Bersani, Renzi e il piano B

Nel Partito democratico si moltiplicano le voci di chi vorrebbe un Governo di larghe intese con il Pdl. Una partita difficile da giocare insieme con il Quirinale.

07/04/2013
Silvio Berlusconi.
Silvio Berlusconi.

Passare o no al piano B? Il Partito Democratico è in fibrillazione, soprattutto dopo le dichiarazioni di Franceschini, che ha dichiarato di preferire un'alleanza strategica con Berlusconi per un Governo di larghe intese, di fronte al muro ostinato del Movimento 5 Stelle. Il Cavaliere, dal canto suo, ha presentato 8 disegni di legge (in pendant con i famosi otto punti di Bersani), da presentare alla vigilia della corsa per il Quirinale.

Una mossa, quella di Berlusconi, che ha diversi scopi. Il primo è quello di continuare ad aprire il sentiero stretto del dialogo con il Pd. Il secondo è quello di porre le basi per una eventuale nuova campagna elettorale. Il terzo, infine, è quello di attirare i delusi del Pdl che avevano votato per il movimento di Grillo. I sondaggi dicono che la creatura grillina è in flessione per il sostanziale stallo portato avanti dai deputati e senatori di M5S e questo farebbe rientrare nei ranghi parecchi elettori che avevano abbandonato il Cavaliere.

Nel Centrosinistra, invece, e in particolare nel Pd, la partita si gioca tra piano A (collaborazione con i grillini, con lo stesso metodo portato avanti alla regione Sicilia e in occasione dei presidenti di Camera e Senato) e piano B (governo dalle larghe intese con Berlusconi, con la messa nell'angolo del Movimento 5 Stelle). Si sa che Matteo Renzi, ormai aperto avversario di Bersani, preme da tempo per questa seconda ipotesi. E che il segretario del Pd sia tentato di passare al contrattacco facendo sua l'intesa con Berlusconi. Ciò gli permetterebbe di uscire dall'angolo, ma anche di perdere il contatto con la sinistra di Vendola e la base del partito, almeno a giudicare dal popolo della rete del Pd, contrario all'alleanza con il Cavaliere. 

Il tempo stringe per il presidente incaricato, che si sta bruciando con i tira e molla con Grillo. Il suo progetto di un "governo di minoranza" per fare le riforme non sta funzionando. Uno dopo l'altro, tutti i capicorrente, dalla Finocchiaro a Franceschini, da Letta ai "giovani turchi", si stanno pronunciando per un'allenza con il "carissimo nemico" Silvio Berlusconi. Senza dimenticare che all'orizzonte si profila la partita per il Quirinale.

Francesco Anfossi
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Postato da lettrice il 09/04/2013 19:18

Il governissimo sarebbe la fine dell'Italia: quindi dopo l'elezione del nuovo presidente, la legge elettorale e di nuovo al voto. Nella situazione economica di riassetto globale non si può andare avanti con la vecchia non-politica di Berlusconi. Il governissimo sarebbe l'immobilismo consolidato e Renzi non sbloccherebbe nulla.

Postato da giogo il 07/04/2013 17:26

Se il PD fa alleanza con B...per formare un governo di coalizione (con un furfante del genere)temo seriamente un crollo dei democratici...il sultano cerca in tutti i modi e mezzi per salvarsi dai "nodi che arrivano al pettine" alludo alle numerose sentenze che finora ha cercato di rinviare con tutti sistemi legali e non (il poveretto è subissato di impegni politici compresi i suoi on-legali)per Bersani, che io ho votato,sarebbe ora che mollasse altruisticamente,per dare spazio ad una persona che può sicuramente attirare maggior numero di votanti in favore di quel partito...ovviamente alludo a Renzi. Saluti

Postato da Andrea Annibale il 07/04/2013 16:36

Ho letto su internet il programma elettorale del M5S e mi pare che si alternino saggezza e mancanza di sensatezza. Siamo in una situazione, a mio modo di vedere, di estrema incertezza e persino confusione. Ammesso che Beppe Grillo in persona abbia le idee chiare, non è detto che le abbiano i grillini eletti in Parlamento. Cosa vogliono? Sono emerse delle idee che mi paiono prive di senso, ad esempio che il Parlamento può andare avanti da solo, senza un Governo. Meglio dire che si rispolvera e si rivalorizza il Governo Monti, l’unica cosa seria che la politica ha prodotto negli ultimi due anni. Ho già espresso la mia opinione tempo fa, mi pare concordando con Beppe del Colle: via libera ad un impegno di tutte le forze parlamentari responsabili per cambiare la legge elettorale e per affrontare la gravissima crisi economica che attanaglia il Paese. Era meglio non fare l’alleanza di Bersani con Vendola, a mio avviso, e rivolgersi ai moderati e ai cattolici siglando un patto elettorale con Monti. Ha ragione Renzi dicendo che stiamo perdendo tempo. Ma il Presidente Napolitano non ha nessuna colpa di questo: si trova di fronte al tentativo ostinato di Bersani, un tentativo che valeva la pena di fare ma che mi pare stia fallendo. Che non stiamo forse tutti prendendo un abbaglio sopravvalutando enormemente le doti di leadership e di visione strategica dei principali leader politici in campo? Se la situazione si schiarirà a breve, ci sarà spazio per ulteriori commenti. Per adesso, brancoliamo nel buio e l’unica certezza, lo ripeto, è il pragmatismo tecnico-politico del Premier Monti. Facebook: AAnnibaleChiodi; Twitter: @AAnnibale.

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