Gli scarponi affondavano nella neve. La neve lambiva il tuo corpo. I passi procedevano lenti, ma continui. Finalmente arrivasti in cima e, dall'Adamello, osservasti le vette vicine. Il tuo sguardo si perdeva nell'orizzonte, nell'infinito, nel mondo. Il Papa stava contemplando il mondo!
Ed io ricordo le tue prime parole da Pontefice: "Se sbaglio, mi corriggerete!". E, alla prima Messa: "Spalancate le porte a Cristo!". Sei stato il Papa della mia adolescenza, della mia giovinezza, del mio sacerdozio. Nel 1986 ebbi la fortuna di partecipare alla Messa a Castel Gandolfo. Dopo la Messa, nella foto di rito, il tuo sguardo incrociò il mio. Per un momento piansi. Avevo capito che mi invitavi a portare avanti la mia vocazione e a diventare prete. Due anni dopo ti incontrai nella mia città, Verona. Ero diacono da un mese. Passasti vicino a me ed io ebbi la grazia di baciare la tua mano. Un'emozione forte, unica, irripetibile. Poi ti vidi, ma da distante, nella giornata mondiale dei giovani in Polonia, in Francia ed, infine, nel 2000, a Roma. Roma mi rimase nel cuore.
Quando l'elicottero scese a Tor Vergata, passasti non distante dalla mia zona. Ed io ricordai lo sguardo del primo incontro e un fremito entrò in me. Mi hai aiutato a crescere, a diventare adulto nella fede, a vivere il sacerdozio come puro servizio agli altri. Il 13 maggio 1981 vi fu l'attentato in Piazza San Pietro. Quel giorno il mondo tremò. Un giornale scrisse: "Resta con noi Karol perché si fa sera". Otto anni dopo, il 13 maggio 1989, giorno dell'attentato ma anche della Madonna di Fatima, venni ordinato prete. Altro fatto singolare. Ed ora prego per te, Beato Giovanni Paolo II. Intercedi per tutti noi bisognosi dell'Amore di Dio, della Sua Misericordia, la festa che tu stesso hai voluto istituire.
Ti chiedo di pregare per i nostri giovani, le nostre famiglie, i nostri cari, perché riscoprano in Gesù il senso del loro vivere. Da quelle montagne sei sceso per rimanere con noi. Hai lasciato i tuoi scarponi e hai vagato per il mondo per proclamare che solo Cristo svela l'uomo all'uomo. Anche manifestando i segni della tua malattia. Ti sei fatto compagno di viaggio di tante persone ed ora non ti stanchi più di essere vicino a noi. Da oggi, un grande Papa sarà beato. Le campane di San Pietro possono suonare a festa, perchè Giovanni Paolo II è diventato una guida perenne negli intricati percorsi del nostro vivere. Grazie Karol.
Don Luigi Trappelli - Verona
Pubblicato il 03 maggio 2011 - Commenti (0)