Approvato il Piano nazionale per la famiglia.

Si pongono finalmente le basi per dare alla famiglia il giusto ruolo e riconoscimento all'interno della società.

08/06/2012

Equità economica e fiscale, politiche abitative, lavoro di cura, servizi per la prima infanzia, congedi, interventi sulla disabilità e non autosufficienza; pari opportunità e conciliazione tra famiglia e lavoro; reti associative familiari; consultori e mediazione familiare, sostegno alle famiglie immigrate; alleanze locali per le famiglie; monitoraggio delle politiche familiari.
Questi importanti temi sono i punti focali del Piano nazionale per la famiglia approvato dal Consiglio dei Ministri.

Frutto di un lungo lavoro, portato a conclusione dopo un cammino avviato nel 2007 e passato  per gli sforzi di ben tre governi di diversi orientamenti, questo Piano vede la luce con Andrea Riccardi, Ministro della Cooperazione internazionale e dell'integrazione con delega alla Famiglia. Si tratta, secondo la nota di Palazzo Chigi «di uno strumento contenente linee di indirizzo omogenee in materia di politiche familiari, che garantisce centralità e cittadinanza sociale alla famiglia attraverso una strategia di medio termine che supera la logica degli interventi disorganici e frammentari avuti sino ad oggi».

Per quanto riguarda i contenuti del Piano, i principi ispiratori sono: «Cittadinanza sociale della famiglia, intendendo la famiglia quale soggetto su cui investire per il futuro del Paese, valorizzando la sua funzione per la coesione sociale e per un equo rapporto tra le generazioni e politiche esplicite sul nucleo familiare».

E' la prima volta che nel nostro Paese viene adottato uno strumento per uscire dalla logica dell'emergenze o dell'assistenzialismo, e si cerca, piuttosto, di porre le basi concrete per dare alla famiglia il giusto ruolo e riconoscimento all'interno della società.
Non un soggetto bisognoso di sostegno ma capace, se le viene permesso, di essere lei stessa sostegno e punto di riferimento.

Orsola Vetri
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Postato da Argonauta54 il 11/06/2012 11:28

La crisi italiana ha un nome, Famiglia. La politica dei faremo, diremo, lavoreremo, svilupperemo, etc, fateci caso alle ultime quattro lettere di ogni parola, "remo". In sostanza, le famiglie italiane solo esse hanno remato molto di più della politica, da quindici anni infervorendo se stessi di bla bla, senza risultati futuristici. Le sentinelle parlamentari non hanno suonato l'allarme, hanno solo criticato giudicando i giovani bamboccioni incapaci soleva dire un autorevole politico passato a miglior vita. Ma costoro hanno mai girato fra pizzerie, ristoranti, entrando nelle cooperative di pulizia domandando i titoli di studio? I commessi e commesse di negozi, anch'essi lauretati?. Non si può continuare a vedere il bruscolo negli occhi delle famiglie italiane senza avvedersi della trave che hanno negli occhi i politicanti senza valori etici e morali di rappresentare i 60 milioni di italiani. Oggi, il pericolo imminente è quello di attaccare l'unico baluardo di verità inestimabile della storia del Mondo, la Chiesa, il programma divino del Vaticano. Resta a noi cristiani rappresentare la fede con le opere, come lo fece Don Sturzo. Diceva nostro Signore, la vigna è grande, ma pochi sono i contadini". Oggi, servono uomini e donne illuminate dallo Spirito Santo, laici che si offrono alla politica quale servizio per coloro che soffrono di ingiustizie e ingratitudine sociale. Coloro che hanno inneggiato al cambiamento di vent'anni di politica, oggi stiamo raccogliendo i cocci dell' enfasi del momento, costoro non hanno seminato bene, non hanno raccolto quello che c'era da raccogliere, i risultati sono davanti agli occhi di tutti noi. E' compito dei laici rimuovere gli ostacoli che hanno messo in ginocchio l'Italia, con l'intendimento che Dio è presente nel raccogliere i veri pentiti, come fece Gesù per il buon ladrone e per il pubblicano.

Postato da santrev il 10/06/2012 21:22

Quante parole si sono spese per la famiglia in tutti questi anni? Andate a rileggere quelle di Giovanardi degli ultimi 5 anni e poi ditemi che cosa é stato fatto. Ora, ecco altri dottoroni bravi a parole, osannati per le loro parole. Ma quando imparerete ad osannare le persone, non al momento delle promesse, ma al momento dei fatti? Perché nessuno di voi ha avuto il coraggio di criticare Giovanardi per tutto quello che in pratica non ha fatto? Di questi politici, vestiti da cattolici, che cosa se ne fa la Chiesa? Ahh, vengono buoni al momento dell'ICI o magari per difendere gli interessi dello IOR! E ora tutti a Rimini a scegliere i nuovi Formigoni e Lupi, che ci propineranno le solite parole con le quali ci danno da intendere di difendere i principi del cattolicesimo!

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