03/02/2011
Le rassicurazioni di facciata convincono poco, il Governo è ormai appeso a un filo, sempre più esile. Questa sera, dopo il voto negativo sul federalismo comunale, Bossi è stato tentato di buttare tutto all’aria, come peraltro aveva già annunciato. Berlusconi l’ha convinto a tenere duro; almeno per qualche ora, fino alle votazioni sul caso Ruby.
“Bisogna vedere come va”, ha tagliato corto Bossi dopo aver assicurato che non si va a votare. Una rassicurazione che ha fatto ridere tutti, lui compreso. Vedere come va, significava fare il conto finale: sopra i 316 nessuna crisi, ma se la maggioranza si ferma ancora, come nella sfiducia a Bondi, rimane sotto anche di un voto, i problemi restano grossi perché l’asticella a quell’altezza indica incertezza continua, fibrillazione.
La verità è che oggi Bossi si è reso conto che il suo tentativo di tenere fuori il federalismo dalla politica di contrapposizione politica fra gli schieramenti, è pia illusione. Pd e Italia dei Valori si sono affrettati a dire che il voto era sui contenuti e non politico, forse per non tagliare gli ultimi fili di dialogo con la Lega. Ma il risultato è quello e non si vede come si possa fare l’ennesima compravendita di deputati anche nella commissione bicamerale. I voti a favore del rinvio degli atti ai Pm di Milano sono stati 315, uno sotto la maggioranza. E dunque la fibrillazione continua.
“Andiamo avanti. Per adesso – ha detto filosoficamente Bossi – i numeri ci sono”. E’ credibile che il leader della Lega voglia vivere alla giornata con quel suo “per adesso”? Chi lo conosce assicura che il capolinea è vicino.
Guglielmo Nardocci