09/05/2011
Secondo un’autorevole tradizione di ricerca in campo psicologico e neurologico, il fatto di essere stati sottoposti a forti traumi e sofferenze, come, per esempio, una malattia grave, la morte di una persona cara, un abuso, una violenza o una serie di difficoltà economiche, comporta il rischio di veder segnata in modo irreversibile la propria esistenza. Oltre che diventare potenziali vittime di stress, ansia e depressione, anche a distanza di molti anni.
Tuttavia, uno studio realizzato da un gruppo di psicologi dell’Università di Buffalo (Stati Uniti), e pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Journal of Personality and Social Psychology, pone in seria discussione le teorie elaborate fino a oggi. Infatti, intervistando periodicamente per tre anni i circa 2.400 soggetti del campione coinvolto nella ricerca, si è preso atto che se da un lato, in accordo con gli studi precedenti, gli eventi traumatici aumentano i livelli di ansia e di stress, e sono associati a una minore soddisfazione generale, dall’altro, entro un certo limite, gli episodi traumatici rendono più forti e meglio attrezzati per affrontare i momenti difficili.
Lo studio in questione mostra che le prove più difficili della vita possono temprare il carattere e determinare una crescita personale. Ciò si verifica perché le avversità spingono a cercare delle soluzioni, e il fatto di trovarle promuove la fiducia in sé stessi. Risulta difficile, però, stabilire una soglia entro la quale questi eventi rafforzano il carattere, perché questa dipende dalle caratteristiche personali, dallo stile di vita e dall’età.
Federica Mormando, psichiatra e psicoterapeuta, aggiunge, infine, che anche «l’addestramento alle difficoltà e alle ingiustizie fin da piccoli rende assai più forti e capaci di gioia dell’iperpotezione! Quanto ai traumi, se rafforzino dipende dal rapporto fra essi e la struttura di personalità, dall’avere o no un gruppo solidale, e dai mezzi economici. Bimbi, anziani soli, persone già fragili difficilmente hanno forza sufficiente a trarne vantaggi».
Simone Bruno