31/01/2013
«Ci sembrava una campagna importante perché in questo momento è necessario guardare alla persona e alla vita a tutto campo, in tutti i suoi aspetti». Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione cattolica spiega che «l’associazione vuole continuare a impegnarsi per la difesa di tutte le forme della vita. Non si può guardare solo a un aspetto. In questa ottica si inserisce l’adesione dell’Ac alla campagna Uno di noi per il riconoscimento giuridico e la tutela dell’embrione nei Paesi dell’unione. Abbiamo la convinzione che la vita debba essere protetta fin dal suo concepimento».
- Basta una firma o c’è bisogno di un impegno più forte?
«La firma rappresenta uno dei passi, è un aspetto importante. Questa adesione però richiede un impegno da parte di tutti, innanzitutto sul piano culturale, perché cresca la cultura della vita, della vita in genere, di tutta la vita. C’è bisogno di un impegno sul piano educativo e poi anche politico ed economico. Le dimensioni si intrecciano».
- Difendere la vita in tutte le sue forme. Con le elezioni alle porte cosa vi aspettate dalle forze politiche su questo tema?
«Abbiamo fatto un documento nel quale abbiamo scritto che la promozione e il rispetto della vita rappresenta per noi un punto fondamentale con il quale le forze politiche sono chiamate a confrontarsi primariamente. Una parte importante del nostro documento è dedicato al ripartire dalle persone intendendo la concretezza della vita delle persone. Ci aspettiamo maggiore attenzione, capacità di cogliere la centralità di una visione integrale della persona per lo sviluppo del Paese. Non vorremmo che questo rimanesse un tema di parte. Vorremmo, come ci auguriamo sia anche la campagna Uno di noi, che fosse un tema trasversale, di tutti».
Annachiara Valle