23/03/2011
(ANSA) - ROMA, 23 MAR - L'Italia ''manterra' il divieto gia'
previsto di impiegare cani e gatti randagi nelle
sperimentazioni'', anche con il recepimento della nuova
direttiva europea sulla Protezione degli animali impiegati a
fini scientifici. Ad annunciarlo e' il sottosegretario alla
Salute, Francesca Martini, in un colloquio con i giornalisti,
dopo un convegno sull'argomento al Ministero.
Martini ha fatto sapere che ha chiesto l'inserimento della
direttiva nella legge comunitaria 2010, ora all'esame delle
commissioni parlamentari, e di stare lavorando con il suo
relatore per innalzare le garanzie per gli animali nelle
ricerche. ''Mi auguro che l'Italia sia uno dei primi paesi ad
attuare la direttiva Ue - spiega - che e' un'occasione per dare
impulso a tecniche alternative, per arrivare in futuro
all'esclusione degli animali nelle procedure sperimentali o di
ogni tecnica che gli possa provocare sofferenza''.
Tra le novita' contenute nella direttiva c'e' anche
l'istituzione di un Centro europeo per lo sviluppo e la
convalida di metodi alternativi, ''una strada da perseguire''. A
tal fine il Ministero ha assicurato il suo sostegno al
laboratorio di substrati cellulari e immunologia cellulare
dell'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e
dell'Emilia Romagna di Brescia, ''gia' individuato come punto di
contatto nazionale''. Martini ha infine annunciato la sua
intenzione di istituire un tavolo tecnico sull'impiego di
animali a fini sperimentali, cui far partecipare il mondo
scientifico e quello delle associazioni di protezione. ''Ci
batteremo - conclude - perche' non vengano piu' creati
allevamenti di cani solo per le sperimentazioni, e anche perche'
sia preservata la salute degli animali nelle sperimentazioni e
si possa prevedere il loro reinserimento sociale o reimmissione
in liberta' una volta finite le ricerche''.