Si chiama Sids (Sindrome della morte improvvisa del lattante), molti la conoscono come “morte in culla” e può riguardare i bambini di età compresa fra 1 mese e 1 anno. Si tratta di un decesso per molti aspetti inspiegabile che getta nella disperazione e incredulità i genitori. Difficile calcolarne l’incidenza anche se dati recenti, relativi ai Paesi industrializzati, parlano di circa un caso ogni 2000 nati vivi che in Italia equivarrebbe a 300 bambini scomparsi ogni anno. Per sensibilizzare i neo genitori riguardo la prevenzione di questa sindrome, “MAM Association”, promotrice della campagna “Piccoli gesti per la vita” contro la Sids, ha deciso di verificare con un’inchiesta il grado di conoscenza delle mamme e dei papà italiani sull'argomento coinvolgendo 5.300 persone tra Milano, Roma e Bari. Ne è emerso che più dell’80% dei genitori intervistati ha sentito parlare della morte in culla, ma non sa che è la prima causa di morte nel primo anno di vita. Inoltre più della metà fa dormire il figlio di lato non conoscendo la principale raccomandazione che è quella di mettere il bambino sempre supino (a pancia in su). E per quanto riguarda il fumo, ancora una fetta troppo ampia di mamme non abbandona il vizio durante la gravidanza e l’allattamento. La ricerca mostra quindi che nonostante si senta sempre più spesso parlare di Sids c’è ancora molta strada perché tutti i genitori conoscano e adottino le precauzioni indicate. Le raccomandazioni degli studiosi per ridurre il rischio di Sids sono comunque molto semplici:
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