07/11/2011
Capire l'Italia, una bella sfida. Famiglia Cristiana ci prova ogni settimana, con sempre più voglia di vincere la sfida. Ecco un esempio proprio nel numero in edicola, con la prima puntata dell'indagine esclusiva realizzata dall'Istituto Demòpolis, diretto da Pietro Vento, su tre aspetti fondamentali del nostro essere Paese: il futuro dei giovani e dei figli, la situazione delle famiglie e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Troverete nel giornale i dati sconvolgenti ma non sorprendenti (e questa è, ovviamente, un'aggravante) di un disagio rispetto al futuro dei giovani che pare crescere senza sosta: per citare solo qualche dato, al 65% dei giovani è capitato di svolgere un'attività lavorativa senza retribuzione; il 67% degli interrogati pensa che chi oggi studia occuperà in futuro una posizione sociale ed economica inferiore a quella dei genitori; il 34% pensa che oggi nessuno tutela i giovani e il 58% risponde che a tutelarli pensa solo la famiglia.
La ricerca Demòpolis per Famiglia Cristiana proseguirà sui prossimi numeri. Ma fin da ora, qui su Famigliacristiana.it, trovate un modo per far pesare di più la vostra esperienza e la vostra opinione. E' il nuovo spazio sondaggi, creato con Demopòlis per raccogliere con regolarità il parere di un gruppo scelto, fedele e competente di lettori sui grandi tempi della politica e dell'attualità.
E' facile esprimersi ed è possibile ricevere via mail a casa propria, il risultato di ogni singolo sondaggio e gli esiti della ricerca. Qui da noi, come sapete, la vostra opinione conta. E poi: c’è un altro giornale che vi offre un posto da opinionista?
L'analisi del ricercatore: parla il professor Pietro Vento
La preoccupazione per il futuro dei giovani è palpabile, e l’indagine Demòpolis per
Famiglia Cristiana lo conferma. Ne parliamo con il professor
Pietro Vento, direttore dell’Istituto di ricerca.
– Come descrivere, in estrema sintesi,questo sentimento?
«Con la sensazione, ormai generalizzata, che l’ascensore sociale per la prima volta dal dopoguerra si sia fermato e che, anzi, abbia avviato la sua fase discendente».
– E cioè?
«I due terzi degli italiani sono convinti che chi oggi studia, o inizia a confrontarsi col mondo del lavoro, avrà in futuro una posizione sociale ed economica peggiore rispetto alla precedente generazione».
– Davvero nessuna speranza?
«Il 41% degli intervistati ritiene che andare all’estero sia l’unica opportunità per i giovani italiani laureati, ma è difficile definire questo una ragione di speranza. Credo sia da tenere in forte considerazione la sensazione di abbandono. Oltre un terzo di loro ritiene che nessuno tuteli i giovani, appena il 5% cita partiti o sindacati, solo il 3% Governo e Parlamento. Resta fondamentale, secondo la ricerca, il ruolo di sostegno e ammortizzatore sociale svolto dalla famiglia: una convinzione espressa dal 58% degli intervistati, che la considera ancora il riferimento più saldo e l’unica vera retedi sostegno per chi studia o cerca lavoro».
– La manifestazione degli indignati,a Roma, è finita nella violenza. I giovani hanno ancora ragione di protestare?
«Il 68% degli italiani ritiene di sì. Riconosce che le nuove generazioni hanno subìto più pesantemente degli adulti l’impatto della crisi sul mercatodel lavoro».
Fulvio Scaglione