La Lega trafficona. Il primo partito sotto esame è certamente la Lega Nord. Le
vicende giudiziarie che l’hanno coinvolta (con ben tre Procure che indagano)
hanno portato alle dimissioni di Umberto Bossi, travolto dagli scandali legati
alla famiglia (l’ultima è la laurea “albanese” di Renzo Bossi, da aggiungere ai
lingotti, ai diamanti, al diplomi falsi, all’ombra della ‘ndrangheta, agli investimenti in
Tanzania e molto altro). Sarà la prima volta della Lega senza il suo fondatore alla guida. Il pericolo è quello di un vero e proprio bagno di sangue. Interessante sarà
valutare il consenso del sindaco uscente di Verona Flavio Tosi, lo “strano
leghista” maroniano, da sempre molto critico sulla linea ufficiale del
Carroccio e contrario alla ricandidatura del “senatur”.
La calamita del Centro. Ma anche per il Pdl, con Silvio Berlusconi che non è più
presidente del Consiglio e molti suoi deputati in libera uscita verso il Terzo Polo (il caso clamoroso è quello di Beppe Pisanu) è sotto esame. Negli ultimi giorni di campagna elettorale il
Cavaliere ha strizzato l’occhio agli elettori leghisti in libera uscita. Ma
deve fronteggiare la calamita verso l’area dei moderati di Casini e del Terzo
polo, che hanno sposato in toto la politica di rigore di Mario Monti.
L'asse del Nord non c'è più. Saranno anche le prime elezioni senza il cosiddetto asse del Nord, l’alleanza di ferro tra Bossi e
Berlusconi che aveva già cominciato a vacillare sotto il vento sferzante della
“rivoluzione arancione” del vendoliano Pisapia a Milano. Vedremo se quel vento
continua a soffiare. E soprattutto a chi verrà chiesto di rappresentare il
Nord.
Centrosinistra diviso, al solito. Il Pd, tanto per cambiare, sembra lacerato dalle sue
candidature e dalla sue divisioni, come a Palermo, dove si ripresenta Leoluca
Orlando. Il sindaco della “Primavera di Palermo”, che corre per l’Italia dei
Valori, se la vedrà con due giovani
molto agguerriti, l’avvocato Massimo Costa, 34 anni, candidato del Pdl e
Fabrizio Ferrandelli, 32 anni, che ha sbaragliato nelle primarie la candidata
ufficiale del Pd Rita Borsellino. Su Pd e Terzo Polo sarà interessante valutare l'effetto Luigi Lusi, il tesoriere della Margherita accusato di aver distratto a man bassa per uso personale i finanziamenti destinati al partito di Rutelli poi confluito nel Pd.
L’antipolitica. Un altro test importante di queste elezioni riguarda Beppe
Grillo e il suo movimento Cinque stelle. Il comico genovese mira a raccogliere
il malcontento degli elettori in libera uscita della Lega e persino del Pdl,
sotto la bandiera qualunquista della rivolta fiscale. Il rapporto tra i
cittadini e la classe politica, è logoro, come abbiamo detto. Grillo potrebbe
approfittarne alla grande: i sondaggi stimano il suo partito al sette per
cento. Una cifra “pazzesca” come direbbe lui, in direzione dell’antipartitismo
e dell’antipolitica. Oltre i quali, come è noto, non esiste la democrazia, c’è solo il nulla.