16/02/2012
Secondo le stime, la patologia dell’epilessia riguarda 1 italiano su 10, ma nel 70% dei casi può essere controllata dai farmaci, permettendo a chi ne soffre una vita assolutamente normale.
Nonostante ciò la malattia fa ancora paura, permettendo a pregiudizi e stereotipi di perdurare nel tempo.
Le persone che ne soffrono si nascondono, vivono nell’angoscia che una crisi sveli la loro condizione”, afferma Rosa Cervellone, presidente della Federazione.
«C’è molta ignoranza», continua la presidente, «e molta disinformazione su come comportarsi di fronte alle persone colpite da crisi epilettica: molti pensano che si debba tenerle strette, o infilargli qualcosa in bocca: sono miti da sfatare, che possono rivelarsi molto pericolosi».
La mancanza di una corretta informazione ha spesso un effetto discriminatorio, che può già cominciare nella scuola primaria, dove i bambini “etichettati” vengono evitati, oppure incontrano le paure e il non-sapere di chi si dovrebbe occupare di loro. Una volta adulti poi, si tende non rivelare la malattia, che potrebbe rappresentare un ostacolo in più per trovare un lavoro oppure - per chi il lavoro ce l’ha – precludere le possibilità di carriera.
Tutto ciò spinge al nascondimento e al silenzio, lasciando alle persone la perenne angoscia che una crisi possa svelare la malattia. Una informazione corretta - come si propone di fare il convegno citato - può permettere di “uscire dall’ombra”.
Programma in allegato
Harma Keen