07/05/2012
Cosa accade quando un parco divertimenti allarga la sua offerta comprendendo anche persone in difficoltà? Una possibile risposta la offre Zoomarine, a Tor Vaianica, uno tra i più vasti e rinomati parchi di divertimento d’Europa. Oltre a programmare spettacoli di delfini e numeri di attrazione con leoni marini e foche, uccelli tropicali, rapaci e truffatori, Zoomarine si impegna da anni anche a coniugare scienza, educazione e divertimento. Infatti, in collaborazione con il Bioparco di Roma, ha attivato il “Giardino della Conservazione”, un progetto che mira a sensibilizzare i visitatori sui temi della conservazione della biodiversità. Ma soprattutto, sotto la supervisione del presidio ospedaliero “San Carlo di Nancy IDI” (Istituto Dermopatico dell’Immacolata), ha messo a punto, nel pieno rispetto delle leggi dello Stato italiano, un altro significativo progetto: la “Terapia Assistita con animali” (TAA), destinata a tutti i bambini che soffrono di sindrome autistica e di disturbi generalizzati dello sviluppo. A tale scopo, sono stati coinvolti due tra gli animali più popolari dell’immaginario infantile, il delfino e l’elefante.
Avvalendosi della loro presenza, sono stati ideati appositi programmi riabilitativi, a cadenza settimanale, guidati da Davide Moscato, responsabile del Centro di Pet Therapy dell’IDI. Secondo l’esperto, «l’autismo porta i bambini a vivere in un loro mondo, senza un’apparente contatto comunicativo con le persone che li circondano. Ecco, dunque, che il progetto di Pet therapy, cominciato l’anno scorso con le foche e i leoni marini e conclusosi con importanti risultati, cerca di coinvolgere alcuni mammiferi marini, e non solo, a entrare in contatto con i piccoli autistici per cercare di instaurare un contatto e provare a farli uscire dal loro mondo sommerso». Davvero efficace appare il ruolo svolto dai delfini. Animali dotati di notevole intelligenza, capacità comunicativa e di uno storico contatto con l’uomo.
Simone Bruno