Bagnasco ai politici: servite il Paese

A dieci anni dalla visita di Giovanni Paolo II in Parlamento, il cardinale Bagnasco ricorda ai politici italiani di tutelare la famiglia e di impegnarsi per un Paese più solidale.

14/11/2012
Il presidente della Cei Angelo Bagnasco con il presidente del Senato Renato Schifani (Ansa).
Il presidente della Cei Angelo Bagnasco con il presidente del Senato Renato Schifani (Ansa).

«Prima di uno Stato vi è lo spirito di un popolo. Non può esistere una comunità di vita e di destino se non esiste un’anima comune fatta di principi e di valori spirituali, morali e culturali». Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, lo ha ricordato al Parlamento nel suo discorso di commemorazione dei dieci anni dalla visita di Papa Wojtyla a Montecitorio.

«Senza questo spirito», ha sottolineato il cardinale, «tutto si corrompe e le stesse leggi diventano esangui». Giovanni Paolo II nella sua storica visita aveva invitato i parlamentari italiani a «nutrire una convinta e meditata fiducia nel patrimonio di virtù e di valori trasmesso dagli avi. È sulla base di una simile fiducia che si possono affrontare con lucidità i problemi, pur complessi e difficili, del momento presente, e spingere anzi audacemente lo sguardo verso il futuro».

Il presidente dei vescovi italiani non ha mancato di fare un appello perché «il riconoscimento dei diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, secondo il dettato della stessa Costituzione della Repubblica italiana, renda socialmente ed economicamente meno onerose la generazione e l'educazione dei figli» e di richiamare i parlamentari «indipendentemente dall'opzione politica di ciascuno, a una cooperazione solidale e generosa all'edificazione del bene comune della Nazione».

«In quest'aula», aveva esordito il cardinale, «luogo e simbolo della democrazia del Paese, palestra insostituibile del civile confronto in ordine al bene comune, la presenza del Papa ha confermato la perenne convinzione della Chiesa per cui l'attività politica è una forma alta di carità, di amore verso il popolo che qui guarda con intelligenza esigente e doverosa attesa».    E ha poi insistito sul fatto che l’attività dei politici «si qualifica in tutta la sua nobiltà nella misura in cui si rivela mossa da un autentico spirito di servizio ai cittadini».

Annachiara Valle
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Postato da calamaidiprato il 14/11/2012 22:32

Mi piacerebbe farvi leggere alcuni stralci della vita di una grandissima Santa. Questa santa da dentro un convento dispensò consigli e riflessioni ai grandi d' Europa e a tre Papi! Andate su facebook alla pagina: Santa Caterina de Ricci. La Santa di Prato. Mettete "mi piace".

Postato da lettore02 il 14/11/2012 16:58

Renato Maria Giuseppe Schifani (Palermo, 11 maggio 1950) è un politico italiano, presidente del Senato della Repubblica dal 29 aprile 2008. correggete o Fini si inquieta

Postato da DOR1955 il 14/11/2012 16:51

Se "l'effetto" delle sacrosante parole del cardinale Bagnasco ai politicanti italiani produrranno gli stessi risultati di quelle pronunciate dieci anni fa dal Beato Giovanni Paolo II, aspettiamoci un altro decennio di latrocini-privilegi-sprechi-iniquità. Questi (i politicanti) non si possono "redimere". Tempo perso. Italia persa.

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