12/05/2011
- Pronto, onorevole Albertini...
“Buona sera, aspetti che accosto in una piazzola, sto guidando, sto tornando dal Centro Europa...”
- Non ha l’autista?
”No, perché dovrei? Eppoi mi piace guidare, soprattutto quest’auto”
- Che macchina è?
"Ferrari 430 Cabriolet”.
- Onorevole Albertini, il sindaco Moratti ha sbagliato nel rinfacciare al suo avversario politico un fatto che non è stato commesso?
“Un momento, se c’è un’amnistia normalmente ci dovrebbe essere stata anche una possibile condanna...”.
- Un’amnistia di cui Pisapia non ha usufruito, avendo fatto immediatamente ricorso in Appello per dimostrare la sua estraneità. La corte d'Appello lo ha poi assolto per non aver commesso il fatto. Inoltre la Corte d’Assise nelle motivazioni ha scritto che se non fosse intervenuta l’amnistia lo avrebbe comunque assolto per insufficienza di prove.
“In ogni caso non si può negare la sua frequentazione in gioventù di terroristi. Frequentazione che gli ha creato i guai giudiziari di cui parliamo. Quindi il Centrosinistra ha come candidato sindaco un uomo che 30 anni fa ha frequentato questa gente”.
- La Moratti non avrebbe dovuto per onestà aggiungere la sua totale estraneità al fatto contestatogli, come risulta dal verdetto finale?
“Questo lo avrebbe potuto dire. Se vuole lo può dire anche adesso. Ma da quello che mi risulta la Moratti ha specificato di non aver avuto alcuna intenzione di dire che Pisapia è un ladro e un terrorista. Anche perché poi ha rifiutato l’amnistia e ha voluto il processo che lo ha scagionato. Alla fine è stato assolto da ogni addebito ma un addebito politico lo si può fare: la frequentazione della sinistra extraparlamentare e di terroristi. Lui vuole accreditarsi come moderato per intercettare i voti del ceto medio da parte di chi potrebbe vedere in lui un penalista di alto livello figlio di grande cattedratico sui cui libri ho studiato anch’io. Ma chi vuole ha tutto il diritto di contestarlo come moderato dal momento che 30 anni fa aveva un sodalizio con persone poi passate alla banda armata e che nel ’98 è stato eletto nelle liste di Rifondazione comunista, L’accusa della Moratti è pienamente circostanziata da fatti giudiziaria che attestano che questa persona era vicina non a dei moderati ma a degli estremisti”.
- Lei ha fatto due campagne elettorali, vincendole entrambe. Non trova che le ultime fasi di questa campagna stiano sprigionando un po’ troppo fango e veleni?
“E’ una campagna elettorale dove dalla mia area politica si percepisce un certo rischio di non avere dei risultati brillanti subito per la nostra coalizione. Si punta al primo turno, ma potremmo andare al secondo. Per un sindaco uscente non è una bella cosa. Evidentemente si cerca di trovare degli argomenti per battere l’avversario, ma sono argomenti politici. Lo era anche quello di cui stiamo parlando. In fondo cosa rinfaccia la Moratti a Pisapia? Tu dici di essere un moderato, in realtà guarda cos’hai combinato”.
-Lei è mai stato oggetto di attacchi velenosi?
“Ricordo che nel ’97, durante la mia prima campagna elettorale, Formentini era piuttosto coriaceo e aveva avuto delle espressioni sgradevoli sul piano personale. Però niente di pià di questo”.
-E nella seconda campagna elettorale?
“No, anche perché era piuttosto difficile attaccarmi. Ricordo la battuta del sondaggista Pagnoncelli: a Milano non c’è candidato più forte del sindaco uscente Albertini. Non lo batterebbe nemmeno il cardinale Martini, se si candidasse. Vinsi al primo turno col 57 per cento.”.
- Nella prima campagna Bossi la prese in giro chiamandola “Albertina”. E lei gliela fece pagare con una beffa quattro anni dopo. Gli impose in cambio dell’alleanza sui programmi una lettera di scuse che tormentò per giorni la dirigenza leghista. Nessuno si era accorto che si trattava di un monologo del film “Un pesce di nome Wanda”.
"Quello è stato il migliore scherzo della mia vita".
- Uno scherzo molto ingegnoso e raffinato...
"Ho studiato dai gesuiti..."
- La Moratti sembra che abbia speso parecchio denaro per queste elezioni. Si parla di sei milioni di euro...
“Sei milioni li spese per il primo mandato. Per questo si parla di dodici milioni”
- Lei quanto spese?
“Spesi quindici milioni”.
- Tre in più della Moratti...
"Che ha capito? Quindici milioni di lire. Pari a 7.500 euro, se vuole. Ma nel 2001 l'euro non lo avevano ancora introdotto".
Francesco Anfossi