appositamente selezionati per diverse fasce
di età, corredato da materiale illustrativo e didattico anche per i
genitori. I cofanetti per i neonati saranno distribuiti dalle strutture pediatriche locali.
Il progetto prevede inoltre attività di aggiornamento volte alla
creazione di nuove figure professionali, i "promotori della lettura",
che opereranno in strutture dedicate con l’ausilio di specifici
materiali divulgativi. Non mancheranno corsi di lettura ad alta voce per
pediatri e genitori.
Orsola Vetri