26/03/2012
Nove laureati in Scienze infermieristiche su dieci trovano lavoro entro un anno della laurea, e in futuro il nostro Paese ne avrà sempre più bisogno. Dati importanti, di questi tempi, diffusi nei giorni scorsi a Bologna durante il Convegno “Professionisti nel cuore del futuro”, nel corso del quale è stata presentata una ricerca del Censis promossa dall’Ipasvi. Attualmente, in Italia ci sono circa 391mila infermieri e, ipotizzando che per raggiungere un buon livello di servizio, dovrebbero esserci 1051 infermieri ogni 100mila abitanti, si può prevedere che entro il 2020 ne serviranno altri 266.000.
Il 68,5% degli italiani pensa che l’attuale numero di infermieri non basta. Più del 75% della popolazione che in qualche modo ha avuto a che fare con infermieri, considera il loro lavoro ottimo o buono: una figura professionale che agli italiani piace. Sono molto apprezzate le qualità tecnico-professionali ( 44,7%), la capacità di relazionarsi a pazienti e a familiari (51,2%), la gentilezza e cortesia (44,7%). La sanità del futuro avrà bisogno di più prevenzione e di più servizi sul territorio, e in questa prospettiva la professione infermieristica ha, secondo il 90% della popolazione, un ruolo molto importante.
Attualmente l’accesso alla facoltà di Scienze infermieristiche è a numero chiuso, una situazione considerata sbagliata dal 61,3% della popolazione. L’84% degli italiani incoraggerebbe un figlio o una figlia a seguire questo corso di studi, ritenendo che si tratti di una buona scelta sia per la possibilità di trovare lavoro (47%), sia soprattutto per l’alto valore sociale della professione stessa (76,6%). Al Convegno è intervenuto anche il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, che ha sottolineato come gli infermieri siano una “componente essenziale” del Servizio Sanitario Nazionale, e annunciando che per la prima volta una rappresentante della professione, la Presidente dell’Ipasvi Annalisa Silvestri, farà parte della delegazione italiana alla prossima assemblea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Un fatto che testimonia il riconoscimento dello status di una professione dalla lunga storia, sempre più cruciale in futuro.
Harma Keen