Referendum, il ruolo dei cattolici

Laici e preti, suore e religiosi. Gruppi, movimenti, associazioni. Vescovi. C'è molto mondo cattolico nel raggiungimento del quorum. Ecco come e perchè.

13/06/2011

Nessuna indicazione ufficiale: piuttosto una mobilitazione capillare, arricchita da singoli esempi autorevoli. C’è molto mondo cattolico nel raggiungimento del quorum. Laici, sacerdoti, suore, religiosi, missionari. Singole persone, ma anche gruppi, movimenti, associazioni. E mezzi di comunicazione sociale. 

L'Azione cattolica ha invitato a votare auspicando un'«ampia partecipazione», viste «le tematiche al centro dei quattro quesiti estremamente importanti». In una nota pubblicata sull’home page del suo sito Internet, l’Azione cattolica è entrata nei dettagli: «l’acqua non è solo un “bene”, ma un “dono” essenziale per la vita dell’uomo; un dono che va tutelato e garantito a tutti, che non può essere sottoposto alla legge del profitto senza rigorose, adeguate e sistematiche garanzie per i più deboli e per la collettività». «La tecnologia nucleare», continua la presa di posizione dell’Azione cattolica, «impatta un altro punto essenziale, la salute dell’uomo, per la quale non possono essere ammessi rischi di nessun tipo». Infine, il legittimo impedimento: «l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge è un principio costituzionale che richiede ampia ed efficace applicazione, specie in questa fase di forte disillusione politica».

     Le Acli hanno chiesto «quattro sì».  E' stato un documento della Presidenza nazionale a formalizzare la posizione. Il referendum, si legge nel testo, «rimane un passaggio fondamentale verso la democrazia partecipativa». Sul tema dell’acqua, «si gioca una partita vitale per il futuro», hanno affermato le Acli, che hanno invitato a votare due sì contro la privatizzazione forzata dei servizi idrici dal momento che «l'acqua è un bene comune, non un bene economico» e «non si possono creare profitti da un bene comune». Sì anche sul nucleare: «una scelta di buon senso dettata dal principio di precauzione» mentre sul legittimo impedimento le Acli hanno ribadito che su temi così delicati serve «una legislazione costituzionale approvata a larga maggioranza».

Per rompere l’assordante silenzio che nelle settimane scorse ha caratterizzato molti Tg della Rai e di Mediaset, numerose parrocchie e zone vicariali hanno promosso incontri di informazione e di dibattito. Tra i tanti appuntamenti segnalati in redazione ricordiamo la serata promossa dall’intera zona pastorale di Mirafiori Sud, a Torino, martedì 7 giugno. Un esempio, tra i tanti possibili.  Che chiude mesi e mesi di intensa attività. Da Nord a Sud. Interessante, tra le altre, è stata l’iniziativa promossa durante il periodo pasquale dalla diocesi di Molfetta e denominata “Acqua. Dono di Dio e bene Comune”. Nel documento, firmato dal direttore dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Molfetta, l'ingegner Onofrio Losito, si poteva leggere:  «L’acqua è  un vero bene comune, che esige una gestione comunitaria, orientata alla partecipazione di tutti e non determinata dalla logica del profitto. Il suo diritto deve essere garantito anche sul piano normativo, mettendo in discussione quelle leggi che la riducono a bene economico. Sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua, che mira a salvaguardarla come bene comune e diritto universale, evitando che diventi una merce privata o privatizzabile».

Sul fronte dei mass-media, accanto a quello di testate storiche come Famiglia Cristiana o Aggiornamenti sociali, va segnalato l'impegno per il voto della Federazione italiana della stampa cattolica: 189 settimanali di 160 diocesi, più di un milione di copie. L’agenzia Misna (Missionary international service news agency) ha dato ampio risalto alle prese di posizioni dei missionari (padre Alex Zanotelli, ma non solo). Molto attiva anche la rivista Nigrizia.

I vescovi, infine. Sono andati ai seggi l’arcivescovo di Milano, il cardinale  Dionigi Tettamanzi, e quello di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, cosa questa rilanciata al volo da agenzie di stampa, siti e blog. Già ad aprile, intervenendo a un convegno, ad Assisi, su “Sorella acqua”, il segretario della Conferenza episcopale italiana, monsignor Mariano Crociata, aveva tra l’altro affermato, a difesa dell’acqua come bene pubblico: «Il tema richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale».  Il vescovo di Locri-Gerace, monsignor  Giuseppe Fiorini Morosini, aveva scritto un messaggio ai fedeli. Forte anche l'appello lanciato da monsignor Adriano Caprioli, vescovo di Reggio Emilia che, invitando tutti i credenti a recarsi alle urne il 12 ed il 13, ha affermato: «L’acqua è fonte di vita, privatizzarla significa diventare proprietari della vita altrui. Perciò l’acqua deve restare pubblica».

Alberto Chiara
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da ACHILLE LISSONI il 16/06/2011 11:31

Dopo il risultato dei referendum sembra che in Italia sia scoppiata una guerra di religione tra i cattolici ortodossi, quelli che difendono i valori non negoziabili come il Diritto alla Vita, ed i cattolici, per esemplificare, relativisti o catto-comunisti. C'è che non vede l'ora che il Cardinale Tettamanzi se ne vada da MIlano ed arrivi il "ciellino" Cardinale Scola, che "rimetta a posto i Valori della Fede". Se Famiglia Cristiana o l'Avvenire scrivono quello che i loro redattori pensano di scrivere in quel momento e in quella circostanza, diventano, di volta in volta, avversari del governo ed alleati dell'opposizione, oppure la voce della Verità. Ma è mai possibile che a nessuno venga mai in mente che la stragrande maggioranza della popolazione italiana è cattolica, con comportamenti notevolmente diversi anche dal punto di vista pratico (auto-definzione: sono un cattolico praticante - sono cattolico ma non sono praticante - sono cattolico e vado a Messa solo a Natale e Pasqua, oppure ai funerali e ai matrimoni, ecc.) non possono essere una categoria sociale politicamente inquadrabile, ai quali impartire gli ordini di scuderia su chi e per cosa votare? Pena reciproche scomuniche?

Postato da dino avanzi il 16/06/2011 06:39

Sig ironyman ho letto il suo intervento come sempre molto lucido; sono d' accordo quando si è trattato di abolire l' ICI sui reditti alti le risorse si sono trovate rapidamente. Le chiedo, perché il mondo cattolico non si fà promotore di una forte iniziativa popolare che riguarda: abolizione della dimensione politica delle provincie. dimezzamento del numero dei parlamentari e introduzione dell' ICI per i redditi alti?

Postato da ironyman il 14/06/2011 21:03

Che gli acquedotti siano un colabrodo è in dato di fatto. Ma che i privati sarebbero intervenuti a sistemarli rinunciando non solo al mega profitto del 7% previsto dalla norma per fortuna cancellata dal responso popolare, ma addirittura accollandosi ogni spesa (visto che le risorse pubbliche mancherebbero), e senza nemmeno evocare lo spettro delle cricche che si sa, sono sempre dietro l’angolo, lo possono credere solo gli INGENUI O le menti deboli influenzate dalla propaganda. Forse per questo al premier preme avere sotto controllo tutta l’informazione. Non credo però che folgore sia tanto ingenuo da dar credito a queste fanfaluche. I tanti sostenitori della sua parte politica hanno dimostrato disattendendo l’ordine di andare al mare e cominciando finalmente a pensare con la propria testa che c’è pure un limite alla sfrontatezza dei nostri governanti. D’accordo con lo spirito di coesione ma approfittare fino a questo punto della credulità dei proprio sostenitori è una presa in giro che non tutti sono ancora disposti a subire. Sono stati troppi i bocconi amari che hanno dovuto trangugiare, non ultima l’ennesima leggina salva-premier. Sarà sufficiente perchè si arrivi ad una resa dei conti nel prossimo raduno di Pontida, oppure è la solita levata di scudi che secondo un copione ormai collaudato è destinata a dissolversi IN UN NIENTE DI FATTO? . Io sarei molto cauto nel prevedere scenari fantasmagorici. Staremo a vedere Due ultime considerazioni. Una merito alle risorse finanziarie necessarie all’ammodernamento delle reti idriche. Come al solito ci si nasconde dietro il dito sostenendo che alle attuali condizioni non ci sarebbe la possibilità di trovare nuovi stanziamenti; quando però si è trattato di trovare finanziamenti (ben più consistenti) per eliminare l’ICI sui redditi alti, non ci si è persi d’animo. L’altra sulla coerenza della politica in merito alle indicazioni di voto. Un governo che prima emana delle leggi, poi le difende strenuamente nonostante il coro di proteste, e poi, dopo aver tentato di compromettere il risultato elettorale con il sabotaggio mediatico, resosi conto dello scontato esito, non da indicazioni di voto e si rimette alle valutazioni degli elettori (nel tentativo comico di salvare la faccia di fronte alla disfatta annunciata), farebbe meglio a non cavalcare questo argomento. Un po’ di sano pudore non guasterebbe. Che dire poi dell’invito latente ad andare al mare? Come si concilia con il populismo e con il richiamo continuo al rispetto della volontà popolare (invocata però a fasi alterne a seconda delle convenienze del momento)? E del carattere di effettiva democraticità di questa scelta che tenta di mettere assieme in modo davvero ignobile e molto poco democratico il voto dell’astensionismo cronico (che non avrebbe orientamento politico) con i voti a favore per il no? Insomma ci sarebbe molto da discutere e forse sono argomenti che andrebbero approfonditi separatamente.

Postato da folgore il 14/06/2011 11:20

"Siamo pronti a discutere la nostra proposta sull'acqua che non prevede la privatizzazione forzata...". Questa è una frase della conferenza stampa del Bersani (http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE75C0LW20110613). Insomma, in sintesi, a poche ore dall'esito si prospetta il finale del referendum abrogativo del ministero dell'agricoltura. Il 3 giugno u.s. era stato postato, in http://www.beppegrillo.it/2011/06/bersani_e_il_mi/index.html, il seguente messaggio: "dopo aver boicottato il referendum, non aver aderito alla raccolta firme e, soprattutto, aver spalancato le porte alle privatizzazioni dell'acqua e lottizzato società di servizi in mezza Italia, pensiamo alle varie Hera (Emilia-Romagna) e Iren (Torino-Genova-Emilia occidentale), il Pdmenoelle ora cavalca il "SI" al referendum sull'acqua. E' un mistero buffo. Considerano i cittadini un branco di pecore da tenere disinformate per poterle ingannare e guidare. Lo fanno ancora con un parte di popolazione grazie alla loro continua propaganda ideologica tramite tv e giornali (assistiti con le nostre tasse)." Per questo parecchi non sono andati a votare. Perché dicono un "tanto fanno quello che vogliono e della nostra presa di posizione se ne fregano!". E perché faranno questa legge? Perché il project financing è una via comoda per risolvere il problema dei 100 o 300 miliardi che sarebbero necessari per la sistemazione degli acquedotti. Soldi che, chiunque sia al Governo, farà fatica a trovare e che alla fine dovranno sborsare i comuni (che parimenti non li hanno). Chi pagherà? Tutti noi e doppio (e lo stesso sarebbe avvenuto se avessero vinto i no, beninteso).

Postato da folgore il 13/06/2011 22:26

@giogo. A parte che non sono berlusconiano, SONO FELICE del risultato e ancora di più lo sarò quando i comuni dovranno (si tratta di spese locali) andare a rimettere in sesto gli acquedotti, dividendo la spesa tra chi ne usufruisce. Non ci credi? Leggi "Acquedotti che perdono circa il 40% dell'acqua che trasportano e che servono il 96% degli italiani. Un italiano su quattro senza depuratori dei reflui, mentre solo l'83,6% degli abitanti della penisola dispone di fognature. Questo in sintesi, il ritratto dell'acqua in Italia, disegnato dal Rapporto annuale sullo stato dei servizi idrici nel nostro Paese, curato dal Comitato per la vigilanza sull'uso delle risorse idriche e presentato il 14 gennaio scorso in Parlamento." (da http://www.e-gazette.it/index.asp?npu=44&pagina=6) Lo ripeto: sono felice che abbia vinto il SI.

Postato da giogo il 13/06/2011 21:01

alleluia alleluia il signore ha accolto le mie preghiere e quelle di tanti cattolici e por fine a questo malgoverno di bugiardi comprati dal padrone che stà ammorbando il Paese con l'odio e la contrapposizione fra cittadini...è finito un incubo...e l'ITALIA VOLTA PAGINA, mi spiace per gli amici Libero Leo, Folgore..e qualche altro sostenitore del piccolo rais del bunga-bunga...si mettano il cuore in pace e insieme diciamo w.w.w.w.la libertà. Saluti e grazie a TUTTI i votanti

Postato da RT57 il 13/06/2011 20:01

Dio ci ha creato eguali, ci ha dato l'acqua in abbondanza perchè è alla base della vita, la materia per farne un uso intelligente. Oggi le nostre coscienze dicono no a chi diprezza dio e la sua volontà con azioni che sono bestemmie morali. Nessuna "contestualizzazione" potrà mai vincere la buona volontà delle persone saggie.

Postato da DOR1955 il 13/06/2011 19:20

Scusate, ma i vari Lupi - Formigoni e "cattolici" (almeno così loro si professano) vari che militano nel Pdl avranno votato o seguito gli ordini dal "padrone"?. E se sono andati a votare, avranno votato Si o No?. Io Cristiano, per quanto tenti di farlo, non riesco a riconoscere questi personaggi come miei "fratelli in Cristo". Non giudico, ma mi sembrano troppo lontani, nel loro agire, da quanto dice Gesù. O mi sbaglio?

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati