30/06/2012
Mario Borghezio
Meno male che c’è Mario Balotelli al Congresso federale della
Padania. Come argomento, naturalmente, perché quello in carne, muscoli e ossa
ha altro da fare e si sta allenando a Kiev. Ma Super Mario è l’unico modo per
fare notizia in un congresso federale scialbo e noiosissimo, dominato dal
pensiero unico, che eleggerà per acclamazione un candidato unico alla
segreteria federale unica: Roberto Maroni. Una notizia da comitato centrale che
forse interessa solo la Padania, affettuosamente ribattezzata la “Pravdania”.
Ma il resto dei giornali ha altro di cui occuparsi: fiumi di inchiostro
scorrono sulle imprese del giovane campione nato a Palermo da genitori del
Ghana, dato in affido a una famiglia italiana, bresciano d’adozione,
testimonial della campagna per dare la cittadinanza italiana ai minori di
origine extracomunitaria, simbolo dell’Italia che verrà. Un’Italia fiera,
giovane ed energica, multirazziale, integrata, l'esatto contrario di un partito
che ha trascinato il Paese ad applicare il reato di clandestinità, i
respingimenti, il divieto di cure sanitarie nei pronti soccorsi, la
cancellazione dei matrimoni misti, gli sgomberi e le impronte dei rom, il
divieto di giocare a cricket nei parchi e altre amenità xenofobe.
Gli italiani
impazziscono per Mario in maglia azzurra e per le gesta della Nazionale. Ma ogni suo pallone in
rete finisce per diventare anche un calcio alla vacuità dell’ideologia
leghista, uno schiaffo a chi predica un’Italia che alza steccati. Oltretutto i
poveri leghisti non possono nemmeno rilanciare con la Nazionale Padana perché
la gestiva il Trota, che è meglio non nominare, come è meglio non nominare l’ex
tesoriere Belsito, la Rosy Mauro, la Tanzania, i diamanti, le lauree albanesi,
i rapporti con la ‘ndrangheta e tutto il codazzo di guai da cui i leghisti stanno cercando
di prendere politicamente le distanze. E così non resta che far viso padano a
cattivo gioco. Ecco Bossi scaricato e Balotelli arruolato. Ecco Matteo Salvini, fedelissimo di Bobo, che dichiara di amare Super Mario, ma solo nel Milan, perché lui le partite della nazionale non le
guarda e domani sera andrà a prendere un gelato con la fidanzata.
Ma il capolavoro di sintesi,
ancora una volta, viene da Mario Borghezio, vecchio leone di scuola bossiana,
ultimo dei mohicani padani, per i quali Balotelli, è un “padano dalla pelle
scura” e quindi va benissimo. Peccato che il padano dalla pelle scura abbia
dovuto aspettare 18 anni per diventare cittadino di questo Paese.
Francesco Anfossi