24/05/2013
Don Armando Zappolini
Se l’obiettivo del governo Letta è quello di arginare il fenomeno del gioco d’azzardo, la delega affidata a Giancarlo Giorgetti, sottosegretario all’Economia, non lascia ben sperare. Ad esprimere perplessità sulla sua nomina sono gli esponenti della campagna nazionale "Mettiamoci in gioco".
«Mentre nel paese si susseguono i casi di cronaca in cui il gioco d’azzardo è causa o concausa di eventi drammatici,» afferma don Armando Zappolini portavoce della campagna contro i rischi dell’azzardo promossa da numerose sigle tra cui Acli, Adusbef, Alea, Anci, Cgil, Cisl, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fondazione PIME, Gruppo Abele, Libera, «si alzano da più parti inviti a limitare e regolamentare il fenomeno e vengono resi noti rapporti o notizie che rilevano la vicinanza tra la politica e i concessionari dei giochi, il Governo ha pensato bene di affidare una delega così delicata a un uomo da anni vicino ai concessionari. È inaccettabile che le tante voci che arrivano dalla società civile, dalla Chiesa cattolica, dai media, dai cittadini e dallo stesso Parlamento siano state misconosciute in modo così clamoroso. Dobbiamo perciò concludere, con rammarico, che per questo Governo la lobby dell’azzardo conta più di ogni altra cosa».
A sollevare il caso durante un’audizione al Senato era stato Matteo Iori, presidente di Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d'azzardo) che ha spiegato perché Giorgetti non è proprio la persona giusta per questa delega così delicata. «Giorgetti non sarebbe nuovo alla delega ai giochi, la tenne per anni sotto il governo Berlusconi, con grande piacere dell’industria del gioco», si legge nella nota di Iori, «fu con l’ultimo governo Berlusconi che videro la luce molte delle nuove proposte d’azzardo: dalle videolottery al win for life, dal bingo on line ai nuovi gratta e vinci, dalla proposta di sale per il poker dal vivo ad altre ancora; e Giorgetti fu colui che seguì sempre molto da vicino questo mercato in costante crescita. E di certo sull’importanza di questo settore non ha cambiato idea… A metà marzo 2013, partecipando all’Enada, fiera internazionale sugli apparecchi da gioco tenutasi a Rimini, ha rassicurato le industrie del gioco d’azzardo dichiarando: "trovo sconcertante che questo settore sia stato negli ultimi mesi sostanzialmente abbandonato a sé stesso", e ancora: "non è immaginabile che un settore sostanzialmente in regime di monopolio debba affrontare una campagna complessiva di denigrazione senza precedenti", e questo anche a causa di "numeri della ludopatia palesemente sovradimensionati rispetto all’impatto reale"».
Antonio Sanfrancesco