il nostro ricordo di Giovanni Paolo II
INCONTRO CON GIOVANNI PAOLO II
IL PIU’ BEL REGALO DI NOZZE
Siamo Monica ed Angelo (chiamato da tutti Alessio) Ceccato.
Ci siamo sposati a Vetrego di Mirano (Venezia) domenica 12 marzo 2000.
Ci siamo conosciuti in un luogo particolare e bellissimo, una domenica mentre prestavamo servizio di volontariato in un istituto per disabili dell'Opera Don Orione a Chirignago, ultimo quartiere del Comune di Venezia.
Da quel giorno San Luigi Orione è entrato prepotentemente nelle nostre vite, intrecciandole in modo inestricabile.
Di seguito al casuale incontro con quei ragazzi abbiamo iniziato un cammino di volontariato a favore di quell'Istituto e dell'Opera Don Orione in generale.
Soprattutto quei ragazzi, le “perle” di don Orione, per il loro modo di essere, di fare, di accoglierci, di farci sentire importanti, amati, sono stati i nostri primi maestri di vita orionina.
Ciò ci ha portati ad accogliere altre iniziative in ambito orionino, in maniera particolare quelle proposte dall'Orione Musical Group, un gruppo di giovani che, oltre al servizio presso l'Istituto citato, aveva creato un musical sulla vita di don Orione e altre attività a sostegno delle missioni dell'Opera che si trovavano in Madagascar.
Man mano che il nostro senso di appartenenza alla famiglia orionina cresceva abbiamo scelto di partecipare anche a qualche evento a carattere nazionale oltre che locale come gli annuali Corsi di Esercizi Spirituali e i momenti di formazione organizzati dal Movimento Laicale Orionino.
Dopo alcuni anni di fidanzamento e di servizio nell'Opera don Orione abbiamo deciso di sposarci il 12 marzo 2000; non una data qualunque ma quella nella quale si sarebbero ricordati i 60 anni dalla morte di don Orione.
Ci sembrava doveroso scegliere una data legata in maniera indissolubile a don Orione considerando che Qualcuno ci ha legato a questa straordinaria figura di sacerdote. Scegliere quella data ha significato per noi rendergli onore e ringraziarlo per averci fatti incontrare.
Qualche mese prima, nel novembre 1999, l'allora Superiore Provinciale dell'Opera don Orione (Don Pierangelo Ondei), ci aveva invitati, quali rappresentanti del nostro gruppo, a partecipare al Convegno Internazionale sulla Divina Provvidenza organizzato dall'Opera don Orione a San Paolo, in Brasile.
Chi avrebbe mai potuto immaginare che incontrare don Orione ci avrebbe permesso di vivere un momento tanto importante in un posto tanto lontano?
Durante quella bellissima esperienza, grazie alla quale avemmo modo di visitare anche molte delle missioni orionine presenti in Brasile, facemmo la conoscenza con un religioso orionino veramente grande: don Giovanni D'Ercole, ora vescovo ausiliario a L'Aquila.
Con don Giovanni nacque subito e spontanea la confidenza e l'amicizia.
Già avevamo deciso la data del nostro matrimonio e quando gli riferimmo che ci saremmo sposati il 12 marzo, proprio in onore di don Orione ci disse: “Se venite a Roma vi faccio conoscere il Papa”.
Sapevamo che a quel tempo don Giovanni svolgeva un importante ruolo all'interno della sala stampa vaticana e che, spesso, aveva modo di essere a stretto contatto con Giovanni Paolo II ma pensavamo, sbagliando, che avesse detto quelle parole un po' così, per dire...
ma ci accorgemmo presto che don Giovanni parlava sul serio, eccome.
Un mese prima del nostro matrimonio lo chiamammo, gli spiegammo che durante il viaggio saremo stati qualche giorno in Sicilia e che poi, di ritorno, saremmo passati per Roma.
Lui si raccomandò che fossimo a Roma entro la sera di martedì 21 marzo, in modo da poter partecipare all'udienza che il Santo Padre avrebbe tenuto al mercoledì mattina in Piazza San Pietro.
Non sapendo bene cosa sarebbe accaduto ma confidando che don Giovanni potesse riuscire a realizzare la sua promessa, che per noi stava diventando un sogno, durante il lungo viaggio in auto fino in Sicilia Monica, con le sue abili mani, creò un bel mazzetto di fiori di carta crespa da regalare al Papa.
12 marzo 2000... Viva gli sposi!!!
Quanti meravigliosi e indimenticabili momenti vissuti in quell'occasione in una festa che non fu solo nostra ma vide coinvolte tantissime persone sia nell'allestimento (il grande pranzo fu organizzato nel capannone della nostra impresa edile dopo averlo sbaraccato, riordinato, pulito, addobbato... c'era posto per tutti: oltre ai nostri tantissimi familiari e parenti, vi parteciparono molti ragazzi disabili dell'Istituto e almeno una sessantina di giovani dell'Orione Musical Group.
Un paio di giorni dopo ci mettemmo in viaggio... e strada facendo chiamammo don Giovanni per salutarlo e farci spiegare gli ultimi dettagli per il nostro incontro.
Tra le prime cose che ci chiese vi fu: “Avete portato con voi i vestiti nuziali vero?”...
Cavolo!!! Li avevamo lasciati a casa...
Erano piuttosto sciupati dopo la festa, erano ingombranti... insomma gli dicemmo che non li avevamo con noi e che non avevamo capito fossero così importanti.
Don Giovanni ci ricordò di essersi molto raccomandato con noi perché ci portassimo appresso i vestiti, che erano fondamentali al fine di poter riuscire a realizzare la sorpresa che da mesi pensava per noi.
Non ci perdemmo d'animo e, sapendo di poter confidare su amici preziosi, chiedemmo aiuto a Luca, nostro testimone di nozze, il quale in quattro e quattr'otto chiamò i nostri genitori, spiegò la cosa, fece sistemare i vestiti e li spedì a Roma, presso il Centro Don Orione di Monte Mario, facendoceli giungere in tempo per il nostro arrivo.
Mercoledì 22 marzo 2000... il grande giorno.
Dopo aver trascorso una notte agitata, piena di ricordi e di attesa, al mattino fummo svegliati da don Giovanni che subito ci chiese in che punto della Piazza eravamo... Lui era convinto che fossimo già arrivati in San Pietro, ma il vestirci da sposi richiedeva più tempo del previsto.
Ci invitò a sbrigarci, a fare più in fretta possibile altrimenti non saremmo riuscite a passare e a realizzare il nostro sogno.
La Provvidenza, tanto cara a don Orione, anche questa volta si materializzò in qualcuno di molto importante per noi.
Don Moreno, il religioso orionino che aveva fatto nascere il nostro gruppo dieci anni prima (nato -fatalità?- il 12 marzo), svolgeva servizio come Direttore dell'Istituto Teologico orionino proprio lì a Monte Mario.
Ancor più agitati di quanto lo fossimo stati durante la notte, in men che non si dica, don Moreno ci accompagnò fino a Piazza San Pietro, per farci partecipare all'udienza.
Come da indicazioni ricevute da don Giovanni, mentre l'emozione e l'ansia e l'attesa crescevano, vestiti da sposi ritirammo i biglietti presso la grande porta di bronzo; alcuni poliziotti poi ci accompagnarono al posto riservato agli sposi novelli.
E già ci fu la prima sorpresa poiché non ci trovavamo in mezzo alla grande folla ma, assieme ad altre coppie di sposi, eravamo vicinissimi alla poltrona del Santo Padre... incredibilmente vicini.
Che grande regalo ci aveva preparato don Giovanni!!!
Ma il bello doveva ancora venire perché, alla fine dell'udienza, il cerimoniere ci invitò a prepararci poiché, da lì a breve, ogni coppia di sposi, quindi anche noi, sarebbe passata davanti al Papa sostando presso di lui per un breve momento e per ricevere la Sua benedizione.
Al solo pensiero, al solo scriverlo, come stiamo facendo ora, ancora ci vibra il petto e ci vengono le lacrime a pensarlo.
Non ce l'aspettavamo proprio una sorpresa così, non eravamo assolutamente preparati a questo e, in preda ad un'emozione mai provata prima, ci avviammo verso la poltrona del Papa.
Man mano che ci avvicinavamo, emozionatissimi e con le gambe tremanti, abbiamo cercato di dividerci i compiti; Monica avrebbe dovuto donare al Papa il mazzetto di fiori mentre io, Alessio, avrei dovuto provare a dirgli qualcosa per ringraziarlo... facile a dirsi ma molto più complicato a farsi perché quando venne il nostro momento di trovarci di fronte al caro Giovanni Paolo II la bocca sembrava cucita tanta era l'emozione, la commozione... le gambe a stento ci sostenevano e, non ci vergogniamo a dirlo, quasi inebetiti ci inginocchiammo di fronte a lui per ricevere la sua speciale benedizione.
Non riuscivo a dire niente di niente. Solo mentre ci stavamo alzando per andare via e lasciare posto ad altri, non so come, sono solo riuscito a dire: "Santità, guardi che noi siamo innamorati di don Orione".
A quel punto Karol il grande, ha stretto le nostre mani nelle sue e come divertito dalla nostra totale incapacità ci ha detto: "Bravi, continuate così".
Ci fece un sorriso paterno che solo un santo può regalare.
E, dopo aver imposto le sue mani sul nostro capo, ci ha benedetto.
E' durato poco il nostro incontro con lui ma è stato qualcosa di indimenticabile!
Ci siamo alzati e ci siamo avviati verso l'uscita, ancora increduli di quanto successo, e quasi subito mi accorsi che Monica aveva ancora in mano il mazzetto di fiori!!!
L'emozione era stata talmente grande anche per lei che non era stata in grado di fare il semplice gesto di consegnare il mazzetto al Papa.
Allora lo diede ad un addetto alla sicurezza dicendogli: “Per favore lo dia al Papa” tra le risate generali di tutti.
Finita l'udienza chiamammo don Giovanni per ringraziarlo di quanto si era prodigato per noi, ed alla sera quando andammo a cena da lui, lo facemmo divertire molto con la nostra cronaca minuto per minuto.
Sono passati undici anni.
Da allora solo in un'altra occasione abbiamo avuto modo di incontrare don Giovanni.
Forse non si ricorderà bene di noi, ma noi lo abbiamo sempre a cuore e lo accompagniamo con la nostra preghiera nel suo nuovo impegno a L'Aquila.
Abbiamo ricevuto molti regali in occasione del nostro matrimonio, fin troppi, ma il regalo più bello e più importante di tutti (non se la prendano a male i nostri amici e parenti) è stato certamente quello che è riuscito a donarci don Giovanni D'Ercole.
Nel soggiorno della nostra casa abbiamo una meravigliosa foto del nostro incontro con Giovanni Paolo II. Le nostre espressioni sono lì a testimoniare quanto è stato emozionante essere lì in quel momento, vestiti da sposi...
A quanti entrano nella nostra casa siamo orgogliosi di mostrare quella foto e di raccontare quanto accadde 11 anni fa. Sembra impossibile ma è accaduto davvero.
Questo dono costituisce per noi qualcosa di indelebile, che durerà per tutta la nostra vita.
Abbiamo ricevuto un privilegio riservato a pochi e reso ancora più bello dal fatto di essere vestiti da sposi.
Ora abbiamo due bellissime bimbe di 6 e 3 anni, vivacissime, irrefrenabili, le cui “batterie” non si esauriscono mai.
Quando raccontiamo loro di questo episodio si divertono moltissimo, specialmente quando arriviamo al fatto che al papà tremavano le gambe ed alla mamma si era paralizzata la mano, mimando loro la scena.
Le difficoltà nella vita quotidiana e nella vita di coppia non mancano mai, anzi, a volte sembrano sommergerci come uno tsunami, ma ci facciamo coraggio pensando alla benedizione ricevuta a Roma nel 2000, e ci diciamo: "Siamo stati benedetti dal Papa, non possiamo arrenderci di fronte ai problemi, bisogna crederci, bisogna tirarci su le maniche, bisogna dire “sì” ogni giorno, essendo coscienti di avere tra i nostri protettori un angelo custode speciale, che nel nostro intimo chiamiamo già “Santo".
Un “Santo” che abbiamo voluto incontrare ancora partecipando alla bellissima esperienza della GMG di Roma qualche mese dopo il nostro matrimonio, nell'agosto del 2000... La veglia a Tor Vergata, il silenzio di due milioni di ragazzi... che meraviglia, che paradiso!
E poi, il 15 maggio 2004, in occasione della canonizzazione di San Luigi Orione, con il nostro gruppo in Aula Nervi presentammo una scena del nostro musical su don Orione dal titolo “C'è posto per tutti”... e Monica era in attesa di Isabella.
Eh già, nel cuore dei santi c'è davvero posto per tutti, così come nel cuore di Dio... ed anche noi, Monica e Alessio e le piccole Isabella ed Eleonora, sentiamo di occupare un piccolo spazio nell’infinito cuore del Beato Giovanni Paolo II .
Grazie a Famiglia Cristiana (a cui siamo abbonati) per averci dato l’occasione di scrivere questo bellissimo ricordo.
Monica e Alessio
Pubblicato il 03 maggio 2011 - Commenti (2)