16/03/2012
Foto Corbis
La riduzione della tassa sui rifiuti solidi urbani per i nuclei familiari appena adottata dal comune di Roma è stata accolta come un segno positivo e di possibile cambiamento più strutturale nella tassazione da parte delle associazioni familiari del comune capitolino. Un’innovativa disposizione che ha introdotto e applicato i criteri del quoziente familiare favorendo di fatto centomila famiglie romane e che costerà nel 2012 al Campidoglio 27 milioni di euro. L’anno scorso lo stanziamento fu di 20 milioni, . Un bel passo avanti, quindi. «Per il calcolo della Tia si utilizzerà un nuovo indice Isee che tenga in conto la numerosità del nucleo», ha spiegato Gianni Alemanno: «Il quoziente servirà a colmare l’anomalia di questa tariffa che, paradossalmente, penalizza chi ha maggiori carichi familiari». A onor del vero anche il governo Monti si era mosso in favore delle famiglie, laddove nel calcolo dell’Imu aveva inserito una detrazione base sulla prima casa di 200 euro a famiglia, più 50 per ogni figlio di età non superiore a 26 anni e fino a un massimo di 400 euro di sconto complessivo.
«Le scelte del Campidoglio dimostrano che anche in grandi città è possibile realizzare un sistema fiscale e tariffario equo nei confronti delle famiglie», ha spiegato Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari. «Il vecchio sistema di calcolo era il più perverso e odioso tra i tanti applicati nel Bel Paese perché contro ogni logica si andava ad accanire sulle famiglie con figli. Ora grazie alla collaborazione tra il Forum del Lazio e l’amministrazione capitolina è stato possibile sanare questa ingiustizia. E’ il primo tassello di un mosaico che nella Capitale è destinato a crescere». Estendendo lo sguardo sul resto dell’Italia «Ma è ancora più significativo che a crescere sia il mosaico delle amministrazioni locali che si impegnano fattivamente per rendere più eque tasse e tariffe. Alla pionieristica iniziativa del Comune di Parma (che dal 2004 costituisce un vero e proprio laboratorio di studio) si sono aggiunte una settantina di amministrazioni anche medio-grandi che si sono organizzate nel “Network delle città per la famiglia”. Una realtà che il Forum segue dall’inizio con simpatia e attenzione. Un’esperienza che sta cominciando a fare breccia anche in amministrazioni di livello superiore, in particolare regionale. «Che questo avvenga proprio in un momento in cui gli Enti locali sono strangolati dai tagli ai bilanci è sintomatico e dovrebbe spingere anche il governo centrale a rompere gli indugi e porre finalmente mano a riforme, come quella dell’Isee, rendendole family friendly attraverso l’applicazione del FattoreFamiglia di cui studi sempre più numerosi dimostrano applicabilità e affidabilità».
Stefano Stimamiglio