02/11/2010
Il presidente uscente del Brasile Luiz Inacio Lula da Silva e la nuova eletta Dilma Rousseff festeggiano al palazzo dell'Alvorada, a Brasilia.
Ancora una volta l'America latina si conferma la culla delle donne al
potere. Dilma Rousseff, la 62enne economista ed ex guerrigliera
designata da Lula alla sua successione, è il nuovo presidente del
Brasile, la prima donna a occupare la più alta carica del colosso
sudamericano. Ed è un nuovo nome nella rosa delle signore latine -
donne diverse per estrazione e formazione - che negli ultimi decenni
hanno conquistato attraverso elezioni democratiche le poltrone di capi
di Stato: come Violeta Chamorro in Nicaragua, fervida oppositrice del
regime dittatoriale di Somoza, che arrivò alla guida del Paese
centroamericano nel 1990; come Michelle Bachelet in Cile, medico
pediatra e attivista contro la dittatura di Pinochet, che ha lasciato la
presidenza lo scorso marzo, alla fine di un mandato che l'ha consacrata
una delle leader più influenti dell'America latina e la statista
migliore del suo Paese, con un 84% di popolarità dopo quattro anni di
leadership; come Cristina Fernandez de Kirchner in Argentina, da poco
rimasta vedova - anche politicamente e non solo nella vita - del potente
e carismatico consorte Nestor, presidente prima di lei; e come Laura
Chinchilla, dal maggio scorso alla guida della Costa Rica.
Donna forte e determinata, figlia di un avvocato e imprenditore
immigrato dalla Bulgaria e di una maestra elementare, un passato di
studi classici in collegio, una figlia e due matrimoni alle spalle,
Dilma Rousseff ha vinto raccogliendo l'eredità dell'amatissimo
predecessore Lula - che lascia la leadership con una popolarità
oltre l'80% - ma senza avere il carisma e la capacità comunicativa
dell'ex presidente dei miracoli che ha traghettato il Paese verso una
crescita formibabile, entusiasmato i poveri togliendo 23 milioni di
brasiliani dalla miseria e creato una vasta classe media. Look austero e
presenza poco televisiva, la Rousseff ha dichiarato di muoversi nel
segno della continuità. Ma va ricordato che le presidenziali brasiliane
hanno portato alla ribalta anche un'altra donna: Marina Silva, ex
ministro dell'Ambiente e candidata dei Verdi. Ferma ecologista di
profonda fede evangelica, la Silva non ha passato il primo turno, ma è
stata la grande rivelazione di queste elezioni, tanto che si parla già
di lei come probabile candidata nel 2014.
A dispetto della fama di continente "machista", in America latina
le donne ribaltano gli stereotipi conquistando ruoli di potere che
tradizionalmente appartenevano agli uomini, non solo in politica.
Nella cittadina di Praxedis Guadalupe Guerrero, vicino al confine con il
Texas, - poco meno di 10mila abitanti e un sindaco assassinato a giugno
scorso, nel Messico dilaniato dalle faide tra narcos - una ragazza di
vent'anni ha scelto di assumere il delicatissimo incarico di capo della
polizia della città. Marisol Valles Garcia studia all'ultimo anno di
Criminologia, è sposata e ha un bambino piccolo. Perché lei? Semplice, è
stata l'unica ad accettare il posto. Il suo predecessore è stato ucciso
a luglio del 2009; da allora, per oltre un anno, il posto di capo della
polizia è rimasto vuoto. Fino all'arrivo di Marisol, viso acqua e
sapone dietro agli occhiali da vista da studentessa studiosa.
«Voglio che mio figlio viva in una comunità differente da quella
che abbiamo oggi», ha spiegato, «voglio che la gente non viva più con la
paura, che possa uscire, come succedeva un tempo». Appena eletta,
Marisol si è buttata a capofitto nella nuova avventura, ha rifiutato la
scorta armata (ha due guardie del corpo ma senza armi), ha cominciato a
girare per le scuole, a visitare alcuni quartieri passando casa per
casa. Spiega che il suo progetto non è solo quello di combattere il
narcotraffico, ma anche e soprattutto di rafforzare la sicurezza della
comunità puntando sull'educazione e sulla prevenzione della criminalità a
partire dal sistema scolastico e dalle famiglie. Una delle prime mosse?
Chiamare più donne (al momento ce ne sono solo tre) nella sua squadra
di polizia. E non poteva essere altrimenti.
Giulia Cerqueti