Cari Fazio e Saviano...

... se li aveste fatti parlare avreste scoperto che questi "comanauti", con le loro "vite rovesciate", indicano strade da percorrere per ritrovare l'etica del vivere.

29/11/2010
Mariapia Bonanate, collaboratrice di Famiglia Cristiana, da 5 anni vive con il marito colpito dalla "Locked-in Syndrome".
Mariapia Bonanate, collaboratrice di Famiglia Cristiana, da 5 anni vive con il marito colpito dalla "Locked-in Syndrome".

Peccato, veramente peccato, aver perso un’occasione unica, per voi stessi e per la vasta platea che vi ha seguiti con tante speranze, di far conoscere il mondo sommerso e senza voce di migliaia di persone che, dall’abisso in cui sono finite, gridano: «Siamo vivi, vogliamo ritornare a essere visibili e ascoltati, anche se siamo chiusi in uno scafandro». Sì, sono vivi, ma abbandonati, con le loro famiglie, in una tragica solitudine. Dalle istituzioni, da chi gestisce la cosa pubblica, dall’indifferenza generale. Sono traditi ogni giorno da una falsa cultura della vita, poco conosciuti, nella complessità della loro malattia, dagli stessi medici. Vengono considerati dei vuoti a perdere, perché non più valutabili con il metro del successo, della visibilità, dell’efficientismo.

Se voi li aveste fatti parlare, con le parole di chi ha imparato, nell’amore gratuito d’una condivisione quotidiana, ad ascoltare quanto ci dicono, vi sareste accorti che nella “vita altra”, in cui navigano controcorrente, ci sono fatti e accadimenti fondamentali per l’esistenza di tutti e dell’intera società. Ma ci sono anche verità essenziali che fanno capire in modo inequivocabile perché proprio le mafie, che avete coraggiosamente denunciato nella vostra trasmissione, sono sempre più fiorenti e radicate. Quella della criminalità organizzata, quella che ha occupato le istituzioni, ma anche quella dell’uso, diventato costume ufficialmente promosso e giustificato, dell’illegalità, dell’ingiustizia e della menzogna.

Se voi li aveste fatti parlare, avreste scoperto che questi “comanauti” con “l’elenco” di ciò che ha valore, per loro e per i loro familiari, con i capi d’imputazione delle gravi assenze e dei rifiuti che ogni giorno ricevono, delle ragioni non riconosciute per le quali lottano per una vita dignitosa e umana, svelano dove sta il marcio, l’inganno, la corruzione, il vuoto. Le loro “vite rovesciate” indicano strade da percorrere per ritrovare l’etica del vivere, scelte da fare, per un vero cambiamento del nostro povero Paese, andato in frantumi e disperato, nelle case, nelle famiglie, nei quartieri, nelle città. Per far rinascere la speranza e intravedere un futuro che oggi non c’è.

                                                                                                Mariapia Bonanate



Chi difende davvero il diritto alla vita?      di Fulvio De Nigris

     Si può dire che Vieni via con me lascia un senso di malessere e disagio? Siamo tra coloro che guardano Report e Annozero e sono alla ricerca di una verità, quella della gente comune, che opera e rappresenta minoranze che non hanno voce, che lottano per una comunicazione altra rispetto a quella già vista. Sono tutte prerogative che Fabio Fazio, Roberto Saviano e gli autori della trasmissione hanno, ma che è difficile applicare. Si parla di temi scottanti: politica, vita, mafia e il repertorio non è nuovo. Ci rimanda alle staffette Pippo Baudo/Enzo Tortora, Maurizio Costanzo/Michele Santoro, all’Enzo Biagi del Fatto quotidiano (stesso capostruttura Rai Loris Mazzetti). Qui sembra che qualcuno voglia impartirci la lezione da un altro punto di vista, ma con la stessa faccia sofferta e di circostanza di Michele Cucuzza quando accoglie noi e i nostri testimoni sapendo che parleremo di un argomento scottante e doloroso: il coma. È doloroso, è scottante, ma si può affrontare più compiutamente, anche quando si parla di Welby e del padre di Eluana, pensando anche a coloro che sono nella stessa condizione e non hanno seguito il loro esempio, pensando al pluralismo che il servizio pubblico dovrebbe avere. Ma oggi, in Italia, cercando di motivarlo, si può dire, pur apprezzando il tentativo e le tematiche affrontate, che Fabio Fazio e Roberto Saviano non ci piacciono?

Fulvio De Nigris, Direttore Centro studi per la ricerca sul coma “Gli amici di Luca”



Quando il relativismo prevarica il bene comune      di Daniele Nardi
 
    Il programma "Vieni via con me" costituisce un raro esempio di sintesi tra confusione e ideologia, nel quale l’individualismo liberale prevarica la cultura della solidarietà, il relativismo quella del bene comune. Non entriamo nel merito delle convinzioni personali dei conduttori e degli autori della trasmissione, ma sentir definire Luca Coscioni, Piergiorgio Welby e Beppino Englaro difensori del “diritto alla vita” umilia la sensibilità di quanti, distanti dai riflettori e talora persino derisi, da anni si battono per difendere il diritto alla vita, sostengono le donne in gravidanza difficile e assistono i malati terminali. Il Movimento per la vita auspica pertanto che la Rai, d’ora in poi, tenga in maggior considerazione la logica del contraddittorio non solo quando si tratta di bilanciare alla frazione di secondo la presenza dei politici, ma anche e ancora di più quando si toccano temi eticamente sensibili.

Daniele Nardi, Movimento per la vita

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Postato da Oddo Filippo il 30/11/2010 07:36

Ricordo le sofferenze di mia madre, morta nel 1980 per un mieloma multiplo e di mio cognato, morto più recentemente per un carcinoma polmonare. In particolare per mia madre pregavo e speravo; con lo sguardo fisso nel vuoto a causa di una emerrogia celebrale dovuta alla malattia, speravo non nella guarigione, impossibile, ma che non soffrisse. Sono d'accordo con Bonanate, De Nigris e Nardi. Ma vedere soffrire indicibilmente i nostri cari senza poterli aiutare.....Diamo voce a tutti. Io sono cattolico e l'idea di vita per me parte dall'infinitesima cellula.. Ecco, bisognava invitare alla trasmissione di Fazio e Saviano anche" gli altri"; la trasmissione rimane, comunque, ottima per le verità nascoste, mica tanto, che sono venute fuori. Filippo Oddo

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