08/11/2012
L' interno di un negozio "Compro Oro" a Pisa, nel momento della valutazione di una collana di famiglia (Ansa).
Blitz della Guardia di Finanza nei "compro oro": i militari di Arezzo e Napoli stanno eseguendo in tutta Italia oltre 250 perquisizioni e sequestrando beni per 163 milioni ad un'associazione per delinquere, con vertice in Svizzera, implicata nel riciclaggio, ricettazione, frode fiscale ed esercizio abusivo del commercio di oro. Sono 118 le persone indagate nell'operazione denominata "Fort Knox" ed effettuata in 11 regioni. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere, riciclaggio e reinvestimento di proventi illeciti e frode fiscale. Nei loro confronti sono eseguiti provvedimenti di perquisizione e sequestro emanati dalla procura della Repubblica di Arezzo. E risulterebbe centrale il ruolo di alcuni orafi aretini nella maxi organizzazione dedita alla fusione e alla trasformazione di oro in lingotti, che dalla Svizzera tornavano poi in Italia; nel Paese elvetico esistono centri specializzati per realizzare lingotti per oro da investimento, cioè con timbro ufficiale, tali da essere acquistati anche da banche e Stati.
All'interno del "Compro oro" la transazione avviene rigorosamente i contanti.
A fine gennaio di quest'anno, Famiglia Cristiana si era già occupata dell'argomento con un'ampia inchiesta sul No. 5, data di copertina 29 gennaio, che vi riproponiamo. Il raggiro più diffuso è la bilancia truccata. I
“signori” dell’oro usato sono gentili, affabili. E non hanno mai fretta, almeno all’inizio. Ma se non siete più che esperti, informati e attenti, il vostro oro, quello di famiglia,
che volete o dovete vendere, finisce per valere
la metà in un colpo solo. Alcuni, i più spregiudicati, fanno così: mettono una specie di spugna, uno strato sottile, sul fondo dei piatti della bilancia di precisione. Chiamala precisione.
Una foglia di spugna, quasi trasparente, che
però “alleggerisce” l’oro, porta via quasi il 50
per cento del valore economico del metallo,
perché quello affettivo l’ha già rubato la crisi,
il bisogno di fare cassa, l’angoscia di non arrivare alla fine del mese.
“Compro oro in contanti”. Sono classici
gioiellieri che hanno già o richiedono la licenza per la compravendita dei metalli preziosi. Oppure, sempre più spesso, sono dei
“buchi”, a occhio non più di 15 metri quadrati, compreso il retrobottega. Suonate, entrate, vi trovate davanti un vetro blindato,
dall’altra parte un signore dalle maniere garbate che va al sodo: «La prego, cosa mi ha portato?». Tutto intorno, in questi bugigattoli dove comprano e spesso vi “rubano” gli ultimi ricordi pagandoli cash, non c’è nulla di esposto, nulla che luccichi, che possiate desiderare. Non serve: voi siete lì per vendere, non
per acquistare. La percezione, netta, è che
questi “Compro oro” siano fatti per tenervi lì
il più breve tempo possibile, farvi una valutazione, sperare che siate abbastanza alla canna del gas per accettarla, contare davanti a
voi le banconote, passarvele attraverso il vetro blindato e tanti saluti.
Spuntano come funghi, in città e in provincia. Annusano l’odore della crisi che morde
famiglie e anziani. Noi di Famiglia Cristiana
abbiamo provato a visitarne alcuni in incognito. Avevamo con noi 4 monete, 38,8 grammi
pesati con precisione prima di partire, oro a
18 carati, 750 per intenderci, il più comune,
quello della maggior parte dei gioielli, perché
quello purissimo, a 24 carati, è poco diffuso.
Prima verifichiamo la quotazione del giorno
su www.compro-oro.org: a metà agosto 2011
il 18 kt valeva circa 27,38 euro al grammo; il
24 kt 37,34 euro. Il 2 gennaio 2012, all’apertura dopo Capodanno, l’oro 18 kt lo pagavano
25,10 euro al grammo; il 24 kt, circa 34,58 euro. Ci spiega un gioielliere di fiducia: «Chi
compra l’oro usato dovrebbe segnare su un
registro il passaggio dei contanti, procurarsi i dati di chi vende, fotocopiare il documento, descrivere forma e tipo degli oggetti ritirati. Poi rilasciare una bolla. Se è tutto
regolare, chi ritira l’oro usato lo porta al laboratorio di fusione e si va avanti di bolla in bolla. Altrimenti, se c’è qualcosa che non va, si
va avanti di nero in nero»
Michele Sinigaglia, 1˚ dirigente della Polizia amministrativa alla Questura di Milano,
conferma: «Il rischio che corrono questi commercianti è alto: al di là della sanzione, possono vedersi revocare la licenza. Le infrazioni
più frequenti: non annotano il tipo di compravendita e fanno l’acquisto senza verificare
l’identità del venditore. Per le ragioni più varie: spesso chi vuole sbarazzarsi dell’oro in
questi negozi l’ha rubato e fa della piccola ricettazione; oppure il commerciante che non segue la procedura riesce a fare del “nero”. Quello che verifichiamo è che spesso il registro non
è compilato. E ritiriamo le licenze».
Il fermo immagine tratto da un video distribuito dalla GdF mostra un momento del blitz della Guardia di Finanza nei "Compro oro" giovedì 8 novembre 2012 (Ansa).
Ma i “signori” dell’oro usato non si spaventano. Ci mettiamo in movimento. Attraversando viale Lunigiana, a Milano, ecco una vetrina interessante: “Compro oro in contanti”,
fuori c’è il prezzo, l’esca per chi ha l’acqua alla gola: 26 euro al grammo, uno più della
quotazione sul Web quel giorno. Forse è un
affare. Entriamo. Non c’è la bilancia di precisione, c’è quella digitale, ma per tutta la contrattazione non viene mai rivolta verso di noi
“venditori”. Sfregano le monete, le controllano una a una, infine le pesano. Responso: solo 38 grammi. Continuiamo a non vedere il
display: chiediamo espressamente che la bilancia sia girata verso di noi.
Un rapido calcolo: 38 grammi, per 26 euro
al grammo, fa 988 euro in contanti. Ma non è
così. Ecco la sorpresa: «Non glielo posso pagare 26 euro al grammo». «Perché?», chiediamo.
«Perché non è oro puro, posso pagarle 14 euro al grammo: dobbiamo farlo fondere, togliere le impurità, la quantità d’oro che rimane è
più bassa». Ribattiamo: «Ma fuori c’è scritto
26 euro al grammo». Risposta: «Sì, 26 euro al
grammo se è oro puro, a 24 kt»
Militari della Guardia di Finanza di Napoli durante una perquisizione a Napoli.I militari di Arezzo e Napoli hanno eseguito in tutta Italia oltre 250 perquisizioni e sequestrando beni per 163 milioni ad un'associazione per delinquere, con vertice in Svizzera (Ansa).
Usciamo dal bugigattolo con un brivido:
se qualcuno avesse davvero avuto bisogno di vendere quell’oro, avrebbe preso
532 euro anziché 988. Ci spostiamo in un
altro punto di Milano, piazzale Loreto. Entriamo: qui il prezzo è 25,10 euro al grammo per l’oro a 18 kt. Chiediamo subito: «Il
peso viene moltiplicato per questa cifra,
senza togliere nulla?». Il secondo “Compro
oro” conferma: «Sì, 25,10 è il prezzo per il
18 kt». Pesa il metallo: la bilancia è tradizionale, ma la pesata conferma: 38,8 grammi
d’oro. Pagamento in contanti, circa 880 euro. Per chiudere l’affare servono carta
d’identità e codice fiscale. Ci spiegano che il
nostro oro deve rimanere dieci giorni fisicamente dentro il negozio, potrebbero esserci
segnalazioni di furti e tentativi di ricettazione. Anche qui sono pronti a pagarci in contanti, al peso giusto, al prezzo “giusto”. Ma
nessuna traccia del registro rilasciato dalla
Questura. E la descrizione, obbligatoria,
delle nostre quattro monete d’oro?
Pino Pignatta