Sangue cordonale, al via la nuova campagna

Ha preso avvio l'11 maggio la nuova campagna di sostegno delle donazioni del sangue cordonale alle banche pubbliche. Un gesto dall'alto valore sociale e civile.

16/05/2012
Foto Thinkstock
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“Nati per donare” si chiama la nuova campagna informativa sulla donazione del sangue cordonale promossa dalla ADOCES (Associazioni Donatori Cellule Staminali) lanciata ufficialmente l’11 maggio scorso a Roma. Lo scopo della campagna è quella di informare i genitori dei nascituri a operare un gesto di alto valore sociale e civile: donare il sangue cordonale raccolto durante il parto e affidarlo alle banche pubbliche che, gestendo una banca dati a livello nazionale, potranno consegnarlo alle strutture sanitarie che ne avessero necessità per salvare la vita di un bambino o di un adulto affetti da leucemie o altre gravi malattie del sangue, curabili solo attraverso il trapianto di cellule staminali ematopoietiche, di cui il sangue cordonale è ricco. Un dato, quello della curabilità attraverso il sangue cordonale, in deciso aumento negli ultimi anni.

La campagna ha un alto valore sociale: scegliendo la donazione si contribuisce a tessere reti di solidarietà di cui il nostro Paese ha particolarmente bisogno in questi tempi di crisi, non solo economica ma anche etica. La donazione del sangue del cordone ombelicale è un atto indolore sia per la madre che per il bambino e permette i trapianti di cellule staminali ematopoietiche cordonali preferibili ai trapianti di midollo osseo e sangue periferico.

Sono 19 le banche pubbliche del sangue cordonale, a cui fanno riferimento oltre 300 punti nascita. A Bologna, Torino, Milano, Pavia, San Giovanni Rotondo, Pescara e Firenze le banche stesse assicurano la raccolta delle donazioni solidali di sangue cordonale a tempo pieno: 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Le sacche conservate nelle banche pubbliche italiane sono attualmente oltre 26mila unità. Queste hanno permesso 1.131 trapianti nel periodo 1995 –2011 e 534 solo negli ultimi cinque anni. La raccolta e la conservazione del sangue cordonale è garantita anche in caso di “donazioni dedicate”, ovvero quelle fatte a favore del neonato stesso o per i suoi fratelli o consanguinei affetti da patologie  potenzialmente curabili con il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Questi alcuni numeri che l’Adoces insieme all’AIB (Associazione Italiana Biblioteche), con il patrocinio del Ministero della Salute e il supporto del Movimento Volontariato Italiano e del Coordinamento Volontarinsieme, Licinio Contu, presidente della Adoces, attraverso un comunicato stampa «ha giustificato la campagna informativa con la necessità di promuovere in Italia un inventario di unità sufficienti per i malati nazionali, che consenta di ridurre la costosa importazione necessaria nel 70% dei casi». Contu sostiene che «l’inventario nazionale soddisfa appena il 64% delle richieste interne di trapianto; il fabbisogno nazionale si aggira sulle 75.000 unità, ma ad oggi ne sono mancate circa 27mila». Occorrono dunque ancora 48mila unità di sangue cordonale per raggiungere l’autosufficienza. I materiali informativi, oltre che nei consultori e punti nascita di tutto il territorio nazionale, saranno distribuiti anche dalla rete bibliotecaria italiana. “Nati per donare”, come si legge nel comunicato, «è la terza campagna informativa nazionale promossa dalla Federazione Italiana ADOCES, dopo le edizioni 2009 e 2010 e raggiungerà anche la maggior parte dei futuri genitori stranieri che risiedono in Italia attraverso la predisposizione di otto versioni delle dispense informative, in altrettante lingue». Adoces, in collaborazione con la Direzione Artistica del Festival internazionale di cortometraggi Fiaticorti di Istrana (Tv), ha anche realizzato il documentario “Nati per donare”, nel quale sono condensate le informazioni fondamentali sulla donazione e i messaggi di future mamme straniere che hanno compreso e abbracciato tale scelta.  

Stefano Stimamiglio
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