15/10/2010
I bambini di oggi sono sempre più esposti al rischio “obesità”. E i dati provenienti da tutto il mondo non fanno altro che confermarlo: basti immaginare che si è passati dal 4% di bambini obesi nel 1990 al 6% del 2010. Nell’ultimo ventennio, quindi, si è registrato un incremento del 50%, localizzato soprattutto nei paesi in via di sviluppo.
Gli studi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità entrano nel dettaglio: più di 1 bambino su 5 tra gli 8 e i 9 anni è obeso (21%) e quasi 1 su 2 è in sovrappeso (45,6%), con una percentuale più elevata nei maschi (48,8%) piuttosto che nelle femmine (42,2%).
L’Italia non è da meno, anzi! La situazione del nostro Paese è piuttosto allarmante e va affrontata quanto prima. Una recente indagine, coordinata dal Ministero della Salute (tramite l’Iss), rivela, infatti, che il problema obesità è strettamente legato alle cattive abitudini alimentari e ai poco salutari stili di vita dei ragazzi, caratterizzati da poco sport e molta tv. Infatti, il 9% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni non fa colazione e ben il 30% non la fa in modo appropriato.
Inoltre, 1 bambino su 4 non assume quotidianamente frutta e verdura, mentre ben il 50% fa un uso frequente di bevande gassate o zuccherate nell’arco della giornata. Per non parlare poi della pigrizia, “piaga fastidiosa” che limita la propensione all’attività fisica: 1 bambino su 2 possiede una Tv in camera, mentre solo il 20% dei più piccoli pratica sport o si impegna in un’attività fisica più di una volta la settimana. Quasi il 70% dei bambini, infine, non è solito andare a scuola a piedi e solo 1 su 4 (26,8%) gioca più di 2 ore al giorno all’aria aperta.
L’emergenza richiede piani di intervento su più fronti: da quello educativo a quello economico, attraverso il controllo dell’offerta pubblicitaria sui cibi rivolti ai bambini.
Simone Bruno