Afghanistan, un altro morto italiano

E' un paracadutista della Folgore, il primo caporal maggiore David Tobini, ucciso in conflitto a fuoco a Nordovest di Bala Murghab. Dall'inizio della missione, i caduti sono ormai 41.

25/07/2011
Il primo caporal maggiore dei parà David Tobini e gli altri 40 caduti italiani in Afghanistan (foto Ansa).
Il primo caporal maggiore dei parà David Tobini e gli altri 40 caduti italiani in Afghanistan (foto Ansa).

Stava partecipando ad una attività congiunta con le forze afghane nell’area di Bala Murghab. Il primo caporal maggiore David Tobini, un parà della Folgore, è morto in un conflitto a fuoco il 25 luglio. Nato a Roma il 23 luglio 1983, Tobini era in forza al 183° reggimento paracadutisti Nembo di Pistoia.

Militari italiani in pattuglia nell'Afghanistan Nordoccidentale (foto: Nino Leto).
Militari italiani in pattuglia nell'Afghanistan Nordoccidentale (foto: Nino Leto).

È il quarantunesimo soldato italiano ucciso da quando il nostro Paese ha schierato un proprio contingente che oggi conta 4.200 unità, su cui vigila una componente aerea composta, tra gli altrio velivoli, anche da caccia AMX (che però  non sono autorizzati a bombardare), da aerei senza pilota per la ricognizione di tipo Predator e da elicotteri d'attacco Mangusta. La morte del primo caporal maggiore Tobini ha portato a 327 il numero dei militari stranieri deceduti in Afghanistan all’inizio dell’anno (46 dal primo luglio).

Bambine e bambini in una scuola afghana (foto: Nino Leto).
Bambine e bambini in una scuola afghana (foto: Nino Leto).

Quest’ennesimo lutto ha riacceso il dibattito sulla necessità e sull’urgenza del nostro ritiro, richiesto da un composito (e sempre più folto) schieramento di politici che spazia da Paolo Ferrero (Rifondazione),  da Oliviero Diliberto (Pdci-Federazione della Sinistra) e da Angelo Bonelli (Verdi) ad Antonio Di Pietro (Idv) e al Governatore del Veneto Luca Zaia (Lega Nord). «Il caporal maggiore Tobini non è morto invano», ha dichiarato dal canto suo Staffan De Mistura, inviato speciale dell’Onu in Afghanistan. «Il fatto che tre milioni di ragazzi e ragazze afghani frequentino la scuola avviene anche grazie a lui; il fatto che a Herat una coraggiosa e indomita donna magistrato gestisca la giustizia è anche grazie a lui; il fatto che in questi giorni sia iniziata la transizione che permetterà il passaggio ordinato delle consegne dalle forze internazionali a quelle afghane e quindi gradualmente di poter chiudere questa fase è anche grazie a lui».

Alberto Chiara
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Postato da eugenio.finocchio il 26/07/2011 12:45

Sono circa 30 o più le missioni militari da finanziare per volontà politica di questa singolare Seconda Repubblica. A fronte di questo enorme sacrificio di vite umane civili e militari (41 italiani), si accompagna anche l'enorme esborso di denaro pubblico (sarebbe il caso di pubblicare i Decreti di rifinanziamento per meglio discutere sul COSTO/BENEFICIO di oltre 10 anni e l'impatto subito nel ns. tessuto Sociale. Cosi, come non bisogna dimenticare la missione militare in Iraq dove si sono inventati l'esistenza e il possesso in capo a questo Paese di armi di distruzione di massa (in effetti la distruzione di massa c'è stata) Certo, come cittadino noto che, mi stanno togliendo Diritti Costituzionalmente Garantiti con l'unico motivo che "la Prima Repubblica ci ha consentito di vivere e crescere oltre le reali disponibilità di cui disponevamo" (es. oggi stanno chiudendo molti OSPEDALI nella mia Regione, non è dato sapere quelli delle altre Regioni). La lista dei Diritti Costituzionalmente Garantiti che stanno prendendo il volo è lunga, però manteniamo privilegi che, neanche principi reali vorrebbero a 1075 Amm.ri Nazionali ed Europei. Viva cordialità

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