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Figli d'Italia, 150 anni d'accoglienza

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Postato da Celso Vassalini il 12/12/2011 11:38

Che meraviglioso ricordo Una realtà che fu la mia casa, la mia famiglia in quella rassegna di foto d'epoca che sbirciano dentro agli istituti di accoglienza per bambini abbandonati a partire dall'Unità d'Italia. Oggi, grazie a quell’accoglienza posso essere utile al mio Paese e ho nel cuore mia Madre la Chiesa e mio Padre lo Stato. Siamo i bambini del mondo.Siamo i bambini non abortiti. Siamo i figli dalla Madre Chiesa e figli dello Stato. Siamo le vittime di sfruttamento e abusi. Siamo i bambini di strada. Siamo i figli della guerra. Siamo le vittime e gli orfani dell’HIV/AIDS. Ci viene negata una buona scuola e una buona assistenza medica. Siamo vittime di discriminazioni politiche, economiche, culturali, religiose e ambientali. Siamo bambini le cui voci non vengono ascoltate: è ora di prenderci in considerazione. Vogliamo un mondo a misura di bambino, perché un mondo a nostra misura è un mondo a misura umana per tutti. La pubblicazione di un opuscolo sui diritti dei bambini nei documenti inter¬nazionali e nella legislazione italiana non può che essere salutata con soddi¬sfazione, soprattutto se essa, come nel nostro caso, vuole essere un contributo offerto in particolare agli alunni delle scuole medie per la loro complessiva maturazione umana e civile. Un simile sussidio si rivela tanto più utile in un momento come il nostro nel quale non è difficile riscontrare la presenza di at¬teggiamenti contraddittori o di qualche evidente paradosso. Da una parte, infatti, almeno verbalmente e tramite dichiarazioni solenni, la nostra epoca sembra costituirsi come quella dei diritti dei bambini e non man¬cano atteggiamenti di cura e di attenzione verso di loro. Dall’altra però constatiamo il verificarsi di casi di non rispetto e talora di vero e proprio abuso nei loro confronti. Inoltre, in varie parti del mondo, molti bambini continuano purtroppo a sof¬frire e a essere minacciati: patiscono la fame e la miseria, muoiono a causa delle malattie e della denutrizione, cadono vittime delle guerre, vengono abbandonati dai genitori e condannati a rimanere senza casa, subiscono molte forme di violen¬za e di prepotenza da parte degli adulti, sono costretti a essere, mediante il lavoro minorile, veri e propri schiavi, forzati della sopravvivenza individuale e familiare. In questo contesto, la proclamazione dei diritti dei bambini rischia di ridursi a una semplice, seppure importante, dichiarazione di principio a livello astratta¬mente giuridico. Perché tale rischio possa essere superato e i loro diritti non siano semplice¬mente enunciati e considerati come un generico corollario dei diritti del cittadino, è necessario riconoscere la dignità personale di ogni bambino. Si tratta di lasciarsi guidare dalla convinzione che - come scriveva un famoso teologo tedesco, Romano Guardini - “il bambino non esiste solo per diventare adulto, ma anche, anzi, in primo luogo, per essere se stesso, un bambino, e, in quanto bambino, uomo, giacché la persona vivente è, in ogni fase della sua vita, un uomo, a condizione che la singola fase sia autenticamente e pienamente vis¬suta secondo il suo senso profondo”. E si tratta di insistere in una attività culturale che sappia inner¬vare e sensibilizzare la società a guardare i bambini come si guarda il proprio futuro. È questa una sfida che interpella tutti: dai ragazzi stessi, chiamati appunto a “essere se stessi”, ai genitori, agli educatori e a tutti gli adulti, ai quali si chiede di riscoprire il senso stesso dell’esistenza e la dignità della loro missione educativa. Se, infatti, sapremo concepire l’esistenza di tutti e di ciascuno come realtà do¬nata e da donare, sapremo vivere in un atteggiamento di radicale apertura, di estremo rispetto e di generoso e intelligente aiuto nei confronti dell’altro, so¬prattutto di chi sta lentamente e faticosamente, ma anche gioiosamente, schiu¬dendosi a se stesso e agli altri. Mentre esprimo il mio compiacimento alla all’iniziativa di Famiglia Cristiana per questa pubblicazione, auspico che la lettura attenta dei documenti in essa riportati favorisca in tutti e in ciascuno una più nitida coscienza della dignità di ogni bambino e del suo essere dono e benedizione per ogni famiglia e per l’intera convivenza umana. Mia Madre è la Chiesa e mio Padre è lo Stato Figli d'Italia, 150 anni d'accoglienza Buone feste e un pensiero va ai bambini mai nati….. Celso Vassalini nato nel 1959.Brescia

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