03/07/2011
Sandro Calvani.
Il crimine internazionale fattura ogni anno l’equivalente del Prodotto interno lordo di un Paese medio del G20 come la Russia o il Canada. È stato calcolato che il suo budget annuale complessivo s’aggiri sui 1.329 miliardi di dollari. I predatori senza frontiere trattano un centinaio di differenti categorie merceologiche, macinano profitti, corrompono, truffano, rubano, intimidiscono, sparano. Uccidono. Dopo aver passato una vita a contrastarli Sandro Calvani prova a raccontarli in maniera originale. Lo fa redigendo un catalogo del male, pensato e scritto come fosse un’edizione delle Pagine gialle (Sandro Calvani e Michela Albertazzi, Saccheggio mondiale, Effatà editrice).
– Dalla A di abbigliamento, alcolici e armi alla V di veleni: nessun settore sfugge al saccheggio che colpisce il pianeta...
«La lista innova il modo fin qui usato per comprendere e spiegare le attività malavitose. Fino a oggi, infatti, sono state sempre usate le categorie del diritto: delitti contro la persona, il patrimonio, lo Stato. Ma le mafie non sono laureate in Legge, si preoccupano solo di arricchirsi illegalmente sfruttando le voglie del mercato. Per loro vendere degli accendini falsi o sfruttare la prostituzione o, ancora, interrare rifiuti tossici è la stessa cosa. Abbiamo censito oltre 450 merci eservizi trattati dal marketing criminale e li abbiamo presentati in ordine alfabetico, raccolti in circa 100 categorie».
Un sequestro di droga, in Italia. Foto: Ansa.
– La voce a suo avviso più rilevante?
«Il commercio di droghe illegali. Il giro d’affari annuo della sola marijuana supera i 200 miliardi di dollari, quello della “Cocaina Spa” è di 88 miliardi. Al secondo posto per redditività c’è il giro mondiale di farmaci falsi. Con 190 miliardi di dollari, segue il racket della prostituzione, al terzo posto per incassi, ma al primo per violazione dei diritti umani,visto che riduce in schiavitù donne d’ogni età. Il traffico illegale di armi leggere, infine, frutta oltre 2 miliardi di dollari annui».
– La voce più preoccupante?
«Senza dubbio la pedofilia con 1,8 milioni di bambini vittime ogni anno di questo turpe mercato. Subito dopo metterei il business di medicine e di prodotti farmaceutici contraffatti, che regala oltre 200 miliardi di dollari ai predatori di vite umane. Questo sofisticato settore criminale ammazza persone che comprano la propria morte pensando di pagare cure e guarigione».
– La voce più recente?
«Quella legata alle frodi via Internet. La pirateria informatica che copia canzoni, film e videogiochi senza pagare i diritti d’autore o che dirotta a suo vantaggio i trasferimenti di denaro, vede i propri profitti aumentare in
un anno del 15%. Alcuni fenomeni come il gioco d’azzardo clandestino registrano in certi Stati impennate del 60% all’anno. Parliamo di cifre impressionanti. Penso, ad esempio, ai 130 miliardi di dollari che negli Stati Uniti le bande criminali intascano grazie alle scommesse online. Molti consumatori violano la legge in modo ripetuto, compulsivo. In Spagna, il 95% della musica scaricata da Internet è illegale. Il mercato globale degli audiovisivi copiati con sotterfugi frutta 60 miliardi di dollari l’anno».
Made in Italy, quanti falsi: dalla "palenta" alla "barbera bianca". Il commercio di marchi contraffatti fa parte del business criminale mondiale. Foto: Ansa.
– Mafia: il vocabolo è esportato in tutto il mondo e declinato al plurale...
«In termini assoluti, con 225 miliardi di dollari di fatturato mafioso, gli Usa sono in testa a tutto e a tutti. Ma se rapportiamo il prodotto criminale lordo alla ricchezza di ciascun Paese, ai primi due posti troviamo il Messico e la Russia. Con 75 e 60 miliardi di dollari anche la Cina e il Giappone sono nella parte alta della classifica. A mio parere, però,definire il prodotto criminale lordo solo con il nome di mafie, siano esse ’ndrangheta, yakuza giapponese o triade cinese, genera confusione, deresponsabilizza le società civili. Perché dare la colpa solo a chi vende e non a chi compra?».
– Gli angoli della Terra più corrotti?
«Per Transparency international sono Irak, Sudan, Myanmar, Afghanistan, Somalia».
– Ha mai ricevuto minacce?
«Sì, qualcuna».
– Ha provato o prova paura?
«No, onestamente no».
– Soddisfazioni?
«Gioisco ogni volta che viene salvata una vita e che una donna o un uomo diventano consapevoli della dignità che comporta l’essere una persona».
– I Governi combattono ovunque il crimine o esistono complicità?
«Governi corrotti convivono con popoli dalla stessa natura. Quando le qualità di un popolo sono migliori di chi lo governa, presto o tardi il cambiamento è possibile».
– E l’Onu? Lo sceriffo mondiale sembra averele pistole scariche...
«È vero, ha le pistole scariche oppure, diciamo, ha deciso di usarle il meno possibile. D’altra parte, la Carta fondamentale delle Nazioni Unite propone e promette di usare la legalità e l’etica più che le armi. Credo che denunciare una a una tutte le situazioni di abuso aiuti molto la crescita della giustizia, della libertà e del buon governo. La verità fa male solo a chi vive di menzogna, di prepotenza o di rapina. E serve almeno a evitare che il saccheggio mondiale continui a nostra insaputa».
Alberto Chiara