17/12/2012
(Ansa).
Dalla Romagna un esempio di aiuto ai padri
separati. Sempre più di frequente, nell'ampia categoria delle “nuove
povertà" troviamo persone in regime di separazione coniugale.
Lo scioglimento del matrimonio si ripercuote sulla
condizione economica e abitativa della coppia e anche dei figli, l'indebolimento
finanziario interessa anche chi ha uno stipendio medio alto. In genere il
giudice assegna la casa familiare all’affidatario dei figli, solitamente la
madre, all'altro coniuge spetta corrispondere la quota di mantenimento, con progressiva
perdita dell’indipendenza economica.
I padri vengono così esposti a una situazione di
forte stress, molto spesso aumenta la conflittualità, complicando il ruolo
genitoriale.
Di qui l'idea del Comune di Rimini di inserire i papà separati fra
le nuove categorie svantaggiate, prevedendone la presa in carico da parte del servizio
sociale professionale.
Il “residence dei babbi” sarà un supporto
fondamentale per gli operatori impegnati nel sostegno individuale a quei
genitori: sorge a Rimini, in zona Lagomaggio, è una ex casa di riposo a due
piani, con otto monolocali; a disposizione di padri e figli c'è anche uno
spazio comune per gli incontri richiesti al tribunale.
Si prevede l’inserimento
di 8 papà separati (e che comunque ottemperano al mantenimento dei figli) al
massimo per un anno e mezzo, con eventuali percorsi di supporto familiare,
legale e psicologico.
Lo stabile ha pure aree ludico–ricreative, gestite
da educatori, ieri mattina è stato inaugurato da Gloria Lisi, vice sindaco, e
da Massimiliano Angelini, presidente dell’Asp Valloni.
“Gli enti che si occupano della povertà – conferma Lisi,
pure assessore alle politiche sociali – ci avevano segnalato questa emergenza
senza risposta”.
In base alla convenzione stipulata, il Comune paga
l'affitto all'Asp Valloni (120mila euro in totale per quattro anni), gli ospiti
corrispondono solo 150 euro al mese più le spese relative alle utenze (luce,
acqua e gas).
In Emilia Romagna è la prima struttura con questa
destinazione, sono già state presentate tre richieste, gli accessi verranno
definiti insieme agli assistenti sociali: sono riservati a chi è residente nel
Comune di Rimini da almeno tre anni e ha un reddito disponibile inferiore al
minimo Inps (incrementato del 70%). Previsti prima di Natale i primi ingressi.
Vanni Zagnoli