ESCLUSIVO - Per il G8 paghiamo tutti

Un'aggiunta ben camuffata in una leggina del 2010 rimetterebbe a carico dello Stato i risarcimenti che i poliziotti condannati avrebbero dovuto pagare alle vittime delle violenze.

20/01/2011
Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia, attualmente ai vertici dei servizi segreti.
Gianni De Gennaro, ex capo della Polizia, attualmente ai vertici dei servizi segreti.

Sono state introdotte all’ultimo momento, alla chetichella. Piccole varianti al testo, nella migliore delle tradizioni italiane delle leggine camuffate e inserite all’ultimo istante per farle passare inosservate. Le aggiunte sono state inserite giusto alla vigilia del voto in aula, all’interno del Decreto legge 187 del 12 novembre 2010, dal titolo “Misure urgenti in materia di sicurezza”, al Capo 1: “Misure per gli impianti sportivi”.

Ben camuffata, l’aggiuntina. Occorre andare all’articolo “2 bis”, dall’innocuo titolo “Fondo di solidarietà civile”. Che dice: «A favore delle vittime di reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive ovvero di manifestazioni di diversa natura, è istituito, presso il Ministero dell’interno, il Fondo di solidarietà civile». L’aggiuntina è nelle parole: «ovvero di manifestazioni di diversa natura».

Non sportive, quindi? E allora di quale natura? Il testo non lo dice. Né lo specifica in seguito. Il Decreto legge, dopo aver chiarito che tale Fondo di solidarietà serve a risarcire – nella misura del 30 per cento – «a) le vittime di reati commessi con l’uso della violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive e dei soggetti danneggiati dagli stessi reati», inserisce la seconda magistrale chiosa: «Il Fondo, nell’ambito delle risorse annualmente disponibili, provvede nella misura del 70 per cento, a interventi di solidarietà civile nei confronti delle vittime di azioni delittuose avvenute in occasione o a causa di manifestazioni diverse da quelle di cui alla lettera a), per le quali la vigente normativa non prevede altre provvidenze, comunque denominate, a carico del bilancio dello Stato» e «finalizzato anche alla definizione transattiva di liti concernenti il risarcimento dei danni alla persona e l’eventuale pagamento delle somme disposte dal giudice». Infine, terza e ultima variazione del testo, il Decreto specifica che «All’elargizione delle somme e agli interventi di cui al comma 2 (cioè i risarcimenti per le manifestazioni non sportive, ndr), nonché all’individuazione delle modalità relative all’esercizio del diritto di rivalsa o all’eventuale rinuncia ad esso, provvede il Ministero dell’interno».

Ecco fatto. Risolto il problema. Con queste poche frasi è stato ritagliato un abito su misura. Per cosa? Per i risarcimenti legati alle violenze di Genova 2001, in occasione del Forum sociale mondiale. I processi per i fatti avvenuti all’interno della caserma Bolzaneto e per l’irruzione notturna alla scuola Diaz hanno portato alla condanna, nel corso del 2009 e 2010, di oltre settanta agenti e dirigenti della Polizia di Stato, nonché alla condanna per falsa testimonianza dell’ex responsabile della Digos ligure Spartaco Mortola e dell’ex capo della Polizia Gianni De Gennaro (oggi al vertice dei Servizi segreti).

Sentenze che sono giunte al secondo grado di giudizio (si attende l’esame della Cassazione) e che complessivamente comportano risarcimenti alle vittime delle violenze e spese processuali per diversi milioni di euro. Lo Stato aveva già provveduto a ricollocarli tutti (diversi dei quali all’interno dei Servizi di sicurezza). Con la manciata di righe dedicate alle “misure per gli impianti sportivi” ha risolto anche il problema rimasto aperto: il denaro che avrebbero dovuto risarcire, le spese legali, gli oneri collegati alle condanne.

Somme che avrebbero dovuto pagare i colpevoli. E che invece pagheranno in gran parte tutti i cittadini italiani. Insomma, sembra tutto sistemato. Giusto in vista del decennale che fra pochi mesi ricorderà i drammatici giorni di Genova. E – non dimentichiamolo – la morte di un giovane: Carlo Giuliani.

Luciano Scalettari
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Postato da Franco Salis il 25/01/2011 16:55

No caro orso,non sono d'accordo.Si diceva il mondo è bello perchè è vario,purtroppo oggi si dovrebbe dire avariato.A parte le battute,quando un paziente muore c'è sempre qualche fatto imputabile al medico non necessariamente intenzionalmente,ma almeno per colpa grave. Io,forse da ingenuo,ho sempre sostenuto che l'intervento delle forze dell'ordine avrebbe dovuto essere orientato ad assicurare il regolare svolgimento della manifestazione.Quindi non concepisco le cariche indiscriminate quando "facinorosi" si inseriscono per far degenerare la manifestazione.Dico che l'intervento deve essere "mirato".Per dar corpo a questo è necessario che le forze dell'ordine siano bene addestrate e con compiti diversi.Invece vengono utilizzati per esempio i finanzieri.Con tutto rispetto che cosa ne sanno di "ordine pubblico"? Seconda osservazione avete visto di quante offese gravi sono bersagliati le forze dell'ordine,prima dei tumulti? Credete che ciò avvenga a caso o è premeditato ricerca dell'incidente? Infine la vittima,ma è proprio vittima o è un mancato carnefice? Allora può essere che io cominci a perdere l'esatta sequenza dei fatti.ma questi sono stati accertati.Io trovo scandaloso che i poliziotti siano stati anche solo inquisiti.Coloro che dovevano essere puniti subito sono coloro che hanno diretto l'operazione protetti all'interno degli uffici:chi è venuto da Roma e ha diretto in maniera anomala (non gli competeva) la vicenda nel chiuso al sicuro in una caserma dei carabinieri?

Postato da orso il 24/01/2011 14:33

Il parallelo con il medico che provoca la morte del paziente è del tutto fuorviante: si suppone infatti che nessun medico provochi volontariamente la morte di un paziente e che tale disgrazia avvenga mentre il medico sta tentando invece di salvare una vita, mentre i poliziotti condannati per i fatti del g8 sono stati riconosciuti colpevoli di aver intenzionalmente usato violenza (anche grave) nei confronti di manifestanti. Non mi pare che il processo abbia appurato che quei poliziotti agissero eseguendo un ordine: al di là del fatto che è almeno dal processo di Norimberga che quella non vale più come scusante, solo in tal caso avrebbe avuto senso che a pagare per il loro operato fosse il ministero dell'Interno o quanto meno chi aveva dato e approvato quell'ordine. Invece i due gradi di processo hanno individuato e condannato solamente responsabilità individuali e la commissione d'inchiesta che doveva indagare sulle responsabilità istituzionali non è mai stata istituita, benché più volte richiesta. Ciò significa che in due gradi di giudizio è stato stabilito che i poliziotti che si resero responsabili di feroci pestaggi agirono di propria iniziativa. Noi possiamo dubitarne, come può legittimamente fare chiunque (come non vedere una pianificazione nella sistematicità delle violenze delle forze dell'ordine a Genova?) ma la collettività non può essere chiamata a pagare al loro posto sulla base dei nostri dubbi. Se la magistratura ha stabilito che sono loro i soli colpevoli, sarebbe giusto che fossero loro i soli a pagare. Quanto poi all'entità dei redditi delle vittime rispetto a quelli dei picchiatori, non mi pare proprio che possa giustificare una donazione della collettività ai picchiatori: ammesso e non concesso che tra le vittime non ci fossero precari, disoccupati, co.co.co. o comunque persone che prendano meno dei 1300-1400 euro mensili di un semplice agente di polizia (dati del 2007), questo esenta forse i picchiatori dal pagare per un grave reato da loro commesso? Se sì, possiamo immaginare che in futuro i pestaggi polizieschi saranno preceduti dall'esame dei reciproci 730 o 740...

Postato da vitorusso49 il 21/01/2011 18:26

Povera Italia dove l'imbroglio e la corruzione la fanno da padroni!

Postato da Andrea Annibale il 21/01/2011 02:40

Ho ritrovato su internet, su di un anonimo blog, una citazione famosa di Pasolini su studenti contestatori “borghesi” e poliziotti figli dei poveri e dei proletari. Cosa volete che paghino i poliziotti, che sono dei poveracci, con i loro stipendi miseri? E’ un principio giuridico generale che paghi il datore di lavoro, in questo caso il Ministero degli Interni, che poi può decidere di rivalersi sui responsabili. I poliziotti devono essere puniti con sanzioni penali e disciplinari, non – poveracci, ripeto – con sanzioni economiche. Prendiamocela anche coi potenti che stanno dietro quei poliziotti e non solo con i poliziotti medesimi!

Postato da Franco Salis il 20/01/2011 19:44

Ma scusate,quando un medico provoca la morte di un paziente,non è l'Asl che paga? mica il medico.E questo a garanzia della vittima.Quando un cittadino cade sul marciapiede per una mattonella sconnessa,chi paga? il comune,non il sindaco.Ma l'Asl e il comune non siamo noi? Gli aspetti sgradevoli sono due primo il fare passare la leggina quasi di nascosto e l'altro un mal inteso principio della presunzione di innocenza sino al terzo grado di giudizio,il colpevole rimane al suo posto.Forse ci vorrebbe altra "leggina" che pressapoco suonasse così: dopo il giudizio di colpevolezza di primo grado si passa dalla presunzione di innocenza alla presunzione di colpevolezza con l'immediata interdizione dai pubblici uffici.Ma,io sono un povero uomo di strada e non di legge.Buona sera.

Postato da giggio il 20/01/2011 18:50

E' l'ennesima porcheria di questo governo. Tutto viene fatto alla chetichella e in modo subdolo. Non ci sono soldi per chi perde il lavoro, per scuola e la ricerca, ma per coprire le loro malefatte del G8 i soldi si trovano.

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