23/04/2012
Mi ha profondamente
stupito apprendere
che lo scorso 16 aprile,
proprio nel giorno in cui
presso la Camera di commercio
di Bari si svolgeva un convegno
nazionale per incoraggiare
i parlamentari a presentare
un disegno di legge contro
la pubblicità ingannevole
e il gioco d’azzardo, il Governo,
composto da “tecnici”
di elevata competenza sia ricorso
a un’altra delega per
autorizzare duemila nuove
agenzie di scommesse ippiche
e sportive.
Si continua a
operare, in tema di gioco
pubblico d’azzardo, con i
più rozzi concetti, proseguendo
in una prassi che causa
danni immensi: alla persona,
alla famiglia, all’economia,
alle finanze pubbliche e
all’ordine pubblico.
(foto Reuters).
La Manovra del precedente Governo Berlusconi, nel
luglio del 2011, aveva aperto
il “cantiere” di altri edifici di
gioco a soldi: dalle poker
room – bische di quartiere
autorizzate dallo Stato – alla
disseminazione di altre decine
di migliaia di slot machine,
dalle sale per le scommesse
agli “ippodromi” on-line.
Ma avevamo sperato che la
ratio della Manovra dell’attuale
Governo sarebbe stata
di altra natura: impedire il
fallimento finanziario dello
Stato.
Davanti alle nuove decisioni
di indurre gli italiani
a giocare ancor più d’azzardo,
si passa dal “soccorso” al
grottesco. Come si può denominare
“Salva Italia” un’operazione
che rilancia, invece
di contenere, il gioco a soldi?
Può un “salvatore” della finanza
pubblica comportarsi
come il più sprovveduto giocatore
di poker che continua
a rilanciare, anche dopo
che è stato ripulito nelle
sue tasche?
E il “pacchetto” delle nuove
“misure” – denominato a
sua volta “Cresci Italia” – rischia
di essere un messaggio
sardonico, se in luogo
dell’aumento della produzione
e del lavoro si proseguirà
con il “Cresci azzardo”.
Voglio augurarmi che cessi
presto questa prassi di
autorizzazioni che già ha generato
800 mila malati d’azzardo,
i quali hanno bisogno
di essere curati e non ulteriormente
ingannati, e si cominci
a prendere in seria
considerazione una proposta
di legge che ponga argine
alla pubblicità ingannevole
che esalta spot come “lasciatemi
sognare, con la schedina
in mano…”.