23/09/2010
Antonio Cicchetti, vice commissario del terremoto.
“Non me lo ha chiesto il governo, ma il presidente delle Regione e commissario per il terremoto Chiodi. Era luglio e io ho accettato”. Parla in esclusiva con FamigliaCristiana.it Antonio Cicchetti, il direttore amministrativo dell’Università Cattolica nominato due giorni fa dalla Presidenza del Consiglio vice commissario per la ricostruzione. La sua nomina ha provocato polemiche, accuse di conflitto di interessi e ed è stata anche messa in relazione alle dimissione del sindaco Massimo Cialente, altro vice commissario per la ricostruzione.
Perché hanno scelto lei?
“Sono un manager e non un politico. Chiodi aveva bisogno di una mano e io ho accettato”.
Ma lei è anche amico di Gianni Letta…
“Lo conosco da anni, credo che lui mi stimi. Sa quello che ho fatto all’Università Cattolica e al Policlinico Gemelli. Non è un peccato essere amico di Letta, ma non è per l’amicizia che mi hanno chiamato”.
Lascia l’Università Cattolica?
“Sì, l’ho già concordato con il rettore Ornaghi. Mi serve qualche settimana per lasciare le cose al mio successore”.
Cialente si è dimesso in polemica con la sua nomina?
“No e me lo ha anche scritto. Lui pensa che si dovesse procedere in un altro modo”.
Ma non c’è troppa confusione come anche Cialente denuncia?
“Di confusione se ne sta facendo parecchia. Bisogna abbassare i toni, parlare con maggiore responsabilità e collaborare mettendosi in testa che gli unici nostri referenti sono i cittadini che non hanno le case”.
A lei è stato contestato anche un conflitto di interessi.
“Ho costruito 12 anni fa il Golf club di Santi di Preturo. Se ci sono incompatibilità con questo e altri incarichi sono pronto a risolvere immediatamente ogni conflitto di interessi e incompatibilità di diritto e di fatto. L’incarico che ho avuto è una cosa seria a cui dedicherò tutto il mio tempo. Se devo rinunciare a qualcosa rinuncerò”.
Però continuano le polemiche sulla sua nomina.
“Le ripeto: non sono un politico, ma un manager. Sono neutrale. Sono consapevole che non tutti hanno preso bene la mia nomina. I veleni sono purtroppo normali e corrono veloci”.
Cosa bisogna fare subito all’Aquila?
“Avviare la ricostruzione, organizzando una squadra efficiente che abbia chiare indicazioni politiche dal governo, dalla Regione e dai Comuni, che hanno ampi poteri. La prima cosa da fare è mettere mano alla ricostruzione del centro storico dell’Aquila e spendere in modo più razionale i soldi che ci sono”.
Ultima domanda: lei è sotto accusa per la gestione delle Perdonanza e anche questo è occasione di scontro.
“Io sono stato riconosciuto parte lesa con diritto al risarcimento da una sentenza della Corte d’appello. Il responsabile del buco di bilancio è un altro ed è stato condannato a 2 anni e 7 mesi per falsificazione di atti e ad un risarcimento nei miei confronti. La Corte dei conti a me, presidente onorario delle Perdonanza, ha chiesto un risarcimento di 2500 euro a favore del Comune dell’Aquila per responsabilità oggettiva, senza dolo”.
Alberto Bobbio