12/11/2012
I risultati del "live poll" dell'Istituto Demòpolis.
E venne anche la sera del Grande Dibattito. Poco a che vedere con i ring del match Obama-Romney, e anche con le sfide Tv tra prodi e Berlusconi del 2006. Certo, un appuntamento tutto chiuso nell'orto del Pd, annessi e connessi, ma una serata Tv che ha comunque fatto parlare di sé e non solo per l'audience, visto che anche sul lato opposto della barricata politica ora si parla molto di primarie. E, immancabile, una palata d'ironia che si riversava sul Web (vedasi l'hashtag #ifantastici5) prima ancora che il Grande Dibattito cominciasse.
Però bisogna dare atto ai cinque dibattenti (Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato) di una certa dignità televisiva non disgiunta da un buon tasso di efficacia argomentativa. Pietro Vento, direttore dell'Istituto Demòpolis, ha lavorato nella notte sulle reazioni del pubblico televisivo e sintetizza così: "Le posizioni più efficaci e condivise risultano quelle di Renzi sui costi della politica, di
Bersani sull'Europa e sull’occupazione giovanile e di Vendola sulle politiche
fiscali”.
Il Sindaco di Firenze conquista, con il 32%, il podio
della chiarezza, superando il Governatore pugliese e il Segretario del PD. Il
programma di Bersani appare più concreto (27%), mentre Vendola è ritenuto dai telespettatori il più
coinvolgente dei cinque.
Inevitabile chiedersi: il Grande Dibattito cambierà qualcosa nella corsa all'investitura del Pd? Vento risponde così: "Parzialmente. Ma secondo il nostro Barometro Politico, si andrà comunque al ballottaggio perché nessuno dei principali leader appare in grado, oggi, di raggiungere al primo
turno la soglia del 50%”. Tutto rimandato al voto dei militanti, dunque. E in fondo è giusto così.
Fulvio Scaglione