Togli il crocifisso, c'è la gang

In una scuola del Nebraska il preside mette il bando al crocifisso. Ragioni di sicurezza, dice, è il simbolo di una gang.

15/10/2011

Elisabeth Carey, una ragazzina di 12 anni che frequenta la scuola pubblica a Fremont, in Nebraska, è stata formalmente avvertita dal preside che non può portare al collo una collana col crocefisso perché fa venire in mente il rosario. Il motivo del divieto sta nel fatto che diverse gang di strada, dal Nebraska all’Oregon, dal Texas all’Arizona hanno adottato il crocefisso come segno di riconoscimento.   


     La notizia, divulgata con la rapidità di un fulmine, ha scatenato saette contro il preside Steve Sexton, che però non demorde. Alle rimostranze del cancelliere dell’arcidiocesi di Omhaa, Joseph Tamhom, che ha ricordato come i cristiani non devono essere penalizzati col divieto di portare il simbolo dell’amore di Cristo perché qualcuno ne fa un uso improprio, il preside si e’ appellato alla sicurezza...   

     “La polizia – ha rivelato Sexton – ci ha informati del fatto che il crocefisso è segno di riconoscimento di una gang che opera in zona. Mi spiace che la mia decisione sia stata manipolata al punto da diventare un problema di religione, mentre l’ intenzione è esclusivamente quella di creare un ambiente sicuro per gli allievi”.   

     Anche l’American Civil Liberties Union è scesa in campo contro il divieto. "Il bando imposto a Elisabeth Carey – ha spiegato il direttore legale dell’associazione Amy Miller – viola il primo emendamento della Costituzione, quello che concede a ogni cittadino il diritto a esprimere il proprio credo religioso. Noi comprendiamo - ha poi aggiunto Amy Miller – la preoccupazione della scuola, ma prima di violare la Costituzione la presidenza doveva constatare se l’allieva ha un collegamento diretto con la gang”.

   Dai microfoni di una televisione locale Elisabeth Carey  ha spiegato di non sapere neppure cos’è una gang: “Voglio portare il mio crocefisso al collo, non voglio abbandonare la mia religione. Ho dei diritti e li farò prevalere. Per adesso sono solo tanto arrabbiata che mi metterei a gridare”.

Mariuccia Chiantaretto
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Postato da Franco Salis il 15/10/2011 22:35

In merito, ho solo le notizie soprariportate. Ma si evince con estrema facilità che il preside non ha imposto un "divieto" ma doverosamente ha avvertito che, quel simbolo adottato da una gang, avrebbe potuto confonderla come appartenente alla gang stessa.Di che ti meravigli,forse che la cantante rok la Cicconi o come si chiama al secolo in arte non si chiama madonna? e alla figlia non ha messo il nome di Lourdes? E' quindi una misura di sicurezza.Prova a sussurrare a Benedetto XVI o per lui il cardinale Bertone di non organizzare il sistema di tutela e poi vedi che verrà subito convocato il Conclave per la elezione di un nuovo Papa.Sono migliaia gli addetti alla sicurezza,in divisa in borghese e di intelligence.Purtroppo sono necessari o il Papa non potrebbe muoversi dal Vaticano e quindi non espletare la sua missione.Ma a quella bambina non puoi predisporre un apparato del genere.Ciao

Postato da folgore il 15/10/2011 14:05

Ma dai, un crocefisso che fa appartenenza alla gang! Allora se dovesse passare nella scuola che so un vescovo o lo stesso Benedetto XVI, che portano il crocefisso al collo, che fa il preside? Forse li invita a togliersi il crocefisso per non essere confusi con gli appartenenti ad una gang?

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