14/12/2011
Soddisfazione e ottimismo vengono espresso da Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari, per quanto riguarda le modifiche alla manovra presentate ieri dal Governo Monti. Soddisfazione per l’attribuzione della delega alle politiche familiari: «da tempo chiedevamo un
interlocutore stabile, per far ripartire il dialogo (in primis per discutere il
Piano nazionale per la famiglia».
Motivo di ottimismo grazie all'intervento correttivo sull’IMU, che il Forum
aveva fortemente richiesto raccogliendo consensi tra le forze politiche: «è un
segnale concreto di attenzione all’equità familiare che attendevamo da tanti
anni: una fiscalità che fa davvero differenza tra chi ha figli a carico e chi
non li ha, e così le nuove generazioni non sono più solo a carico dei
genitori, ma anche a carico della collettività. Finalmente un intervento che
“misura” seriamente i carichi familiari».
Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni Familiari.
Unico rammarico riguarda il fatto che la misura si fermi al quarto figlio,
penalizzando così di fatto le famiglie numerose, quelle cioè più “coraggiose”
nell’investire sulle nuove generazioni. Ma su questo aspetto il Forum propone una
responsabilizzazione di tutti i Comuni per una corretta applicazione
del federalismo fiscale: «A tutte le amministrazioni comunali che vogliono essere
“a misura di famiglia” chiediamo
che dal quinto figlio in poi aggiungano una ulteriore detrazione»
Una richiesta che secondo Belletti non è impossibile anche perché le famiglie numerose non sono tante: «Tra l’altro la
“ulteriore detrazione locale” per figlio potrebbe partire dai 50 euro (pari a
quella nazionale) e modularsi su cifre inferiori secondo le disponibilità di
bilancio». Il Forum lancia così una campagna per un IMU comunale a misura di famiglia,
in favore delle famiglie numerose.
Apprezzamento, infine, da parte del presidente del Forum, anche per il
grande sforzo di dialogo mostrato dal Governo: «non eravamo più abituati
ad un governo che
“ascoltava”, e che cambiava davvero le proprie scelte».
Orsola Vetri