19/04/2012
Don Giuseppe Diana.
“Sono andato per celebrare messa, oggi pomeriggio, e non ho trovato più il Calice… Mentre ero ancora meravigliato e stupito, al nostro diacono è sorto il dubbio, purtroppo fondato, che avessero rubato anche il Santissimo”. Poche ore dopo che i “ignoti” avevano portato via dalla cappella di Don Peppino Diana, due candelabri e una mano d’oro, nella chiesa che fu di Don Peppino e che oggi guida Don Franco Picone, venivano rubati Calice e Santissimo, i simboli della Messa. “Si tratta di cose di poco valore da un punto di vista economico - spiega Don Franco Picone - ma di un altissimo valore simbolico. Se prima si poteva ipotizzare che quello avvenuto nel cimitero di Casal di Principe fosse un “semplice” furto, ora non ho dubbi nel dire che i due episodi siano collegati e chiaramente intimidatori e vili nel voler offendere la Chiesa e Don Peppino Diana”.
Quando pensa possano aver rubato nella sua Chiesa?
“Io non ho trovato alcun segno di forzatura o scasso. Dopo essere stato a scuola stamattina, ho aperto la Chiesa intorno alle 4 del pomeriggio; verso le 18 mi sono accorto del furto. Presumo sia avvenuto in questo lasso di tempo… E poi faccio un altro collegamento: oggi è il 19, anche se non di marzo… Per noi è pur sempre una data che ricorda Don Peppino… Ma forse a questo punto la mente corre troppo. Siamo rattristati e preoccupati...”
Don Franco, per caso lei aveva subito minacce o intimidazioni di recente?
“No, nella maniera più assoluta; né io né altri a me vicini. Anzi a dirle il vero, visto il periodo di grande crisi economica e sapendo che la mano d’oro che aveva lasciato Don Ciotti nella cappella di Don Peppino Diana avesse un discreto valore, pensavo si potesse trattare di un “semplice” furto. Ora, invece, mi convinco del contrario”.
C’era stato qualche altro segnale che potesse far pensare ad episodi del genere?
“Nessun segnale o avvertimento con preciso riferimento alla nostra Chiesa o alla tomba di Don Peppino. In passato, però, avevano già compiuto atti vandalici all’interno del parco dedicato a Don Peppino Diana. I fatti risalgono a circa un anno fa quando il parco venne letteralmente messo a soqquadro; in quel caso nessun furto, ma un evidente atto intimidatorio e dissacrante”.
La comunità come ha reagito alla notizia del furto nella cappella di Don Peppino Diana?
“Don Peppino Diana rappresenta un simbolo intoccabile per noi. Ciò che si fa a lui è fatto a tutta la comunità. È un episodio grave, e lo è ancor di più alla luce del furto che abbiamo poc’anzi scoperto in chiesa”.
Giovanni Nicois