Zoom sulla salute italiana

Citando l'ultima "Relazione sullo Stato sanitario del Paese" siamo tra i popoli più longevi d'Europa. Ma i problemi e le cattive abitudini non mancano.

23/12/2011

«Si tratta di una fotografia dell'esistente, non della situazione ottimale, con molti spunti per la programmazione. Bisogna passare dalle dichiarazioni di principio all'applicazione diffusa di buone pratiche sottoposte a valutazione continua». Con queste parole il neo Ministro della Salute Renato Balduzzi ha presentato la nuova Relazione sullo Stato Sanitario del Paese (RSSP) 2009-2010, una sorta di cartella clinica dell’Italia. Con un dato che spicca rispetto agli altri: l'Italia è tra i paesi più longevi d'Europa, anche se le condizioni di salute sono a rischio per i cattivi stili di vita, in particolare sedentarietà e fumo. Risulta tra i primi stati per incremento della speranza di vita e quasi dimezzata è la mortalità generale dal 1980.

Per quanto riguarda quella infantile, è ridotta del 22% per i maschi e del 24% per le femmine. Le malattie del sistema circolatorio e i tumori, invece, si confermano le principali cause di morbilità e mortalità con alcune differenze fra i due sessi, ma la mortalità per tumori dagli anni ‘90 si è ridotta del 20%, mentre quella per le malattie cardiocircolatorie del 60% dal 1980.

Insomma, i dati rivelano alcuni miglioramenti: la popolazione residente in Italia continua il suo percorso di crescita, raggiungendo il traguardo storico dei 60 milioni di abitanti, con un 20,3% di soggetti che hanno più di 65 anni. Nella relazione sono state affrontate le problematiche connesse al rapporto tra ambiente e salute, agli stili di vita, nonché gli aspetti relativi ai determinanti socio-economici, che dopo l’età, sono il singolo determinante più importante delle differenze di salute in una popolazione, portando ad evidenziare la necessità di muoversi e contenere altri fattori di rischio per la salute quali il fumo.

Per quanto concerne l’assistenza agli anziani e la presa in carico delle condizioni di fragilità e di non autosufficienza, si registra in tale ambito, rispetto al biennio precedente, una diminuzione dei ricoveri ospedalieri degli anziani ultrasessantacinquenni e l’ulteriore incremento dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Altro elemento caratterizzante di questa fotografia è l’aumento della popolazione straniera residente nel nostro Paese, arrivata a 4.570.317 unità al 1° gennaio 2011, rappresentando così il 7,5% della popolazione totale. La RSSP è una componente essenziale del ciclo di pianificazione, programmazione e valutazione del Servizio Sanitario Nazionale e fornisce una periodica informativa, al Parlamento ed ai cittadini, sullo stato sullo stato di salute della popolazione. Per la prima volta, è possibile consultare on line la pubblicazione cliccando sul sito del Ministero della Salute.

Alessandra Turchetti
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