Editoria, ritornare alle tariffe agevolate

Dai senatori del Pd un emendamento al decreto "Milleproroghe". Obiettivo: ripristinare le tariffe postali agevolate per gli editori no profit e le riviste diocesane e missionarie.

27/01/2011
Le riviste diocesane sono oggetto di un emendamento al decreto "Milleproroghe" presentato dai senatori del Partito democratico.
Le riviste diocesane sono oggetto di un emendamento al decreto "Milleproroghe" presentato dai senatori del Partito democratico.

Due senatori del Pd, Luigi Vimercati e Emanuela Baio, hanno presentato un emendamento ad hoc sul decreto Milleproroghe in discussione in Senato in questi giorni. L'obiettivo dell'iniziativa parlamentare è ripristinare al più presto le tariffe postali agevolate per gli editori no profit e per le riviste diocesane e missionarie, sbloccando quella che viene considerata una situazione paradossale, per cui questi editori attualmente non beneficiano nemmeno delle riduzioni concesse alle imprese editoriali commerciali.

Secondo i due senatori del Partito democratico, sebbene gli editori no profit laici e religiosi siano già stati riconosciuti meritevoli delle agevolazioni postali, il decreto interministeriale 30 marzo 2010 ha poi sospeso tali agevolazioni per tutto il comparto editoriale. «Per far fronte all’aumento delle tariffe postali, proprio in un momento di difficoltà per il settore editoriale, dall’ottobre 2010 i quotidiani e periodici profit hanno beneficiato di una tariffa agevolata per la spedizione delle proprie pubblicazioni», spiegano i senatori Vimercati e Baio.

«Questa tariffa agevolata, tuttavia, esclude gli editori no profit, gli unici davvero penalizzati dall’indifferenza politica del Governo, poiché non beneficiano né delle riduzioni che sono state promesse loro, né delle agevolazioni concesse agli editori profit. Occorre quindi adottare al più presto misure a favore delle organizzazioni no profit, laiche e religiose, per evitare che l’aumento delle spese postali si tramuti in un impoverimento dei fondi destinati ai progetti benefici».

Pino Pignatta
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