«Con l'Imu chiudono le scuole»

Dopo le novità fiscali introdotte dal Governo, don Alberto Zanini, Segretario nazionale del coordinamento delle scuole salesiane , lancia un accorato allarme.

26/02/2012
Don Alberto Zanini. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Don Alberto Zanini. Foto di Paolo Siccardi/Sync.

È letteralmente una questione di vita e di morte. Molte scuole gestite con intelligenza e passione da religiose e religiosi rischiano davvero di chiudere se colpite da un ulteriore aggravio di costi per il sistema impositivo Ici/Imu. E' già un bagno di sangue adesso per via dei costi del personale ui si aggiungono quelli, straordinari, per l'aggiornamento tecnologico e la manutenzione delle strutture), il tutto in una contingenza economica che vede una sensibile riduzione di iscritti perché troppe famiglie non riescono a far fronte ai 3.300 euro della retta scolastica.


Dal 1991 al 2008, in 17 anni , hanno chiuso i battenti 4.005 scuole cattoliche di ogni ordine e grado, non per mancanza di iscritti ma per insostenibilità economica. Una procedura d'infrazione avviata presso l'Unione Europea individua nella esenzione dalla tassa sugli immobili un "iaiuto di Stato indebito". La situazione è molto complessa e in molti casi sono le stesse istituzioni ecclesiali ad avere la coda di paglia a causa di situazioni "in zona grigia", ad esempio nel campo della sanità e dell'ospitalità. Il confronto su questa situazione è fortemente condizionato dal permanere dell'attuale sistema 8 per mille, che consente di poter contare su una sicura disponibilità finanziaria e quindi già al primo giro di tavolo i "frati e le suore", le cooperative di docenti e di genitori si ritrovano troppo spesso da soli ad affrontare la difesa di un patrimonio educativo e formativo che tanto ha contribuito " a fare gli italiani". 

A ciò si aggiunge l'ipotesi d'inserimento nello "spesometro", in fase di elaborazione da parte di Agenzia delle Entrate, della cosiddetta retta scolastica per la scuola paritaria quale indicatore reddituale alla stregua di un costoso fuoristrada oppure di una villa al mare. Ad oggi sono detraibili le spese veterinarie ma non la retta scolastica per l'educazione dei figli, il ribaltamento del detto evangelico "non si prende il pane dei figli per darlo ai cagnolini...".  

Due settimane fa l'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha trascorso tutta la giornata presso la scuola salesiana dell’Agnelli. I bambini della materna lo hanno accolto con un canto e lui ha insegnato “pace nella scuola e nella fabbrica”, tutti battevano le mani. Le elementari hanno schierato una orchestra di flauti, violini e violoncelli e lui ha raccontato la storia della sua vocazione, i 13 anni passati con Papa Giovanni Paolo II a Roma. Ha poi visitato ogni ambiente della formazione professionale, intrattenendosi con gli apprendisti, assaggiando le focacce del corso di gastronomia, ascoltando le spiegazioni dei meccanici d’auto. Nosiglia è un Vescovo che va in tutte le scuole che lo invitano, che parla di Gesù a tutti quelli che lo permettono. Non distingue scuole cattoliche da scuole statali, la missione è comune, un servizio per i giovani. Il Vescovo di Torino sa che oggi le scuole sono il luogo dove si trovano più giovani. Gli oratori non sono più quelli di 50 anni fa, il punto di riferimento per un quartiere. Ora i giovani li trovi nei centri commerciali, su Facebook o appunto nelle scuole. Perdere le scuole significa perdere il contatto con i giovani a cui proviamo ad annunciare l'Amore di Dio, come ci ha insegnato il nostro amato padre Don Bosco. 


Don Alberto Zanini. Foto di Paolo Siccardi/Sync.
Don Alberto Zanini. Foto di Paolo Siccardi/Sync.

I salesiani, oggi, in Italia, hanno 140 Scuole, per un totale di 25.487 allievi e 2.279 docenti, e 52 Centri di Formazione Professionale, con 1.749 corsi, 24.779 allievi e 2.221 formatori. Non sono sono scuole esclusive per ricchi. Se volete trovare i figli di papà andate nei licei del centro di Torino dove i benestanti vanno a scuola con le tasse pagate dagli operai.Davide si è diplomato perito elettronico con il massimo dei voti, da anni non va in vacanza perché i soldi di famiglia servono a pagare la macchina utensile comprata dal padre artigiano meccanico. La scuola cattolica non è uno status simbol per la famiglia di Davide ma una scelta educativa. William ha 21 anni, viene dalla Tanzania, frequenta la terza superiore all’Agnelli. 5 anni fa vendeva spugnette sulle spiagge di Zanzibar ed ora frequenta la scuola dei salesiani dove è stato eletto presidente della Repubblica degli studenti. Un masai eletto presidente dai bianchi, altro che scuola con la puzza sotto il naso. Chi visita i nostri cortili, le aule, i laboratori non vi troverà solo i "figli di papà", ma soprattutto i figli del popolo e di quanti hanno scelto il nostro Paese per un futuro più dignitoso. 

Se davvero è l’Europa che ci chiede correttezza, andiamo a vedere cosa succede in Europa circa le scuole paritarie come le scuole salesiane. 

Belgio: lo Stato paga gli stipendi del personale docente e non docente;

Francia: i contributi dello Stato francese alla scuola non statale variano a seconda del tipo di contratto che la singola scuola stipula con lo Stato, scegliendo fra quattro possibilità: 1) Integrazione amministrativa: lo Stato paga tutte le spese, 2)Contratto di associazione: condizione dello stato: i docenti della scuola non statale devono avere gli stessi titoli accademici degli altri docenti. Conseguenza: lo stato paga gli stipendi degli insegnanti e le spese di funzionamento. 3)Contratto semplice: paga solo lo stipendio degli insegnanti. 4)Contratto di massima libertà: nessun contributo;

Germania: il sistema integrato Stato/Regioni dà alle scuole non statali l'85% del salario degli insegnanti, il 90% dell’onere pensionistico, il 10% delle spese di funzionamento, il 100% delle riparazioni immobiliari;

Inghilterra: le scuole non statali si chiamano “maintained schools” . Lo Stato paga l'85% delle spese di costruzione e il  100% degli stipendi e delle spese di funzionamento;

Irlanda: a carico pubblico il 90% spese di costruzione,  il 100%: scuola dell’obbligo e l'88% delle scuole superiori;

Lussemburgo: lo Stato paga il 100% di tutte le spese; 

Olanda: 1) Scuola dell’obbligo: 100% di tutte le spese 2) Scuola superiore: sussidi per la costruzione e il funzionamento; 100% di tutte le spese a determinati requisiti di legge; 

Portogallo: viene coperto il costo medio di alunno di scuola statale;

Spagna: il 100%.

In conclusione: io direi che sarebbe il caso di cominciare a riconoscere che le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato italiano più di 5 miliardi all’anno invece che andare ad imporre l’ IMU, direi che sarebbe il caso di allinearsi all’Europa e di mettere in atto la legge 62 del 2000 cominciando a parlare seriamente di parità economica per le scuole paritarie. Sarebbe il caso di cominciare ad allearsi tra scuole statali e scuole paritarie per trasformare la scuola italiana che è sempre più lontana dai digital nativi, che li cattura sempre meno. La Bocconi mi ha comunicato che ci sono, in Italia, sperimentazioni con pochi confronti al mondo. Nell’avventura di imparadigitale io trovo serenamente alleati i Gesuiti del Leone XIII dove ha studiato Mario Monti e il liceo statale Lussana di Bergamo, i Salesiani che hanno formato gente come Gian Carlo Caselli. Parliamo di qualità della scuola perché questo ci chiedono gli studenti e le famiglie.

Don Alberto Zanini,
Direttore della scuola salesiana Edoardo Agnelli di Torino,
Segretario nazionale del coordinamento delle scuole salesiane

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Postato da danielabazzarini il 18/03/2012 18:11

Sono da sempre lettrice di Famiglia, ma l'articolo in questione mi ha lasciato alquanto perplessa. Condivido la funzione di grande utilità che questi istituti hanno nella nostra realtà sociale e culturale, ma rivalutarli perchè un alunno che frequenta queste scuole fa risparmiare lo stato? Il titolo "Povera scuola" va esteso a tutta la scuola, pubblica e parificata, ma forse è proprio quella pubblica che in questo momento soffre di più per tante cause. Nell'articolo in questione invece si paragona la scuola pubblica a quella privata solo in termini di risparmio...Mi piacerebbe che si parlasse della sofferenza della scuola pubblica, anche perchè insegno in una di queste e ogni giorno diventa più frustrante lavorare sopperendo a molte carenze ( e non solo di carta igienica...).

Postato da brunoi il 28/02/2012 14:17

come noto sono stati i radicali a far ricorso all'unione europea con il preciso intento di colpire le opere della Chiesa. Il ricorso era stato respinto piu' volte,ma questa volta si temeva che il Presidente della commisione,essendo uno spagnolo zapaterista e anticlericale,potesse sansionare l'Italia. Credo che con l'emendamento Monti la Chiesa abbia poco da temere in quanto,contrariamente a quanto i radicali & co.ci hanno fatto credere,la Chiesa ha sempre pagato per gli immobili affittati e le attivita' esclusivamente commerciali. Qualche problema l'avranno i circoli Arci,culturali,sportivi,Ong.Onlus ecc che sono la grande maggioranza e non sempre svolgono attivita' no-profit. Mi auguro che il governo MOnti riesca a togliere un "superprivilegio" ai radicali che con la illogica convenzione per poche ore di treasmissione diretta dalla camere riceve ogni anno dallo stato 10 milioni di euro. Ma per il servizio pubblico non paghiamo il canone alla Rai?

Postato da martinporres il 28/02/2012 13:24

Non voto lega, non sono Berlusconiano e per ignoranza intendo dire che molto spesso noi, laici adulti, ignoriamo i pronunciamenti della gerarchia; tutto ciò, soprattutto, in materia di scuola e di educazione e, come conseguenza, siamo anche molto presuntuosi, convinti di avere sempre "la verità in mano". Concordo con Dor1955. ottimo commento!

Postato da giogo il 27/02/2012 18:12

E bravo martinporres...chi non la pensa come te a "volte è un ignorante". Per fortuna di questo Paese il passato governo ha fatto cose....dell' altro mondo!! Non sono veltroniano ma direi che Veltroni centra ben poco in fatto di ici...però però vedi che anche i vescovi han riconosciuto che si puo rivedere.... direi che dove c'è una attivita remunerativa sostanziosa (veri e propri negozi,alberghi, pensioni, librerie ecc.) ici-imu vada PAGATA, anche se adiacente vi sia un'edificio adibito a culto...amico con una crisi del genenre vallo a raccontare a chi perde il lavoro...battute e non o repliche a parte. Saluti

Postato da aquila reale il 27/02/2012 16:03

@martinporres: noi invece ringraziamo i cattolici conservatori che hanno votato per la lega e per il centrodestra che ha approvato le leggi contro gli immigrati, che ha tagliato i fondi per il volontariato e che ogni giorno attaccava Famiglia Cristiana. Come fa un cattolico a votare per la lega e' un mistero.

Postato da DOR1955 il 27/02/2012 15:47

Io penso che il problema non sia la tassa Imu in se, quanto la scarsa considerazione delle Scuole, cosi dette "parificate", da parte della classe politica di questo paese. E siccome il "peccato originale" viene da molto lontano nel tempo, logica vuole che chi ha pensato di "parificare" le scuole private a quelle pubbliche, e successivamente tutti i politicanti che si sono succeduti nel governare questo paese, compreso l'attuale governo Monti, non solo non hanno capito il ruolo sociale di questo tipo di istituzioni, ma meno ancora, il vantaggio di tipo economico che deriva al sistema paese il poter contare su tali preziose risorse. E, come si evidenzia nell'articolo, paesi la cui cultura di tipo sociale non è di certo "ispirata" al cristianesimo come dovrebbe essere in Italia, paese sedicente cattolico, viene una volta in più da pensare che di cattolico, chi ci ha governato e chi ci sta governando, ben poco o per nulla si ispiri al Cristianesimo (si può dire ipocrisia o, letteralmente, commedianti?). E pensare che la cosa sarebbe immediatamente risolvibile con la semplice aggiunta di un aggettivo alla definizione "parificata" e cioè, come si fa nel settore sanitario, "accreditata". Questo consentirebbe alle scuole private di avere un rimborso, da parte dello Stato, rapportato al costo per studente che si ha nelle strutture pubbliche. Ma nella sanità ci sono "miliardi di Euro" da spartirsi, nella scuola no. E si potrebbe benissimo pagare l'Imu, mettere a tacere i contrari a "prescindere" e non ultimo, avere risorse per un salto di qualità che di sicuro porrebbe tante scuole private (di ogni ordine e grado) ben oltre i livelli di scuole pubbliche. Ma siamo in Italia, paese CATTOLICO e non i Olanda. Continuiamo a credere ai farisei!

Postato da martinporres il 26/02/2012 19:41

Per giggio, se la scuola è un attività commerciale l'imu la devono pagare anche le scuole statali. Chiaro!

Postato da folgore il 26/02/2012 19:37

Signori, alla fine si tratta di una bella pigliata in giro. Non solo si chiuderanno le scuole dell'obbligo e secondarie superiori, ma anche gli ASILI e ASILI NIDO gestiti dalle suore (leggasi magari parrocchie). Mi voglio fare una risata quando ci sarà da trovare delle sedi per tutti questi alunni che dovranno trovare una scuola dove andare. Perché se trovare gli insegnanti sarà agevole (con tutti i precari) il trovare le classi sarà arduo, in quanto tutti sappiano lo stato di crisi delle scuole (vedasi quella ove è avvenuto purtroppo tempo fa anche un morto). Il mio sogno è che lo Stato paghi una quota per ogni studente alla scuola ove la famiglia sceglie (e il ragazzo/a quando dell'età) di inviare il figlio/a. TROPPO DIFFICILE? In quanto allo spesometro, beh sono completamente d'accordo col reverendo. Infatti una piccola visura dello stesso mi ha fatto tremare. Pur non essendo evasore (sai, redditi tassati alla fonte come dipendente c'è poco da evadere....) chi dovesse vedere la mia situazione (4 figli) ed il reddito mi potrebbe mandare un blitz della finanza a casa.

Postato da giggio il 26/02/2012 13:46

la scuola rientra tra gli ambienti commerciali quindi si deve applicare l'imu. l'unica via è qulla che se tutte le scuole private dovessero chiudere lo stato sarebbe costretto a costruire nuovi ambienti ed assumere insegnanti. quindi occorre proporre allo stato l'affitto delle strutture e il pagamento almeno in parte degli insegnanti, che però penso non potranno essere scelti solo dai privati

Postato da martinporres il 26/02/2012 13:21

Bisogna ringraziare, tra gli altri Valter Veltroni, per aver messo in lista i radicali alle ultime elezioni politiche; i cattolici, laici adulti, che hanno aderito al partito democratico e che hanno accettato una formula politica che si è rivelato: un pasticcio in salsa pannelliana. Ringraziamo anche i cattolici di sinistra quelli che dicono che l'unica scuola è quella pubblica statale. l'AUTOLESIONISMO, IL MASOCHIMO IMPERA TRA I CATTOLICI, e a volte anche l'ignoranza. Cordiali saluti. comunque non replico

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