Consumi, stiamo precipitando

La Confcommercio: flessione semza precedenti nella storia del Paese. In crisi botteghe, supermercati e discount. Qualcuno vuol fare qualcosa?

26/06/2012

L’abbiamo scritto tante volte, nel corso di questi anni. L’Italia è sempre più povera. Ma stavolta i dati fanno davvero impressione. Siamo costretti a risparmiare sempre di più perfino sugli alimenti, come nel Dopoguerra. Ce lo dice l’Ufficio studi di Confcommercio, commentando i dati Istat delle vendite al dettaglio. “Nel 2012 la flessione dei consumi a livello pro capite potrebbe raggiungere il 3,2 /3,3 per cento in termini reali. Un’evidenza statistica che non avrebbe precedenti nella storia economica del nostro Paese”. Ad aprile le vendite al dettaglio segnano un crollo del 6,8 per cento su base annua, la caduta tocca anche il settore alimentare (meno 6,1 per cento). Per la Confcommercio il netto ridimensionamento dei consumi delle famiglie dipende in primo luogo dall'altissima pressione fiscale.

La caduta del 6,1 per cento registrata dalle vendite al dettaglio del comparto alimentare ad aprile (dati grezzi), rispetto allo stesso mese 2011, è la più forte almeno da gennaio 2001, cioé da quando sono iniziate le serie storiche dell’Istat. Quindi, come per le vendite totali, anche il settore “food” segna il ribasso più marcato da oltre 11 anni. Piccoli negozi e botteghe di quartiere ad aprile hanno subito una forte contrazione delle vendite, pari all’8,6 per cento su base annua. Ma se la bottega piange, il supermercato non ride. E’ stato un aprile nero pure per la grande distribuzione, che in termini tendenziali ha segnato una flessione del 4,3 per cento. Perfino i discount hanno ceduto il tre per cento. Le famiglie continuano a stringere la cinghia. A questo punto è lecito chiedersi quando arriveranno quelle misure necessarie a riavviare  i consumi. Su questo fronte ancora non si vede nulla. Solo l’ennesimo aumento dell’Iva. Se la malaugurata ipotesi si avverasse, sarebbe come un colpo alla tempia per le famiglie italiane. Qualcuno vuol fare qualcosa?    

Francesco Anfossi
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Postato da giogo il 27/06/2012 16:16

Per i voli aerei pieni e i posti nei ristoranti pure e che tutto andava bene (per lui naturalmente) lo disse mi pare un certo Berlusconi...ma possibile che nessuno dei commentatori come Folgore,Dor55,Libero Leo e qualche altro non menzioni mai,mai,le frequenze TV da vendere,la tassazione sui grandi capitali e qualche altra ricca amenità...guai a toccare gestore del bunga-bunga. Come diceva Totò E NOI PAGHIAMO! Saluti

Postato da folgore il 27/06/2012 10:40

@DOR. E aggiungo che si va verso la lotta l'uno contro l'altro. Vedasi la proposta di congelare la tredicesima degli statali. Al motto che hanno avuto aumenti del 30%! Ma poi se si va a vedere si tratta di aumenti per dirigenti e non per gli statali che si vedranno togliere potere d'acquisto. E allora è inutile fare degli articoli sui consumi in calo se le paghe sono a precipizio! (Contratti statali fermi da minimo 3 o 4 anni e nessuno ne parla).

Postato da luciocroce il 26/06/2012 18:54

"Qualcuno vuol fare qualcosa"? E cosa fare, in concreto? Ho trovato molto illuminante, in proposito, l'articolo del prof . Moro, pubblicato qualche giorno fa sul nostro blog ed alla cui lettura rimando. In esso, tra tante cose interessanti, si chiarisce perchè siamo andati a finire tra le fauci della speculazione, che è il vincolo principale che ci impedisce di avviare qualsiasi autonoma politica di sviluppo; scrive il prof. Moro: ""Gli speculatori hanno immediatamente (il Prof. si riferisce all'inizio della crisi) attaccato i Paesi considerati più vulnerabili: la Grecia per i conti falsi (creati proprio dal governo di Nuova Democrazia e denunciati da Papandreu nel 2009 appena divenuto premier), l’Irlanda per la debolezza del sistema bancario, la Spagna per una bolla immobiliare e finanziaria analoga a quella Usa e l’Italia per la non credibilità del Governo guidato da Berlusconi"". In effetti, se noi avessimo avuto nell'ultimo triennio un normale governo, probabilmente non saremmo finiti tra gli anelli deboli della catena; avremmo certamente subito anche noi la crisi, ma non in maniera così devastante. Far credere agli italiani che i conti erano stati messi in sicurezza - nell'ultimo triennio del governo Berlusconi il debito pubblico è schizzato da 1.640 a oltre 1.900 milioni, pur con tassi di interesse allora bassissimi - e che noi, per certi aspetti, stavamo addirittura "messi meglio della Germania", si è rivelata una sciocchezza colossale. Se una vera patrimoniale questo parlamento - stante la sua composizione - non la voterà mai, se è stato già un miracolo riuscire a tirare di nuovo in ballo i "capitali scudati", quali sono gli effettivi spazi di manovra all'interno per Monti? Tutti siamo d'accordo nel chiedere di tagliare le spese, ma non appena abbiamo sentore che "quelle" spese, quelle prese in considerazione per una eventuale manovra, potrebbero costituire anche nostri introiti - sotto le forme più varie - "quelle" spese diventano intangibili: sono "altre" le spese improduttive, non quelle che, in una qualche maniera, coinvolgono noi...! Si può vendere una parte del patrimonio pubblico, è vero: ma quanto tempo passerà prima che si abbiano i primi introiti? Se così stanno le cose, gli unici spazi di manovra, allora, rimangono quelli esterni, in Europa, e sono quelli che Monti sta cercando di allargare. Soltanto misure prese a livello europeo possono liberarci dal cappio della speculazione e da un debito pubblico, agli alti tassi attuali, ormai quasi ingestibile (solo questa settimana dovranno essere chiesti ai mercati circa 19 miliardi di euro, con tassi previsti in ulteriore incremento). Un aiuto potrebbe venirci dalla vittoria del socialista Hollande, che potrebbe rendere la Merkel più attenta alle ragioni dei Paesi deboli.

Postato da DOR1955 il 26/06/2012 16:19

Egregio Dr. Anfossi; parto dalla sua ultima domanda e cioè "Qualcuno vuol fare qualcosa? ". Certo che c'è qualcuno che vuol fare qualcosa, ma ci sono altri, quelli che detengono il vero potere, che non lo permettono. E non gli interessa nulla che oramai la maggioranza degli italiani sia in un qualsiasi livello "di povertà"; anzi. Per il principio dei vasi comunicanti, siccome il denaro nessuno lo "mangia", in questa fase storica, come durante tutte le gravi crisi (guerre-carestie-economiche), i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. E più a lungo si protrae la crisi più qualcuno si arricchisce. All'inizio mandato di Monti, come si può verificare nei miei vari commenti inviati a questa testata, ho "pronosticato" un PIL, a fine 2012, al -3% e 400.000 posti di lavoro in meno. Non volevo essere pessimista, solo realista e pragmatico. Qualcuno, anche fra i lettori di questa testata mi ha criticato; ho accettato e accetto le critiche ma se, per l'appunto, ci ci vuole tappare "occhi-bocca-orecchi" perchè magari personalmente non va poi così tanto male penso sia ignobile, ipocrita e contrario al comportamento Cristiano. Preferisco apparire negativo, ma realista, piuttosto che incantare "gli allocchi" dicendo che tutto va bene, gli aerei sono pieni e nei ristoranti non c'è posto. Infatti i risultai si vedono. E siamo solo all'inizio o al massimo a metà del guado con le rapide molto vicine.

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