Scuola, per le iscrizioni cambia tutto

Contenuto nella “spending review”, sarà operativo nei prossimi giorni il provvedimento sulle iscrizioni all'anno scolastico 2013-2014: potranno essere fatte solo via web.

07/01/2013
(Thinkstock)
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Il provvedimento era contenuto nella cosiddetta “spending review” (legge 7 agosto 2012, n. 135) e a suo tempo era stato annunciato, tra gli altri riguardanti l’istruzione contenuti in quella legge finanziaria, dal competente ministro, Francesco Profumo. Ora, anzi nei prossimi giorni, diventerà operativo. Parliamo delle iscrizioni alle scuole che, per il nuovo anno scolastico, 2013-2014, dovranno essere effettuate soltanto attraverso la modalità on-line.

Niente più file in segreteria, dunque, e niente più moduli cartacei da riempire. Tutto si farà con un clic. Con un bel risparmio di tempo e di denaro. Queste le motovazioni a sostegno della decisione del governo. Ma concretamente che cosa accadrà? Come si svolgerà la procedura? E soprattutto siamo sicuri che tutto sarà più facile e veloce? 


Come si fa


Il 21 gennaio partirà il meccanismo che coinvolgerà un milione e 700 mila studenti italiani (tanti gli alunni delle classi prime: prima elementare, media e superiore) con le loro famiglie. Collegandosi a Internet tramite un computer, potranno effettuare l’iscrizione al sito dedicato (www.iscrizioni.istruzione.it).

Prima, però, bisogna effettuare una registrazione sul portale, compilando alcuni campi con i dati anagrafici. Successivamente, una volta entrati, si tratterà di scegliere la scuola, attraverso l’indicazione del relativo codice meccanografico (se, come è naturale, non lo si conosce, il codice si trova in un’apposita sezione denominata “La scuola in chiaro”).

La famiglia, in seguito, riceverà un messaggio e-mail di conferma, con l’indicazione dell’accettazione o del rifiuto dell’iscrizione. La domanda va presentata entro il 28 febbraio.


Le problematiche prevedibili


Tutto semplice, dunque? Molti fanno notare che non tutte le famiglie italiane possiedono un computer. Un cambiamento di questo tipo presupporebbe un’Italia già completamente informatizzata, cosa che non è. «Non c’è problema», rassicurano da Viale Trastevere, «chi non ha un pc può recarsi direttamente nella segreteria della scuola prescelta e chiedere assistenza nella compilazione della domanda al personale dell’istituto».

Tuttavia anche le scuole non sempre possiedono adeguate dotazioni informatiche. In molti casi i computer a disposizione sono vecchi e lenti e in diversi istituti la connessione a Internet va e viene. Poi c’è il rischio – sottolineano dall’Associazione nazionale presidi – che il personale di segreteria non riesca a far fronte a tutte le richieste di assistenza nella compilazione on-line della domanda, se queste saranno, come prevedibile, molto numerose. Ad esempio – ma non solo – nel caso di genitori stranieri che non conoscano bene la lingua italiana.


Un cambiamento necessario


Tutto vero. Va detto, però, che quando si vuole cambiare da qualche parte bisogna pur cominciare. E il cambiamento nella direzione dell’informatizzazione e della cosiddetta “dematerializzazione” delle procedure burocratiche è uno di quei cambiamenti che va, senza ombra di dubbio, nella direzione giusta. Probabilmente quest’anno, alla fase di avvio di questa significativa novità, non mancheranno i problemi e i malfunzionamenti.

Ma, una volta andato a regime il sistema, i vantaggi saranno senz’altro più numerosi degli svantaggi. L’informatizzazione del Paese è un processo inarrestabile. A volte compito di una leadership politica degna di questo nome è quello di premere l’acceleratore su certe riforme, anche a costo di qualche critica e impopolarità, affinché, poi, la gente segua.

Roberto Carnero
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