La famiglia “italiano dell’anno 2012”

Ha saputo reagire alla crisi, tenendo in piedi il Paese. Ne abbiamo individuata una a rappresentarle tutte. Di famiglia e del «suo insostituibile ruolo sociale», parla anche il Papa,.

27/12/2012
La famiglia Crispo: Anna Rita (la mamma), Vincenzo (il papà) e, dietro, i due figli, Chiara e Matteo. Le fotografie di questo servizio, copertina inclusa, sono di Ugo Zamborlini.
La famiglia Crispo: Anna Rita (la mamma), Vincenzo (il papà) e, dietro, i due figli, Chiara e Matteo. Le fotografie di questo servizio, copertina inclusa, sono di Ugo Zamborlini.

Non è una scelta scontata. O prevedibile.Per noi, è semplicemente doverosa. Soprattutto dopo un tribolatissimo 2012. L’“italiano dell’anno” per noi è “la famiglia”. Ne abbiamo individuata una, a rappresentarle tutte. Vincenzo e Anna Rita sono i genitori. Chiara e Matteo i due figlioli di casa Crispo. Vivono a Massa Lubrense, vicino a Sorrento, in provincia di Napoli. Lui è contabile in una piccola azienda, lei ha appena perso il lavoro. Come tanti, in Italia. Ma le difficoltà non hanno spento il sorriso. Né soffocato la fede in Dio. Sono qui a rappresentare la “famiglia italiana” che, di fronte alla gravissima crisi economica e di valori, ha saputo resistere e reagire. Creare coesione sociale nel Paese. Ed evitare maggiori traumi.

Grazie a lei, l’Italia è ancora in piedi. La famiglia “ammortizza” disfunzioni e inefficienze istituzionali. Assiste anziani e disabili. E, soprattutto, mantiene viva la speranza di un futuro migliore, per i propri figli senza un’occupazione. Di famiglia, e del «suo insostituibile ruolo sociale», parla anche Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2013. Al di là di qualche strumentale polemica, il Papa ci invita a costruire e promuovere una “pedagogia”della pace, a partire dalla famiglia, «cellula base della società dal punto di vista demografico,etico, pedagogico, economico, politico». Quest’azione educativa, spiega il Papa,«richiede una ricca vita interiore, chiari e validi riferimenti morali, atteggiamenti e stili di vita appropriati».

Per «dire no alla vendetta, riconoscere i propri torti, accettare le scuse senza cercarle. E, infine, perdonare». Più lungo di un comunicato stampa, più snello di un’enciclica, il Messaggio, quest’anno intitolato: Beati gli operatori di pace, sollecitala riflessione della comunità internazionale, non solo cattolica, su vari temi. Memore dell’insegnamento della Pacem in terris di Giovanni XXIII, di cui nel 2013 ricorre il 50° anniversario, Benedetto XVI chiede di «costruire una convivenza fondata su verità, libertà,amore e giustizia». Senza dimenticare le situazioni in cui si è nelle condizioni di massima vulnerabilità: la vita nascente e quella al tramonto. La prima minacciata dall’aborto, la seconda dall’eutanasia.Benedetto XVI non esita, inoltre, a invocare un nuovo modello economico. «Quello prevalso negli ultimi decenni», dice, «postulava la ricerca della massimizzazione del profitto e del consumo, in un’ottica individualistica ed egoistica». È fondamentale, conclude il Pontefice, «la ristrutturazione etica dei mercati monetari, finanziari e commerciali, in modo da non arrecare danno ai più poveri». Dalla famiglia al bene comune, insomma. Un cammino esigente. Ma possibile.

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Postato da giogo il 30/12/2012 11:08

Gentile signora Maria...io personalmente Le riconosco un "gran merito" e la mia incondizionata solidarietà...lo so le mie sono solo "parole" ma dettate dal cuore e da chi conosce assai bene le difficolta di una vita dura. Coraggio! Voglia accettare i più sinceri auguri di un anno nuovo carico di solidarietà e perchè no di sovvenzioni!! Saluti

Postato da francobrown il 29/12/2012 19:07

La famiglia rimane sempre più non aiutata dai nostri governanti anzi viene sempre più danneggiata. Con l'ultimo governo e l'IMU si è dovuto pagare come seconde abitazioni le uniche e rispettive case di proprietà mia e di mio figlio, solo per il fatto che ce le siamo dovute scambiare per giustificati motivi di proprietà. Faccio presente che mio figlio ha famiglia con figlio a carico e viviamo al Sud.Poi ci si lamenta se una moltitudine di cittadini non partecipa alla vita democratica e si astiene dal voto.

Postato da balmar il 28/12/2012 16:20

Debbo amaramente ,constatare che come per lo Stato, la famiglia è solo quella bi parentale, così è anche per la Chiesa e i suoi rappresentanti in terra di Nostro Signore Gesù Cristo ,la famiglia vedova con figli in cui il solo coniuge superstite si fa carico di educare e mantenere i figli nel mio caso tre da ben 12 anni, non usufruendo dallo stato neanche delle detrazioni a carico per loro ,per la loro miserabile pensione di reversibilità che è superiore di appena 3 euro del limite imposto dal fisco che è di 2840 euro. all'anno non esiste . Io non solo mi sento cittadina di serie b con i miei figli , ma ora dopo aver letto questo articolo mi sono convinta che anche per la Chiesa , noi famiglie vedove non esistiamo. Io tra parentesi mi faccio anche carico di mia madre disabile.Noi non abbiamo lottato solo in quest'anno tribolatissimo di crisi , ma lottiamo da quando il nostro caro ci ha lasciato per sempre, per cercare di sopperire alla mancanza di chi non c'è più e per garantire con entrate decurtate anche da una politica fiscale iniqua e ottusa, una vita accettabile per i miei figli , e a costo di enormi sacrifici che non sbandiero ai quattro venti li sto facendo laureare senza che nessuno mi riconosca alcun merito e mi dia alcuna sovvenzione. Anche Gesù Cristo , come si legge nel Vangelo , teneva a cuore le vedove e gli orfani. Maria

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