26/04/2010
Ficarra e Picone
Quella che realizziamo con Ficarra e Picone più che un’intervista è un
“assembramento”, perché a Milano2,
dove si registra Striscia la notizia
e dove i due comici abitano, nessuno si
vuol perdere le loro battute. Così, ci sono redattori,
addetti stampa e varia umanità.
Ogni tanto succede che la trasmissione di
Fabrizio Frizzi I soliti ignoti superi gli ascolti
di Striscia. Come mai?
F. e P: «Sono dati contrastanti: secondo la
Questura ci guardano sette milioni di persone,
secondo i sindacati oltre 50 milioni!».
Un parere sulle veline...
F: «Ogni riferimento alla danza è casuale».
P: «E i coreografi non subiscono molestie».
Vi rivolgete al pubblico chiamandolo “cittadini”,
come ai tempi della Rivoluzione
francese: un bel po’ di rivoluzione la fate...
F: «Se parli della satira, quella è per forza antigovernativa,
chiunque sia al potere».
P: «Se poi al potere ci sono sempre gli stessi,
non ci resta che prendercela con loro».
Da sempre nello spettacolo ci sono coppie
famose, come Franco e Ciccio, Zuzzurro e Gaspare,
Stanlio e Ollio: chi vi diverte di più?
F e P: «Fede e Berlusconi».
Un parere sulla Tv: come la giudicate?
F: «Come diceva Arbore, il potere ce l’ha chi
ha il telecomando, così non guardo la Tv».
P: «Io la guardo, e sono anche molto preoccupato.
Quel che dice la Tv è vero: e Giacobbe,
quello di Voyager, ha annunciato che nel
2012 ci sarà la fine del mondo. E io ho ancora
tante cose da fare...».
A Zelig facevate anche i fratelli Corner,
panchinari dell’Inter...
F: «E l’Inter ha vinto lo scudetto»
P: «Subito Berlusconi ci ha proposto un ingaggio
da favola. Ma noi teniamo al Palermo».
Ce la farà a entrare in Champions?
F: «Quest’anno no, ma la prossima volta parteciperemo
ai Mondiali, perché la Sicilia ormai
è uno Stato».
Allora il ponte sullo Stretto non serve più?
F: «Non è mai servito. Se il buon Dio avesse
voluto unirci al continente ci avrebbe pensato
lui. Perché Berlusconi non si fa una bella
piramide come i faraoni d’Egitto?».
P: «E lascia in pace quei poveri delfini che
con quel coso in mezzo impazziranno».
È vero che agli inizi avete comprato
sketch da Zuzzurro e Gaspare?
F e P: «Verissimo, se esistiamo prendetevela
con loro».
Ed è vero che due comici belgi hanno
acquistato il vostro repertorio?
F. e P: «Verissimo, siamo andati a sentirli
a Liegi e la gente si diverte. Come è caduto
in basso il teatro italiano, dopo Pirandello
e Fo siamo arrivati a noi!».
Che pensate delle intercettazioni?
F: «Mah, riascoltandomi non mi sembra
siano venute bene...».
P: «Per giudicarle, aspetto i giornali di
domani».
Previsioni per il futuro?
F: «Un po’ di pazienza e tornerà la Dc».
Per chiudere, dite qualcosa di siciliano...
F. e P: «La battuta è del nostro maestro Pino
Caruso: noi siciliani abbiamo tutto. È il resto
che ci manca».
Fine dell’intervista, standing ovation e Salvo
può andare a giocare al calcetto. Come fa
regolarmente due volte la settimana.
Gigi Vesigna