02/12/2012
Prevenzione, protezione, perseguimento dei colpevoli, partecipazione. Sono le quattro “p” necessarie per combattere la violenza sessuale contro i minori. La Conferenza internazionale promossa a Roma il 29 e il 30 novembre dalla Cooperazione italiana, in collaborazione con il Consiglio d'Europa, il Dipartimento Pari Opportunità, il ministero della Giustizia e l’Istituto degli Innocenti di Firenze, ha messo a confronto esperti internazionali e rappresentanti dei diversi Paesi del mondo su un fenomeno che coinvolge, nella sola Europa, un bambino su cinque. Nel mondo, secondo i dati dell’Oms in un anno 150 milioni di bambine e ragazze e 73 milioni di bambini e giovani sono stati sottoposti a rapporti sessuali forzati.
«Un fenomeno ripugnante», ha dichiarato Giulio Terzi, ministro degli Esteri, intervenendo ai lavori. «L’Italia», ha ricordato il ministro, «ha da poco ratificato al Convenzione di Lanzarote proprio per dotarsi di ulteriori strumenti nella lotta contro gli abusi. In particolare è fondamentale la cooperazione tra gli Stati. Difendere il diritto fondamentale di essere bambini e migliorare le condizioni di vita dei minori non sono solo imperativi morali», ha aggiunto, «ma significa anche contribuire allo sviluppo democratico e sostenibile dei Paesi poveri».
Dal canto suo, il ministro del lavoro (con delega alle pari opportunità), Elsa Fornero ha invitato tutti i Paesi a dotarsi non solo di strumenti normativi, ma anche educativi «perché è lì che si attua la prima forma di contrasto». Il ministro ha poi ricordato l’importanza dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile, «un istituto tecnico di cui ho fortemente sostenuto la ricostituzione che potrà garantire un sistema di raccolta, elaborazione e analisi dei dati relativi alla violenza sui minori così da poter studiare politiche più efficaci».
L’Italia, è l’impegno annunciato dal ministro della Giustizia Paola Severino, «sarà in prima linea a sostenere le politiche in difesa dall'infanzia. I dati sono allarmanti.
Migliaia e migliaia di bambini e bambine vengono sottomessi a rapporti
sessuali. Altrettanti vengono avviati alla prostituzione o altre forme
di sfruttamento. I dati che abbiamo sono solo una minima parte del
fenomeno. Spesso sono addirittura i genitori ad avviare i figli minori alla prostituzione».
Al centro del dibattito l’articolo 38 della Convenzione di Lanzarote che prevede una forte cooperazione internazionale. Un fenomeno così complesso, che sfrutta sia le potenzialità di internet che i viaggi “sessuali” in Paesi dove i minori sono meno tutelati richiede infatti l’integrazione delle azioni nazionali e internazionali.
Ananchiara Valle