Il Trota non abbocca: dimissioni

Renzo Bossi lascia il Consiglio regionale della Lombardia. Dopo quelle del padre, altre dimissioni "illustri" nella Lega Nord dello scandalo.

09/04/2012
Renzo Bossi in versione consigliere regionale lombardo (foto del servizio: Ansa).
Renzo Bossi in versione consigliere regionale lombardo (foto del servizio: Ansa).

Tutto va a rovescio, se le colpe dei figli ricadono sui padri. Umberto Bossi, il Senatur, si è dimesso per primo per cercare di parare lo scandalo delle spese facili, a carico del contribuente padano e non, di famigliari e famigli. Adesso lascia il posto di consigliere regionale lombardo anche Renzo Bossi, detto (dal padre) il Trota, giovane di belle speranze e, a dar retta a quanto si legge nelle intercettazioni e nei verbali, di non poche pretese.


La Lombardia, forse, reggerà alla perdita. Una delle più belle battute lette sulla Rete oggi attribuiva al Trota questa finta dichiarazione: “Me ne vado perché mi sento un pesce fuor d’acqua”. Ma in attesa che Bobo Maroni e i Barbari sognanti facciano pulizia del Cerchio Magico e nella Lega, e restituiscano ai militanti quel partito “diverso” che molti vagheggiano, qualche considerazione extra-scandalo la possiamo pur fare.

La deriva grottesca della cosiddetta Seconda Repubblica, tra escort, “cene eleganti”, spesucce in nero e scudi fiscali, segna anche la fine di un mito, quello della cosiddetta “società civile” che avrebbe dovuto salvare l’Italia dall’inerzia ghiottona dei politici di professione, del “teatrino della politica”. Che cosa appartiene alla società civile più di un imprenditore che ha riempito il proprio partito di ex pubblicitari e avvocati? E di una Lega che ha trovato il fondatore e leader in un diplomato della scuola Radio Elettra Torino? Ecco i ceti produttivi e il popolo finalmente uniti in forma politica. 

Però, questo pezzo di società prestato alla politica ha pensato bene di fondare partiti privi di qualunque forma di democrazia interna, tutti affidati a leadership mai discutibili (come sanno bene Gianfranco Fini da un lato e gli infiniti espulsi della Lega dall’altro), mai verificabili, soprattutto mai votabili. Il Maroni che oggi invoca giustamente pulizia, solo poco tempo fa si sarebbe ben guardato dal criticare il Capo, l’Umberto. Avrebbe fatto la fine di coloro che lo criticarono all’epoca del fallimento di Credieuronord, la banca padana, o del villaggio turistico in Istria. Oppure avrebbe fatto come fecero tutti i leghisti quando un settimanale della scuderia di Berlusconi fece qualche osservazione critica sulla pensione precoce della signora Bossi: avrebbe minacciato la crisi di Governo.

Che un movimento come la Lega, dal 2004 immobilizzato nel culto di un leader azzoppato dalla cattiva sorte e da una grave malattia, finisca prigioniero di cerchi più o meno magici ma voraci, di un parentado disinvolto e di amministratori fin troppo fedeli alla linea, non è strano: è quasi inevitabile. Per cui, alla fin fine, non è vero che tutto va a rovescio. Sono pur sempre le colpe dei padri, e degli zii politici, che ricadono sui figli. Non il contrario, povero Trota.

Fulvio Scaglione
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Postato da Libero Leo il 15/04/2012 10:54

Ho visto che Famiglia Cristiana ha giustamente dedicato molta attenzione alla crisi della Lega Nord. Dato che Famiglia Cristiana si dichiara “politicamente equidistante” mi aspettavo una pari attenzione anche per i casi di Penati del PD, di Lusi della ex Margherita e di Vendola del SEL. Invece non ho rilevato quasi nulla e, senza alcun dubbio, nulla con la stessa evidenza dedicata alla Lega Nord. Forse è il caso di aggiornare la frase “Famiglia Cristiana non manca di coraggio e di autonomia, pur rimanendo politicamente equidistante” in “Chi siamo” “Identità e missione” del Vostro sito. Famiglia Cristiana si sente e vuole essere veramente politicamente equidistante?

Postato da branda il 11/04/2012 17:11

Santo cielo, ma come mai più sono delinquenti e più si pongono a paladini delle radici cristiane? E come mai le gerarchie ecclesiastiche non dicono mai (perlomeno non lo dicono mai chiaramente) che la difesa delle radici cristiane - ammesso che abbia senso difenderle (e da cosa poi?) - si realizza nei fatti e non a parole?

Postato da luciocroce il 11/04/2012 17:00

"Badante puttana lo hai fatto per la grana". E’ uno dei cori ascoltati ieri alla giornata dell’orgoglio padano; la signora cui si riferivano è Rosy Mauro; i "coristi" sono i fan di Maroni, il nuovo che avanza! L'avvenire che ci si prospetta è davvero promettente...

Postato da martinporres il 11/04/2012 14:08

Per Celso Vassalini. Allora la presunzione del non poteva non sapere vale solo per Silvio Berlusconi? La lega mi ricorda un partito Leninista, chi non era d'accordo con il capo veniva allontanato; dal 2002, mi sembra, non viene celebrato un congresso. Il cerchio magico mi ricorda una satrapia. Se si può definire partito una tale formazione!

Postato da MARIA GIOVANNA MILAZZO il 11/04/2012 13:19

L' argomento è complesso , ad affrontarlo con un semplice commento si rischia di banalizzare: potremmo comuque riflettere sul fatto che Umbero Bossi non può non aver visto quanto moglie e figli spendevano....( esempio per auto); non può, se in quella casa ci abitava, non essersi chiesto da dove proveniva il denaro per la sua bella e costosa manutenzione. Se quanto accaduto nella sua famiglia fosse capitato a casa mia mi sarei chiesta " ma da dove arriva tutta sta liquidità ? Certamente la singola mela marcia può esistere in qualunque famiglia o in qualunque partito, vedi caso Lusi, ma in questo caso non si tratta di una mela qualunque o di un Lusi qualunque........

Postato da Celso Vassalini il 11/04/2012 12:23

Cortese Direttore, "L'umiltà è l'anticamera di tutte le perfezioni e senza di essa tutte le virtù sono vizi." Questa è la grande e straordinaria lezione di Vita che il Presidente On. Umberto Bossi. A differenza di altri partiti la Lega a subito iniziato a fare pulizia. Nei momenti difficili si mostra il carattere. Questa massima di saggezza popolare può valere per gli individui singoli e per le società. L´Italia naviga da mesi ormai in un mare di emergenza economica e finanziaria. Questo stato di difficoltà ha confermato lo stato di incredibile inadeguatezza della sua classe di tecnici al Governo e una strana maggioranza che li sostiene Non è la velocità delle scorciatoie a suscitare scandalo nel paese delle raccomandazioni o segnalazioni, come vuole chiamarle un certo linguaggio perbene. Stupisce e indigna, semmai, l’ostentata facciata moraleggiante che questo governo si è autoassegnato, ma che ha già perso di fronte ad un paese che peraltro - non l’ha mai autorizzato a governare dalle urne, come si conviene in una democrazia. Da stasera noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta, non morirà mai. Riparte da qui, da questa meravigliosa platea. Armati di scopa, simbolo del repulisti di primavera tanto invocata. Eravamo in tanti circa quattromila, donne e uomini e molti giovani, fieri a testimoniare quel passaggio storico. «Sono giorni di passione, di dolore ma anche di rabbia per l'umiliazione, l'onta subita di essere considerati un partito di corrotti». Ma Pasqua è anche sinonimo di resurrezione: «Penso che quando ci presenteremo davanti al Padreterno ci chiederà quante volte siamo stati capaci di ripartire. Questo vuol dire Pasqua: ripartenza. Ma è ovvio che siamo vittime di un complotto». A noi il Presidente On. Bosi ha chiarito così l'intricata situazione famigliare. Del resto «Sono cresciuti da sempre nell'ambiente leghista». Ma l'idea di farli scendere in politica è stata un errore, errore.. Chiudere subito e con coraggio con quel modello di partito e di politica può agevolare l´emergere di una leadership che sappia cogliere appieno il messaggio che i cittadini e militanti hanno lanciato ieri sera a Bergamo, che non dissipi un patrimonio etico e politico che a fatica, e con una ammirevole tenacia, gli italiani della del Nord hanno saputo difendere in questi anni di egemonia Romana. Chi sbaglia paga, ma nessuna caccia alle streghe. Però dobbiamo finirla con complotti e cerchi magici, Bossi non c'entra, ma ha fatto un gesto di grande dignità, da leghista, dimettendosi. Il pubblico ha dimostrato di apprezzare. Anche Renzo ha dato l'esempio andandosene dalla Regione. Dobbiamo anticipare entro giugno il congresso federale per dare una guida salda alla Lega. Sistemate le mele marce, è tempo di pensare al futuro. Da Bergamo noi ripartiamo con le nostre straordinarie battaglie. La Lega non è morta, non morirà mai. Riparte da Bergamo, da questa meravigliosa platea di uomini e donne e soprattutto di tanti di tanti giovani. Oggi il tempo è nuvoloso ma presto sulla Lega tornerà il sereno. Celso Vassalini. Brescia

Postato da adf il 10/04/2012 15:56

"E se hai la pelle nera,amico guardati la schiena,io son stato marocchino, me l'han detto da bambino, viva,viva il Senegal.....". Così cantava Pino Daniele, nel suo pezzo "O'scarrafone". Nel testo si poteva leggere ,anche :" Questa Lega è una vergogna, noi crediamo alla cicogna , e corriamo da mammà...". Non scrivo per citare i testi di un cantautore napoletano, ma perchè questa canzone,di qualche anno fa , oggi risulta premonitrice di una realtà allarmante, che mi fa vivere e lavorare in una città dove si spara ai "negri". E' andata proprio cosi;il pazzo di Pistoia aveva il suo preciso obbiettivo :i "negri" che vivono e lavorano a Firenze. Ebbene, Diop Mor e Samb Modou non potranno mai più "correre da mammà",come facciamo noi "bianchi",perchè sono morti. Sono morti per mano di un pazzo - questo è vero - ,ma i discorsi del bar ,il giorno dopo, sono del tono, "ma quante storie per un matto...". Perchè è proprio questo il vulnus che ci avvolge; non è poi così grave girare per Rosarno col fucile pronto all'uso, non è proprio sbagliato assaltare il campo nomadi per un raid punitivo; si arriverà a non considerare grave quello che è accaduto a Firenze?. Non credo che Firenze sia "razzista" e mi sembra che abbia reagito con dignità al folle gesto di Gianluca Casseri. Seminare odio e paura per il "diverso" è molto pericoloso;chi lo fa per calcolo politico è un irresponsabile,oltre che un miope. Negli ultimi dieci anni abbiamo sentito parlare - incessantemente - di respingimenti, espulsioni, tram per soli stranieri, classi ghetto nelle scuole;questo è il risultato:siamo diventati razzisti?. Cosa diranno ora questi grandi statisti della Lega ,che rubano tutti?;Bossi come Craxi?. Abbasso la Lega , sempre e comunque!.Antonio Di Furia.

Postato da folgore il 10/04/2012 15:11

"E di una Lega che ha trovato il fondatore e leader in un diplomato della scuola Radio Elettra Torino?" Scusi, ma lo sapete che la Lega Nord non è un parito della cd. 2^ Repubblica, ma l'ultimo in vita della 1^? E che ci azzecca che il suo leder è diplomato alla Scuola Radio Elettra? Tra l'altroossi dirà: «Ho fatto l'operaio, il perito tecnico, ho lavorato nell'informatica, ho studiato medicina a Pavia, ho insegnato matematica e fisica» (citazione da Wikipedia). Con queste critiche non fate che, tanto per cambiare, aumentare i consensi alla Lega....

Postato da LucianoT il 10/04/2012 14:54

Il programma della lega è stato basato (quasi) esclusivamente sulla ricerca di un modo per pagare sempre meno tasse; è inutile che ci nascondiamo dietro un dito, andando a scomodare ideologie ed ideologi, poichè la base leghista ha sempre aderito ai farneticanti proclami dei vertici, serbando in sè il sogno di non dare più soldi a "Roma ladrona". Se poi condiamo il tutto con una "buona" dose di razzismo che ha origine nelle osterie delle valli e delle pianure dove è sempre stato più importante andare a lavorare dopo la terza media (seppure....) piuttosto che continuare a tenere un libro in mano, ecco il risultato.

Postato da martinporres il 09/04/2012 19:53

E' la sconfitta politica di chi ha vinto le ultime elezioni politiche, si sono dimostrati incapaci di governare il paese. La lega con la scelta di nominare tre reggenti si sta avviando, al definitivo, al suicidio politico.

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