24/02/2013
Da che parte sta il generale Inverno? Finora,
naturalmente, sappiamo solo che sta agendo, dato che si registra un calo di
affluenza alle urne su scala nazionale, dove si vota per il rinnovo del Parlamento e di tre
consigli regionali (Lombardia, Lazio e Molise). Alle dodici la percentuale è
stata del 14,95, contro il 16,51 delle elezioni del 2008 (che si sono svolte in
primavera). In
crescita però l’affluenza alle regionali (Lombardia 17,06 per cento Lazio 13,89, Molise 9,71). La Lombardia, come è noto, è una regione cruciale anche per l'orientamento del voto al Senato e sulla stabilità complessiva dei futuri assetti nazionali. Su chi influiranno le cattive condizioni che
si registrano un po’ in tutta Italia non è chiaro, poiché molti anziani
potrebbero rimanere a casa per le condizioni climatiche, così come sono rimasti
in città molti elettori che hanno la casa al mare o ai monti. Difficile,
insomma, decifrare l’influenza alle urne del maltempo.
Gli
elettori sul territorio nazionale, sono, per la Camera dei Deputati,
47.011.309, di cui 22.569.269 maschi e 24.442.040 femmine, per il Senato della
Repubblica 43.071.494, di cui 20.547.324 maschi e 22.524.170 femmine, che
eleggeranno 618 deputati e 309 senatori. Le sezioni saranno 61.597. Le elezioni
nelle 3 Regioni interesseranno complessivamente 12.838.939 elettori. Il primo
ad andare alle urne è stato a Milano il premier uscente Mario Monti. A Lozza
(Varese) invece ha votato il leader leghista Roberto Maroni. Successivamente ha
votato a Piacenza il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. All’esterno Silvio Berlusconi è stato oggetto di una contestazione da parte di tre attiviste che
si sono mezze denudate, opponendo resistenza all’arresto dei poliziotti, all’uscita
del seggio. A Roma ha votato il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha dichiarato all'uscita del seggio: «È talmente
implicito quello che c'è scritto nella Costituzione che non c'è bisogno di
appelli al voto».
Francesco Anfossi